CASO "BELLADONNA": LE NOSTRE PUNTUALIZZAZIONI.
Ieri pomeriggio una delegazione della nostra Pro Loco si è recata a Trieste per incontrare il calciatore Angelo Orlando ed i suoi congiunti.
Fortunatamente l'atleta sta meglio ed è stato dimesso dall'ospedale.
Abbiamo voluto sincerarci in prima persona circa le condizioni di salute di Orlando al quale abbiamo offerto in segno di buon augurio dei prodotti caratteristici della nostra Festa.
Il colloquio è stato cordiale ed abbiamo invitato Orlando a tornare ad Avasinis per scoprire il nostro borgo ed i suoi dintorni.
Forte è stato il nostro dispiacere per l'accaduto, ma abbiamo voluto ribadire che la Pro Loco "Amici di Avasinis" ha garantito la massima sicurezza alimentare sui prodotti somministrati durante la Festa e che nessuna responsabilità è attribuibile all'Associazione in merito ai fatti di domenica.
La Pro Loco "Amici di Avasinis" non è responsabile degli atti compiuti dai singoli, perlopiù nella natura selvaggia dove fauna e flora crescono spontanee.
Ringraziamo le centinaia di amiche ed amici che di persona, al telefono o sui social network hanno dimostrato la propria vicinanza alla nostra Pro Loco.
Vi aspettiamo a "FRIULI DOC" per fare ancora il pieno di lamponi e di mirtilli!
Pro Loco "Amici di Avasinis"
Avasinis di Trasaghis, 21 agosto 2015
Della visita dei vertici della Pro Loco alle persone rimaste vittime dello spiacevole scambio hanno dato notizia sia il "Messaggero Veneto", sia "Il Piccolo":
Caso bacche tossiche, la Pro loco: «Mai dati suggerimenti a Orlando»
di Mattia Pertoldi
Messaggero Veneto, 21 agosto 2015
AVASINIS. Nessuno della Pro loco ha mai suggerito ad Angelo Orlando o ad altri componenti della sua famiglia di avventurarsi lungo i sentieri attorno ad Avasinis per raccogliere mirtilli e lamponi nei giorni della tradizionale sagra paesana.
«E se anche qualcuno si fosse spinto a tanto – racconta il presidente Giovanni Rodaro – avrebbe sicuramente consigliato loro di portarsi in cima al monte Corno, ad almeno mille 200 metri di altitudine, dove effettivamente i frutti crescono spontaneamente».
Gli organizzatori della sagra di Avasinis non ci stanno a passare per “faciloni” e dopo le parole della moglie dell’ex giocatore dell’Udinese che in seguito all’avvelenamento da bacche di Belladonna – scambiate appunto per lamponi e mirtilli – aveva invitato gli organizzatori «a riflettere sulla pericolosità di certi suggerimenti» difendono il buon nome della manifestazione e dei tanti volontari che ogni anno prestano la loro opera per garantirne la riuscita.
E il contropiede alle parole della famiglia di Orlando, ieri, si è sviluppato in due modi. Il primo si è concretizzato andando a trovare direttamente nella sua casa di Trieste l’ex bianconero – dimesso dall’ospedale di Cattinara nel pomeriggio – e la moglie portando loro, in segno di distensione, un assaggio delle prelibatezze di Avasinis. Ma poi gli uomini della Pro loco hanno anche voluto, pur garbatamente, replicare punto su punto allo sfogo della signora Orlando.
«Ho chiesto informazioni a tutti coloro che collaborano con noi – ha raccontato Rodaro – e non ce n’è uno che si ricordi di aver suggerito alla famiglia di avventurarsi lungo i sentierI per raccogliere mirtilli. Ci spiace per la disavventura occorsa a Orlando e ai suoi familiari, a cui auguro una pronta guarigione, ma io ho il dovere di difendere il buon nome dell’associazione che rappresento e i cui volontari faticano ogni anno per la riuscita di una manifestazione che riscuote sempre tanto successo».
Grazie a tutti coloro che sono intervenuti nella discussione. Ovviamente, anche se "il caso è chiuso", il "microfono rimane aperto".
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