Pistorius il friulano. Gemona coccola Blade Runner «Tosto come noi» (La Gazzetta dello Sport)
Oscar fa base nel paese del terremoto 1976 «Uno che non si piange addosso. Ci somiglia»
«Senza lacrime, a denti stretti»: è un titolo di giornale diventato striscione che accompagna la visita al museo «1976, frammenti di memoria », nella centralissima via Bini, con il Duomo a due passi. Ripercorre i giorni luttuosi dei terremoti di 36 anni fa: 6 maggio e 11 settembre. Gemona fu la località più colpita dell’intero Friuli: contò quasi 400 delle 989 vittime ufficiali. Fu rasa al suolo. Solo il Castello ne porta ancora i segni. Si ricostruì così: «Senza lacrime, a denti stretti ». Non suoni irriverente: ma oggi lo slogan potrebbe essere utilizzato per presentare uno dei cittadini (acquisiti) più illustri, Oscar Pistorius. Uno che, amputato sotto le ginocchia quando aveva undici mesi, vive così: senza piangersi addosso, lavorando sodo per
inseguire i propri sogni. L’incontro Oscar, da un paio d’anni, ha scelto la cittadina posta ai piedi delle prealpi Giulie quale base estiva. «Tutto è nato dall’assegnazione di un premio, il Gamajun e dal progetto "Gemona città dello sport e del benstare"—spiega il 33enne Roberto Revelant, dinamico vicesindaco in carica dalla primavera 2009 nell’ambito di un’amministrazione figlia di una lista civica—.Il progetto ora coinvolge sedici Comuni, la Regione e quattro sponsor privati. Pistorius è stato qui per la prima volta nel luglio 2010 per ricevere il prestigioso riconoscimento istituito dal Lab. Si è innamorato di luogo e strutture e, a nostra volta, siamo rimasti affascinati da una simile persona. Così, poco dopo, abbiamo formalizzato un accordo. Qui ha sede il corso di laurea in scienze dello sport dell’Università di Udine e siamo sensibili a tutte le discipline. Da sabato, per esempio, organizzeremo il campionato italiano open di deltaplano. Oscar è un fiore all’occhiello». Al campo I due, in pochi mesi, sono diventati amici. «Lo scorso anno — racconta Revelant — siamo stati sullo Zoncolan per il Giro e abbiamo organizzato una cena sudafricana alla griglia a casa di mia mamma. In giugno l’ho portato al poligono indoor di Tolmezzo e in gita al lago dei Tre Comuni. Insomma, ci divertiamo». Le giornate di Pistorius, a Gemona, trascorrono per buona parte al Polisportivo. (...) . Le abitudini Al fianco di Oscar («modello baby sitter» come scherza qualcuno), c’è poi una presenza fissa. Quella di Anna Pittini, estroversa 29enne dottoressa in scienze della traduzione, con studi in Australia. Da contratto gli fa da interprete. In realtà molto di più. «Intanto— dice—quest’anno gli ho imposto lezioni di italiano... E lui, come sempre, come per tutto, ha aderito con entusiasmo. È un serio professionista, con obiettivi chiari. Dorme tanto e cura l’alimentazione. Poi passa ore al pc. Ma sa anche godere di altro. Quel che continua a stupirmi è la sua umiltà. È un ragazzo d’oro, semplice, si fa ben volere e la sua disabilità non è mai un alibi. Anzi, ci scherza su. Come quando giorni fa, in spogliatoio, ha squarciato i pantaloni della tuta contro un vetro: "Pensa se avessi avuto le gambe" mi ha sorriso. Gli ho dato ago e filo e se li è cuciti». In hotel Anna gli fa da ombra: «Guida la mia Twingo — racconta — fotografa il contachilometri quando schiaccia un po’ sull’acceleratore, andiamo al torrente Palar a fare il bagno, a pescare trote, alla lavanderia a gettoni e a fare la spesa. Si presenta alla Despar con l’ipad, perché vuol essere sicuro di quel che compra. Noccioline, mandorle e banane non mancano mai. Ma anche verdure e frutti di bosco surgelati con cui si fa certi bibitoni col frullatore portatile. È dimagrito, ma prima di Londra vuol perdere altri chili. Tanti, in famiglia, soffrono di diabete. Quindi è molto attento. Però, se esce a pranzo o a cena, ama andare in centro, al Caffè al Duomo». L’interprete baby sitter gli ha fatto anche da infermiera: «In giugno—spiega— ha sofferto di piaghe all’altezza del ginocchio, dove inserisce le protesi. Ora, per fortuna, stanno migliorando». Oscar è coccolato pure all’Hotel Willy, tranquillo tre stelle che lo ospita in un’ampia camera al secondo piano. «Gli avevamo preparato una stanza attrezzata — specifica Agnese Goi, una delle responsabili—ne ha voluta una normale più comoda. Se è fuori orario e la cucina è chiusa, scende e si prepara qualcosa da solo. O viene a casa da noi. Ormai è uno di famiglia»
