BORDANO: QUANDO LA POLITICA HA UN SENSO
Maurizio Narcisi
Non comprendo l'ostilità di alcuni esponenti politici regionali in relazione al recente finanziamento indirizzato a Bordano, e precisamente alla Casa delle farfalle. Troppi soldi? Mai abbastanza quando in ballo è il mantenimento e la crescita dell'aspetto turistico (ma anche culturale) di una località. Scandalizzarsi per il denaro impiegato in tal senso equivale al prendere atto che s'è perso, in qualche modo, un certo contatto con la realtà sociale e territoriale.
La Casta ci ha fatto conoscere il lato odioso della politica. Lo sperpero vergognoso di denaro pubblico testimonia le azioni scellerate dei rappresentanti istituzionali oltre ogni dire. Milioni usati a propria discrezione e senza alcuna morale a frenare l'eccesso. Eppure, lo sdegno, politico e popolare, ben presto s'è trasformato in indifferenza, per poi precipitare nel dimenticatoio collettivo. Ora, 140.000 euro, in quel di Bordano, Paese delle Farfalle, stanno provocando un putiferio regionale inspiegabile. Privo di logica e motivato, forse, da qualcosa di molto simile all'invidia.
Averne di rappresentanti politici in grado di fare altrettanto. Bordano è un esempio, ma non deve né rimanere isolato e per nulla indicato negativamente e a sproposito. È chiaro che non tutti i cittadini possono ottenere ciò che vogliono, politicamente parlando. Altrettanto evidente è il menefreghismo di molti politici nei confronti dei propri elettori. La differenza, però, malgrado l'assurda mania popolare del riconoscersi nell'anti-politica, capace di azzerare ogni buon senso, esiste ed è individuabile. Il caso Bordano è semplicemente (e purtroppo) la vittima di un Sistema che non demorde.
(da: http://altofriuliedintorni.blogspot.it/2013/01/bordano-quando-la-politica-ha-un-senso.html )
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Il Messaggero Veneto di ieri ha anche pubblicato una lettera di Giacomino Picco sul medesimo argomento. Si tratta della rielaborazione di un documento che era già stato diffuso (anche su questo Blog) nelle giornate seguite alla concessione del contributo regionale e che compariva siglato G.P.:
Bordano. Una indignazione fuori luogo
Messaggero Veneto, 4 gennaio 2013
Egregi signori Moretton e Antonaz, apprendo dalla stampa della vostra indignazione, del vostro stupore sul finanziamento alla casa delle farfalle di Bordano, ma per cortesia sapreste dare ai cittadini una comprensibile e coerente spiegazione? Intervenire a sostegno di una attività, nata 10 anni fa, che ha contribuito a muovere ben oltre mezzo milione di visitatori, che ha realizzato una decina di mostre tematiche, che ha ospitato oltre 15 mila gruppi scolastici, che ha organizzato decine di eventi a contenuto scientifico e divulgativo, che ha predisposto e offerto pacchetti didattici o semplicemente turistici, in Austria, Slovenia e Germania, che ha ricevuto attestati di stima da parte di organizzazioni internazionali e che si avvale, per realizzare ciò, della collaborazione di numerosi giovani, offrendo loro una opportunità di reddito e non solo. Perché vi scandalizza programmare prima (in via preventiva e non curativa) interventi per rilanciare, incrementare, diversificare, migliorare l’intera offerta della struttura e in tal modo consentirle di restare operativamente e economicamente attiva? Forse vi sfugge che si sta provando a dare supporto, con investimenti per crescere e non elargendo prebende, supporto a investire con efficacia ed efficienza che il gestore (con numerosi sforzi) ha finora dimostrato, investire in un bene pubblico di cui la collettività se ne avvale (o sono beni collettivi solo le spiagge, le piste, i teatri, i set cinematografici, le varie feste, i concerti, le luminarie, le associazioni di diversa natura, credo e fede, ecc “purché amiche”?). Forse vi sfugge che questo “modo” in molti Stati evoluti è un metodo definito vincente (il museo è pubblico, il privato lo gestisce accollandosi tutti i costi di gestione e, fino dove arriva, d’investimento e lo Stato o la Contea partecipano finanziariamente ai piani di crescita e sviluppo). Perché non consentire a una struttura “eco museale” (riconosciuta e autorizzata come tale anche dal ministero dell’Ambiente) di incrementare l’offerta, di individuare e applicare tecnologie per il risparmio energetico (e quindi dei costi di gestione), di riproporsi con nuove offerte, di raggiungere altri mercati, perché questo Vi scandalizza tanto? Preferireste forse intervenire quanto il gestore abbandona l’impresa (costa al cittadino molto di più, ma restituisce più consenso)? O prendete semplicemente a buon gioco il termine farfalla, l’effimero, l’evanescente, il quasi nulla (populismo e giornalismo di basso livello). Non so quanto sappiate bene di cosa state parlando, ma so che questa è la politica dell’Italia di oggi, mi piacerebbe davvero che in l’Italia di domani, chi ci amministra conosca almeno un po’ di cosa sta parlando e sia quantomeno coerente.
Giacomino Picco, Bordano
Ma dai
RispondiEliminaL'Anonimo del "Ma dai" ha mandato al Blog anche un altro commento dove però venivano espresse valutazioni precise di persone precise. Si invita l'Anonimo a riformularle, esplicitando con garbo i motivi del dissenso e a sottoscriversi, in maniera tale che il destinatario sappia da parte di chi viene la critica.
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