Navigare con la barca a vela
Ecco un’alternanza col fiocco
Sul lago di Cavazzo le quarte del Liceo Paschini vivono un corso di emozioni Dai banchi a lavoro di gruppo, alla scoperta di collaborazione e autonomiadi Petris Raffaella e Flora Martina
Esperienza strepitosa quella sul Lago di Cavazzo, inserita tra le iniziative e i percorsi di Alternanza Scuola-Lavoro, proposti dal nostro istituto per le classi quarte del Liceo Paschini. Il corso di vela ha appassionato tutti, d'ora in poi la vela non avrà più segreti per noi!
Fortunatamente, l'Asd Nautilago, che si occupa della gestione delle attività nautiche sul Lago di Cavazzo, anche quest'anno, non ha esitato a dare la possibilità ai nuovi aspiranti veleggiatori di approcciarsi ad un nuovo sport: la barca a vela.
Una settimana è sufficiente per imparare a gestire la nostra barca. Catapultati in un mondo a noi quasi sconosciuto, quello della barca a vela, con l'aiuto dei nostri fantastici tutor, siamo riusciti ad imparare come armare una barca, metterla in acqua e, dettaglio non trascurabile, a farla navigare!
Con brevi lezioni teoriche mattutine, gli istruttori ci spiegavano quello che poi avremmo dovuto esercitarci a mettere in pratica durante la giornata.
Una settimana, quella del corso di vela, che oltre a permettere a molti di noi di arricchirsi di un'esperienza che altrimenti non avrebbero mai intrapreso, ci ha permesso di trascorrere delle giornate all'insegna del divertimento e della condivisione.
E poi, chi l'avrebbe mai detto che saremmo diventati una classe di lupi di mare...o meglio: di lupi di lago? Parte più importante di questa attività è sicuramente anche l'aspetto delle competenze acquisite dagli studenti che non si limita alle mere conoscenze tecniche nel campo della vela, ma al contrario il Paschini propone questa attività soprattutto per la sua grande efficacia nel sviluppare nei partecipanti capacità sia di lavoro autonomo, sia di lavoro di gruppo e di collaborazione con gli altri.
Pensiamo infatti che ogni equipaggio era formato da due persone che, avendo compiti totalmente diversi, dovevano affidarsi l'uno all'altro, collaborando, organizzandosi e riponendo moltissima fiducia nel proprio compagno.
Un'esperienza quindi che oltre ad essere nuova ed inusuale per un territorio montano com'è la Carnia, vede i ragazzi coinvolti e partecipi e trasmette loro parecchi valori e principi fondamentali per il loro futuro come ad esempio la collaborazione, il lavoro in team, l'autonomia, la capacità di adattarsi a situazioni nuove, la velocità nello svolgimento di compiti e nelle mansioni assegnate, la conoscenza di specifici aspetti professionali naturalmente per noi nuovi e talvolta complessi.
(Messaggero Veneto, 8 marzo 2017)
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