"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 30 agosto 2015

Lago, un'area nel canneto per il carp-fishing?

L'area del canneto in una foto di Luigino Picco
Come fruire in modo sostenibile il canneto del lago di Cavazzo nella frazione di Alesso ? La risposta da tempo circola nel mondo della pesca sportiva, in particolare fra gli appassionati del carp – fishing, che sono i praticanti della pesca alla carpa, con la modalità “cattura e rilascia“. Recentemente il Comune di Trasaghis ha proposto un ambizioso piano di sviluppo della zona, al cui interno potrebbe trovare spazio, con un intervento finalizzato, questa particolare modalità di pesca, che registra ogni anno sempre più appassionati. Un hobby che potrebbe generare anche economia, in quanto gli appassionati di solito si fermano nei luoghi di pesca anche per alcuni giorni, visto che la stessa si esercita anche di notte. Sull'argomento prende la parola Claudio Polano, che rappresenta i pescatori del Gemonese/Sandanielese nel Consiglio dell'Ente Tutela Pesca del FVG.
Risultati immagini per carp-fishing"All’interno dei 6 ettari del canneto di Alesso -  afferma Polano - si potrebbero creare alcune serpentine e laghetti comunicanti con il lago, dove potrebbe trovare l’habitat un’ ittiofauna ciprinicola, in particolare carpe e tinche, oggi prevalentemente confinate negli stagni ecologici del canneto,  dove però la pesca è vietata. In questo modo le fredde acque del lago potrebbero riscaldarsi,dando spazi vitali a queste specie, che a loro volta potrebbero diventare oggetto del desiderio dei pescasportivi, in ogni caso con modalità di rilascio di tutto il pescato". "Un apposito percorso interno -  conclude Polano - fruibile da tutti potrebbe completare l’auspicato intervento, che in pratica sarebbe una riedizione in chiave maggiorata di quanto effettuato una quindicina di anni fa dalla Comunità Montana del Gemonese, che con fondi europei, sistemò la zona a sud del canneto, creando artificialmente con gli stagni ecologici un habitat ciprinicolo oggi ben popolato, molto apprezzato anche dai numerosi visitatori del lago".



7 commenti:

  1. Personalmente credo che si il canneto vada sfoltito ma non usufruito nè da pescatore nè da canoisti...bisogna lasciare le carpe calme in quella zona.

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  2. Pensiamo a chiudere il discorso del recupero del lago attraverso il by pass dello scarico della centrale Edipower che è di interesse prioritario e generale quanto assolutamente necessario! Per la pesca: (io sono un pescatore!), e per le città degli sport, ci sarà poi tempo e modo per provvedere e divertirsi. Tra l'altro, il canneto è proprio una delle conseguenze dell'abbassamento del livello lacustre che ha portato questa zona, anticamente detta: "sull'or dal turchin", quasi ad emergere, dando modo alle canne di colonizzare diversi ettari del lago oltre ad essere ricettacolo di rifiuti. Un tempo queste acque ospitavano, grazie a temperature tiepide e alle erbe naturali del basso fondale, diverse specie ittiche, tra cui anche le carpe che superavano una decina di chili e senza bisogno di canneti.
    Mandi: Dino Rabassi

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  3. Queste serpentine possono avere anche degli effetti estremamente positivi sull'avifauna del sito e per le specie rare come il tarabusino ma suggerisco calorosamente che vengono coinvolti esperti di gestione dei canneti per l'ittiofauna (e poi sull'avifauna) attivi in Olanda e Regno Unito. Paul Tout (tramite facebook)

