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PALAR: UN GIOIELLINO
DATO IN PASTO ALL’ORDA BARBARICA
In Alesso, tuttora
permane l’atavica propensione a spalancare le porte allo “stranir”
di turno, a prescindere da una preventiva quanto corretta
valutazione sui pregi e difetti di cui l’ospite potrebbe essere
portatore.
Per il “delesàn”
doc, è uso accogliere tutti “cun creanza” ma, purtroppo, lo è
anche nell’accettare poi i soprusi dei “foresti” verso i
quali, anziché ribellarsi, si limita al lavacro della sua coscienza
con il noto: “Ma tant a fasin distès”!
Così accadde per la
SADE, per la SIOT, per l’AUTOSTRADA e, infine, per EDIPOWER !
Medesima prospettiva
sembra aprirsi sulla questione “Palar” dove i tanti “Foresti”?,
“Turisti fai da te”?, “Furbetti del tagliandino”? E via
elencando, ormai la fanno da padroni!
(Ph. P. D'Agaro) |
A ciò si aggiunge
una certa quanto ovvia ignoranza nei confronti del “cosiddetto
turismo”: un’ attività che, se non preventivamente ed
adeguatamente “normata”, porta al massacro sia del territorio
che dei suoi abitanti.
Venghino sciori
venghino, qui è tutto gratis: anche la spazzatura!
Ecco allora spuntare
dal nulla gli angeli della “ monnezza” che propongono, tra
gli applausi, la giornata della raccolta degli escrementi di
turistica provenienza.
Sia ben chiaro
che non ho nulla contro questi volenterosi cittadini, anzi! Sono da
elogiare !!! Ma non possiamo sempre far affidamento sul
volontariato, anziché su regole e studi di gestione preventivamente
pianificati.
(Ph. D.D. Cucchiaro) |
Perché limitarsi
anche in questo campo al volontariato, quando solo l’immagine della
divisa ricorderebbe ai cittadini che non si campa di soli diritti e
per di più gratuiti?
Perché sul Palar la
vigilanza non è attuata per prevenire non solo la sporcizia, ma i
parcheggi selvaggi, i tuffi alla Di Biasi e, soprattutto, la
sicurezza di chi ha scarsa o nessuna dimestichezza con la montagna,
salvo quella delle immagini sul p.c. dove tutto finisce sempre a
tarallucci e vino?
Il Palar ed anche il
lago, non sono forse frequentati anche dai cittadini gemonesi e
dintorni? Possibile che questi Municipi della tanto decantata e
futura Unione dei Comuni, siano propositivi solo quando si tratta di
inventare fatue “Città dello sport” usufruendo anche delle
spalle altrui, senza contribuire almeno in proporzione agli oneri
derivanti?
Quel che più
rattrista comunque è la sensazione che per tutti il Palar non sia
considerato per quel che è: vale a dire un torrente di montagna dal
delicato ecosistema che non può sostenere questo numero di
“visitatori”, che andrebbe protetto non certo vandalizzato
e, inoltre, scorrendo quasi completamente in una stretta gola
montuosa, è pericoloso per sua natura!
Dobbiamo dunque
aspettare, al di la della conservazione di un ambiente ancora integro
e alla luce dei tanti incidenti già avvenuti, quello irreversibile?
Magari accompagnato dal commento idiota in stile face book: MI
PIACE !?
Diamoci una regolata
e si emanino norme ben codificate ai fini di soddisfare innanzitutto
i residenti e poi, con adeguate certezze su rispetto e regole,
condividere con gli altri le poche gemme che ormai possediamo ed
insieme conservarle tali anche per il futuro.
“Magari, perché
no”, anche grazie a qualche obolo lasciato in loco: (tanto più
gradito se fatto volontariamente e non sempre per imposizione),
al posto di lattine, pattume, escrementi vari e problematiche
stradali, dato che gli oneri derivanti sono tutti a carico dei
residenti e, perciò, del nostro portafogli!
Con buona pace di chi
si ostina a suggerire l’accoglienza gratuita senza se e senza ma,
nel nome di un buonismo di moda superato dall’attuale crisi e
dell’ormai fu: “Tant al paia Pantalon!”
Dino RABASSI
Io non risiedo li, qualche volta però ci sono venuta da "turista". Secondo me avete tutte le ragioni per esigere un regolamento e maggiori controlli...il Palar non puó essere un far west...però potrebbe essere anche offerto qualche servizio in piú a favore della pulizia (bidoncini, bagni chimici...).Questo tipo di cose richiede del denaro, quindi giustissimo che richiediate un contributo ai visitatori...dopodiché se effettuando dei controlli trovate ancora gente che continua a comportarsi da incivile...quella gente deve pagare di tasca o in alternativa....si fermi questa gente e per fare ammenda pulisca la zona da cima a fondo!Passerà prima o poi la voglia di rovinare l'ambiente? Il Palar può essere una risorsa non un problema ingestibile!poi, come visitatrice, posso anche sbagliare o non sapere tutti i risvolti della situazione...
RispondiEliminaIlaria M.
io non sono del luogo ma ho sempre frequentato fin da piccola questo posto incantato, con molto rispetto per la natura.
RispondiEliminail problema é che non ci sono controlli lungo il fiume e non per soccorrere i turisti sprovveduti ma per punire quelli che abbandonano immondizie, ubriachi che spaccano bottiglie lungo il torrente e nei parcheggi e giovani che vanno a rilassarsi in mezzo alla natura con impianti stereo degni di una festa in discoteca.
Erica A. (su facebook)
Fausto M., su facebook, lo definisce "problema spinoso da sempre e riguarda pure le sponde est e ovest del lago specie quest'anno frequentatissime!" Critica anche la sospensione "dell'area destinata agli ambulanti (marocchini in testa) dopo aver speso fior di euro per crearne la recinzione a dir il vero eccessiva" e l'abolizione del divieto di accesso e sosta ai camper....Il commento finale è: "risultato: zingaraio continuo! Sembra davvero una partita a tresette "al meno"...ossia vince chi fa peggio!...Vi risparmio i commenti che devo sentire quasi ogni giorno dai moltissimi "foresti"! Soluzione?....Facile AUTOGESTIONE di parcheggi a pagamento e servizi,vigilanza alle dipendenze DEL COMUNE e un sano "METODO STALIN"per perseguire gli indisciplinati!....PS: Se possibile cerchiamo il prossimo anno di non far arrivare la FINE DI MAGGIO per definire chi debba tener aperto L'UNICO BAGNO in un sito frequentatissimo"..
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