Le ultime luci del giorno stavano lasciando posto al silenzio della notte, il borgo ne salutava l'arrivo nel suo solito modo, un pensiero al giorno appena trascorso ed uno al giorno che sarebbe arrivato.
All'improvviso il normale scorrere della serata fu bruscamente interrotto dal latrare disperato dei cani e dal muggire delle mucche nelle stalle.
Non ci fu nemmeno il tempo di chiedersi cosa fosse a spaventare gli animali in quel modo che un boato fortissimo sembro' squarciare la terra.
Il suolo iniziò a tremare e smise dopo pochi secondi la gente si guardava attorno sorpresa, ma non stupita, la zona era risaputamente sismica, le scosse di terremoto non erano una novità.
Ma i cani e gli altri animali non la smettevano di fare baccano, erano passate da poco le 21.
Alle 21.06 la terra inizio' a tremare nuovamente ma stavolta fu come se il suolo volesse spostare l'intero borgo a spaccate e spintoni, e il mondo stesso si stesse squarciando fin dalle fondamenta.
Le case del borgo si piegavano e si contorcevano sotto la furia dell'orcolàt, sembrava che niente e nessuno sarebbe sopravvissuto alla sua furia distruttrice.
La scossa di terremoto che cambiò la nostra vita e quella del Friuli; durò 59 secondi, ad Oncedis non si portò via, Dio sa come, nessuna vita, ma si portò via un mondo che non sarebbe più stato come prima
(Testimonianza di Oldiva Peressini presentata nella mostra "Oncedis Gocce di memoria 1976-2016")
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.