«Senza lacrime, a denti stretti»: è un titolo di giornale diventato striscione che accompagna la visita al museo «1976, frammenti di memoria », nella centralissima via Bini, con il Duomo a due passi. Ripercorre i giorni luttuosi dei terremoti di 36 anni fa: 6 maggio e 11 settembre. Gemona fu la località più colpita dell’intero Friuli: contò quasi 400 delle 989 vittime ufficiali. Fu rasa al suolo. Solo il Castello ne porta ancora i segni. Si ricostruì così: «Senza lacrime, a denti stretti ». Non suoni irriverente: ma oggi lo slogan potrebbe essere utilizzato per presentare uno dei cittadini (acquisiti) più illustri, Oscar Pistorius. Uno che, amputato sotto le ginocchia quando aveva undici mesi, vive così: senza piangersi addosso, lavorando sodo per
inseguire i propri sogni. L’incontro Oscar, da un paio d’anni, ha scelto la cittadina posta ai piedi delle prealpi Giulie quale base estiva. «Tutto è nato dall’assegnazione di un premio, il Gamajun e dal progetto "Gemona città dello sport e del benstare"—spiega il 33enne Roberto Revelant, dinamico vicesindaco in carica dalla primavera 2009 nell’ambito di un’amministrazione figlia di una lista civica—.Il progetto ora coinvolge sedici Comuni, la Regione e quattro sponsor privati. Pistorius è stato qui per la prima volta nel luglio 2010 per ricevere il prestigioso riconoscimento istituito dal Lab. Si è innamorato di luogo e strutture e, a nostra volta, siamo rimasti affascinati da una simile persona. Così, poco dopo, abbiamo formalizzato un accordo. Qui ha sede il corso di laurea in scienze dello sport dell’Università di Udine e siamo sensibili a tutte le discipline. Da sabato, per esempio, organizzeremo il campionato italiano open di deltaplano. Oscar è un fiore all’occhiello». Al campo I due, in pochi mesi, sono diventati amici. «Lo scorso anno — racconta Revelant — siamo stati sullo Zoncolan per il Giro e abbiamo organizzato una cena sudafricana alla griglia a casa di mia mamma. In giugno l’ho portato al poligono indoor di Tolmezzo e in gita al lago dei Tre Comuni. Insomma, ci divertiamo». Le giornate di Pistorius, a Gemona, trascorrono per buona parte al Polisportivo. (...) . Le abitudini Al fianco di Oscar («modello baby sitter» come scherza qualcuno), c’è poi una presenza fissa. Quella di Anna Pittini, estroversa 29enne dottoressa in scienze della traduzione, con studi in Australia. Da contratto gli fa da interprete. In realtà molto di più. «Intanto— dice—quest’anno gli ho imposto lezioni di italiano... E lui, come sempre, come per tutto, ha aderito con entusiasmo. È un serio professionista, con obiettivi chiari. Dorme tanto e cura l’alimentazione. Poi passa ore al pc. Ma sa anche godere di altro. Quel che continua a stupirmi è la sua umiltà. È un ragazzo d’oro, semplice, si fa ben volere e la sua disabilità non è mai un alibi. Anzi, ci scherza su. Come quando giorni fa, in spogliatoio, ha squarciato i pantaloni della tuta contro un vetro: "Pensa se avessi avuto le gambe" mi ha sorriso. Gli ho dato ago e filo e se li è cuciti». In hotel Anna gli fa da ombra: «Guida la mia Twingo — racconta — fotografa il contachilometri quando schiaccia un po’ sull’acceleratore, andiamo al torrente Palar a fare il bagno, a pescare trote, alla lavanderia a gettoni e a fare la spesa. Si presenta alla Despar con l’ipad, perché vuol essere sicuro di quel che compra. Noccioline, mandorle e banane non mancano mai. Ma anche verdure e frutti di bosco surgelati con cui si fa certi bibitoni col frullatore portatile. È dimagrito, ma prima di Londra vuol perdere altri chili. Tanti, in famiglia, soffrono di diabete. Quindi è molto attento. Però, se esce a pranzo o a cena, ama andare in centro, al Caffè al Duomo». L’interprete baby sitter gli ha fatto anche da infermiera: «In giugno—spiega— ha sofferto di piaghe all’altezza del ginocchio, dove inserisce le protesi. Ora, per fortuna, stanno migliorando». Oscar è coccolato pure all’Hotel Willy, tranquillo tre stelle che lo ospita in un’ampia camera al secondo piano. «Gli avevamo preparato una stanza attrezzata — specifica Agnese Goi, una delle responsabili—ne ha voluta una normale più comoda. Se è fuori orario e la cucina è chiusa, scende e si prepara qualcosa da solo. O viene a casa da noi. Ormai è uno di famiglia»
ANDREA BUONGIOVANNI
(Riportato da: http://spaziosportcrc.blogspot.it/2012/07/pistorius-il-friulano-gemona-coccola.html)
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