Centrali elettriche. Una decisione sbagliata
Messaggero Veneto, 16 marzo 2013
Sembrerebbe che in Friuli Venezia Giulia il 25% della produzione di energia elettrica sia di tipo idroelettrico, di cui più della metà (15%) prodotta in Carnia. Da pochi mesi le centrali di Somplago e di Luincis sono di proprietà Edipower (società municipalizzata milanese e bresciana che fa capo ad A2A). Questo significa che i profitti (e non sono pochi dato che com’è noto le centrali idroelettriche, se sono ben gestite, sono più redditizie di quelle termoelettriche) vanno fuori regione. Pare che, quando anni addietro l’Enel mise in vendita le centrali di Somplago e di Luincis, il presidente della nostra regione Tondo inspiegabilmente si rifiutò di acquistarle. Con un po’ di buona volontà e avvedutezza, all’epoca sarebbe stato possibile formare una cooperativa di soli carnici sostenuta dalla regione e dai nostri imprenditori (tenendo presente che in Secab - Alto But, per esempio, e non solo, ci sono le competenze per una buona gestione di questa tipologia di impianti) per acquistare dette centrali, ma non si fece nulla. Così i carnici continuano a investire in Bot, Cct e buoni fruttiferi postali mentre l’investimento in centrali idroelettriche sarebbe stato più redditizio e più sicuro.
Dino Gottardis, Ovaro
Sarebbe stato meglio per tutti. Non ci saremmo svenduti ad Edison (la Power e' solo una controllata)...ma sopratutto avremmo avuto la valle ed il suo lago probabilmente incluso nel SIC del Tagliamento,con evidenti possibilita' di investimenti dall'Europa e possibilita' di REALE sviluppo sia economico,sia sociale,sia ambientale!
RispondiEliminaFausto Marchetti