La stampa e la Tv riferiscono di uno spiacevole incidente occorso "a latere" della festa di Avasinis: una famiglia, residente a Trieste, ha raccolto in montagna delle bacche, scambiandole per mirtilli, andando incontro a sintomi di avvelenamento poi curati in ospedale. Non di mirtilli si trattava infatti ma di Atropa Belladonna, "una pianta velenosa, estremamente pericolosa se assunta in dosaggi o forme sbagliate diverse dai preparati prescritti sotto rigorosissimo controllo medico e potenzialmente letale per gli esseri umani". Il pericolo è fortunatamente rientrato. Non sono passate inosservate, invece, le dichiarazioni di alcuni dei protagonisti della vicenda. Il MV riferisce infatti : "Ma lungo tutto il tragitto – racconta la moglie – che ci era stato consigliato dalla Pro loco locale spiegandoci come sarebbe stato possibile raccogliere mirtilli e lamponi, non abbiamo visto alcun cartello che indicasse anche soltanto una possibile pericolosità legata alla raccolta" e anche "Un’esperienza allucinante – chiosa la moglie – che ci ha fatto riflettere e spero faccia riflettere tutti. Anche e soprattutto gli organizzatori di feste come quella di Avasinis".
Ora Avasinis è giustamente diventato famoso per la festa del lampone e del mirtillo, è conosciuto come un paese di donne belle ... e non vuole assolutamente passare per un paese ... di Belladonna! Generazioni di donne (nonne, madri e figlie) sono salite su quelle montagne a raccogliere molèas e cirignìculas, e in ogni viaggio c'era il "travaso generazionale" dell'insegnare ed apprendere quali piante e frutti fossero da raccogliere o meno... Un bagaglio di conoscenze e di esperienze che forse s'è in parte perso e che andrebbe sicuramente riconsiderato.
Sulla vicenda, condividiamo pienamente il giudizio espresso da Marco Buzziolo sulla sua pagina facebook:
Allora: ad Avasinis (UD) fanno da anni e anni la Sagra del Lampone e del Mirtillo. Una famiglia di cittadini (nel senso di gente di città..) che si è recata alla Sagra, decide di farsi un giro per i boschi e, avendo appreso che nei detti boschi si possono effettivamente trovare mirtilli e lamponi, lungo il sentiero i gitanti raccolgono in allegria diverse bacche nere nella convinzione siano appunto mirtilli. A casa se le mangiano tutte quante, assieme al resto della famiglia. Poche ore e via, tutti in ospedale! Le bacche erano Atropa Belladonna. E ora, stando a quanto leggo sul quotidiano locale, pare che attribuiscano la responsabilità alla Pro Loco del paese....Perché sul sentiero non c'erano cartelli che indicavano che non tutte le bacche sono necessariamente mirtilli...La responsabilità personale, in Italia, è una fattispecie estinta..
Ai lettori, come sempre, l'invito a commentare e ragionarci su.
Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
giovedì 20 agosto 2015
Avasinis è un paese di donne belle, non di Belladonna!
6 commenti:
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Ho seguito quasi con attenzione questo fatto di cronaca, e mi sto rendendo conto che la gente ormai ha perso quella cosa che una volta si chiamava prudenza ,"Se non si sa non si tocca " per poi scaricare sugli altri la colpa di eventuali danni "Colpa della pro loco che non ha messo i cartelli di pericolo ....!" Quali cartelli ? "Attenzione che in natura esistono anche frutti velenosi e mortali" E' sparito il buonsenso. ,l'umiltà di dire "Non conosco pertanto non tocco" ,ma ora si conosce tutto ,anche scambiare tacchini x aquile(Classico esempio realmente accaduto in un noto rifugio carnico) o salire in montana con gli infradito.. Se tutto va bene ,l'importante poterlo raccontare agli amici .. Se poi ci si fa male ,si prende una zecca, o si trova una vipera , di chi è la colpa..? Troppa gente scambia la natura per un grande parco divertimenti dove ci sono i computer e tanti tecnici a controllare lo svolgersi delle attività .No, cari uomini del 21° secolo ,la natura è stupenda.ma comanda lei .. e se non conosci i suoi ritmi ,le sue piante ,i suoi animali rimani tranquillamente a casa ,e se ti serve qualcosa vai in un centro commerciale .. Quello che i vecchi avevano appreso in migliaia di anni ora si va perdendo per colpa della premura, del " fidati di me "e di tutta la cultura (leggi modo di fare) moderna...."Ma non c'erano i cartelli "!! Mandi
RispondiEliminaParole sante Emi
RispondiEliminaSe non sanno si informino o stiano a casa !
Per andare in montagna bisogna avere sale in zucca e saperlo usare. Ma anche se predisponessero cartelli di avviso bisognerebbe pensare e scrivere "a prova di stupido" del tipo "Accesso alla montagna consentito solo a umani cervellodotati", se si scrivesse "accesso consentito solo a chi ha sale in zucca" si vedrebbero code di gente con la zucca (cucurbitacea) sotto il braccio e il pacchetto di sale al suo interno. Marie
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RispondiEliminaNessuno ha tempo e modo di andare ad estirpare piante spontanee che vivono nel sottobosco.... tutto sta nel buon senso dei fruitori della montagna!
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