"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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martedì 10 settembre 2013

Il Lago e l'irrigazione, una storia infinita - (II)

Venerdì scorso il Blog ha rilanciato con risalto le dichiarazioni del presidente di Coldiretti Ermacora a proposito dell'ipotizzato prelievo delle acque dello scarico del Lago per l'irrigazione, ricordando i precedenti storici della questione e sottolineando la "fase nuova" che può ora aprirsi in una riconsiderazione generale del problema e nella definizione di strategie condivise capaci di garantire contemporaneamente gli interessi del lago e dei coltivatori.  I commenti sinora formulati analizzano sia le modalità inusuali della richiesta di Coldiretti, sia gli  effettivi spazi offerti dalle proposte alternative.
Ora, sull'argomento, è giunta anche la presa di posizione ufficiale dei Comitati, che pubblichiamo integralmente, rinnovando l'invito ai lettori a proseguire la discussione.
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IL LAGO NON E’ SOLO UN SERBATOIO D’ACQUA!


Il ”Progetto Grifoni” realizzato nella vicina Cornino, oltre alla reintroduzione di questi splendidi volatili, ultimamente deve aver risvegliato anche l’atavico istinto predatorio in qualche mente umana.
Solo così riusciamo a spiegarci i recenti articoli apparsi sulla stampa locale da parte della Coldiretti regionale e del suo Presidente Sig. Dario ERMACORA.
Missive congegnate e dosate scientemente con cui, prendendo spunto dal recente periodo di siccità, si avanzano due proposte distinte: il potenziamento delle captazioni idriche ad uso irrigazione e il ristoro economico dei danni derivanti dal solleone.
L’acqua c’é, basta andare a prenderla”, già disse un illustre predecessore del Sig. Ermacora, riferendosi al Lago di Cavazzo!
Nonostante anni di dura battaglia contro Edipower, oltre al materiale tecnico dato alla luce e reso pubblico dai Comitati, è deludente constatare che ancora ci si limiti alla sopra citata affermazione.
Molto probabilmente anche per il Sig. Ermacora la bussola del mordi e fuggi col bottino, segna sempre lo stesso punto cardinale: “la Val del Lago”! Uno strumento che nel tempo seppe indirizzare anche i capostipite Sade, Enel, Siot, Autostrada, Edipower ecc. ecc.
Noi non entriamo nel merito delle legittime richieste di aiuto economico per le perdite dei raccolti, ma non possiamo non rilevare la superficialità e la protervia con cui il maggior rappresentante di una categoria qual è la Coldiretti regionale, si limita a valutare solo la soluzione di un loro problema, a fronte della delicatezza che comporta invece un corretto sfruttamento delle risorse idriche.
Bene avrebbe fatto invece ad usare l’elementare educazione nel chiedere il permesso prima di fare i conti in casa altrui e, solo dopo aver studiato o quantomeno sbirciato le nostre pubblicazioni tecniche sul problema lago, fare proposte serie che fossero degne di attenzione da parte di tutti.
Tanto per chiarirci subito, noi non abbiamo mai detto NO a prescindere! Ma un fermo NO allo sfruttamento indiscriminato di una risorsa che non appartiene solo a noi, ma di tutto il Friuli, cercando soluzioni non solo alla produzione dell’energia elettrica, ma anche e soprattutto al recupero ambientale del lago oltre, ma guarda un po’, alla captazione delle acque a scopo irriguo.
La nostra proposta non è certo quella sua semplicistica di andare a prenderla dal rubinetto, ma quella di captarla alla fonte dove la Centrale scarica nel lago le acque gelide dell’alto Tagliamento e della Carnia intera: altra terra martoriata! Captando direttamente l’acqua allo scarico della centrale (non del lago!) e convogliandola con idonea condotta a valle del lago si risolverebbe sia il problema della rinaturalizzazione del lago che la fornitura al sistema irriguo del Consorzio Ledra Tagliamento. E’ quindi inaccettabile che si pretenda di risolvere il problema dell’irrigazione con ulteriore danno alla già martoriata Valle del Lago. A meno che non si voglia andare ad un duro scontro tra l’intera montagna e la pianura. E’ questo che la Coldiretti vuole?
Tra voraci consumatori d’acqua, con Edipower dovreste certamente trovare un facile accordo!
Detto ciò mi permetta infine un’ultima osservazione.
Noi del Comitato iniziammo il nostro lavoro con una seria autocritica e ponendoci innanzitutto queste domande: “Come mai tutti vengono a pescare nella Val del Lago? Come mai si è permesso questo indiscriminato sfruttamento?” Dandoci così anche delle risposte.
Anche Lei allora dovrebbe fare altrettanto chiedendosi: “Non è che le terre coltivate a mais e soia non sono proprio quelle adatte a queste coltivazioni? Non è che in passato abbiamo commesso grossolani errori nella progettazione delle reti per l’irrigazione idrica, sprecando inoltre importanti risorse economiche tra cui anche quelle derivanti dal terremoto?”
Potremmo anche continuare, ma intanto cominci a darsi le risposte a questi quesiti e, per favore, come anche per le Casse d’Espansione sul Tagliamento, non si cerchi di sfruttare sempre e solo quelle terre che, pur essendo politicamente ed economicamente deboli, ormai sono erudite quanto Lei ed il resto della Regione, perciò capaci di opporsi usando per bene gli strumenti democratici a disposizione.
La nostra è un’opposizione aperta a tutte le soluzioni, soprattutto per sanare difficoltà e necessità di altri meno fortunati, pronti a dividere quel poco che abbiamo chiedendo in cambio solo una cosa:
IL RISPETTO DELLA NOSTRA TERRA!!!
Per il Comitato a difesa e sviluppo del Lago
                                                       Dino RABASSI (già Sindaco di Trasaghis) .. 

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