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  4. Il problema si discute da anni...certo che la cosa sarebbe di enorme aiuto all'ecosistema intero!...Problema numero uno: se questi canali fossero in diretta comunicazione con i laghetti si rischierebbe il semi prosciugamento degli stessi nei giorni di basso livello (e bastano poche ore per creare danni irreversibili). Meglio delle dragate trasversali anche per evitare correnti dirette sempre sempre che si calcoli di far restare almeno 50/60 centimetri d'acqua nella peggiore delle ipotesi di abassamento del livello,comunicanti con il lago stesso ma NON CON I LAGHETTI!...Il sig. Polano (che stimo moltissimo) farebbe pero' bene a pensare bene quando si parla di C&R nella pesca...L'apertura di un laghetto interno (da sempre zona di ripopolamento) ha portato alla drastica diminuzione delle carpe e alla quasi scomparsa di cavedani e scardole PER ASSECONDARE GLI INTERESSI DI POCHI MA BEN CONOSCIUTI SOGGETTI DEL LUOGO. Bisogna sempre tener presente la realta' locale non certo in vena di "protezionismi" ma piuttosto incline al "cjapa e cuei"...Il signor Polano farebbe invece bene a CONSIDERARE SERIAMENTE la proposta di regolamentazione che gli si e' consegnata nella speranza venga portata e discussa (con i pugni sulla tavola) al prossimo consiglio ETP di settembre dove si decidera' il calendario regionale pesca sportiva. Cosa ardua visti gli interessi di parte e lobby di pochi che verrebbero finalmente messi in discussione!
    Fausto Marchetti (tramite facebook)

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  5. Due anni fa assieme ad alcuni amici abbiamo fatto diversi tentativi di "esplorazione" del canneto.
    Nostro intento era verificare la possibilità di creare dei passaggi fra le canne da precorrere in canoa, volevamo raggiungere la pozza che si vede all'interno del canneto, volevamo capire se la cosa era fattibile e se in qualche modo avesse potuto disturbare la fauna locale. Abbiamo fatto diversi tentativi, da diversi punti, ma le canne sono così fitte che è impossibile entrarvi, anche le anatre non riescono ad andare oltre i primi due metri, poi è troppo intricato.
    Unico punto di accesso praticabile era sul versante est, lungo il canale di uscita del lago, di fronte al noleggio pedalò.
    Premetto che noi volevamo entrarvi in kayak, quindi punta affusolata e dimensioni ridotte di scafo e pescaggio.
    Dopo alcuni metri con livello di fondo di 40-50cm abbiamo avuto i primi problemi, il livello si abbassava e le canne diventavano sempre più fitte, ad un certo punto abbiamo dovuto scendere e spingere i kayak. Con i piedi posati su di un fondale compatto, quindi non metri di fango come si credeva, abbiamo spinto la canoa finché siamo arrivati alla pozza di cui parlavo, non senza fatica.
    Non abbiamo visto alcun movimento ne di pesci ne di volatili, probabilmente, visto la poca acqua (in alcuni punti 10-15 cm) e la compattezza delle canne non permette un facile accesso neanche a loro.
    Nella pozza circa un metro di acqua e poi ancora fondali bassi finché sempre facendoci largo a colpi di ariete fra le canne siamo usciti sul lato sud..
    Posso quindi assicurarvi che all'interno del canneto il livello del' acqua è bassissimo (tranne qualche raro punto), il fondale è compatto, pochi centimetri di fango che ricoprono la ghiaia e nessun segno di vita, ne pesci ne anatre o simili.
    Probabilmente le canne sono cosi fitte e compatte che non permettono agli animali di entrarvi.
    R.A.

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    1. Interessante la relazione di R.A.... Se ha delle fotografie scattate durante l'escursione, può mandarle al Blog: si può cavarne un bell'articolo... Il canneto è una presenza "strana", è passato da "nemico da estirpare" (vedi le prime relazioni della fine degli anni '70) ad "habitat da proteggere" (ultime tendenze). Probabilmente ci si potrebbe ragionare su e farci sopra uno studio serio...

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    2. Non è facile portarsi dietro una macchina fotografica su di un kayak, non escludo di riprovarci, magari con mappatura gps e rilevamenti sul fondale.
      R.A.

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