Sono seguiti diversi interventi, tra cui i più corposi e articolati sono stati quelli di Dino Rabassi, sindaco di Trasaghis dal 1990 al 1995. Il Blog ha dato spazio a tutte le voci, limitandosi a richiamare l'esigenza che la discussione vertesse sulle cose e non scivolasse sulle polemiche personalistiche.
E' arrivato ora un ulteriore intervento di Dino Rabassi (definito "l'ultimo") a premessa del quale il Blogger si sente però in dovere di esprimere alcune considerazioni di carattere generale (non entrando nel contenuto dell'intervento che, come sempre, viene pubblicato integralmente).
Più volte, sul Blog, sono stati ripresi in esame alcuni degli eventi che hanno caratterizzato la storia della Val del Lago negli ultimi decenni (autostrada, area di servizio, post terremoto, questione Lago, etc.). Sempre lo si è fatto nell'ottica di contribuire a "capire" perché certi avvenimenti si sono svolti in determinate maniere, andando alla ricerca di ricostruzioni oggettive ed obiettive.
Cosa si deduce dalla lettura dell'ultimo contributo di Dino Rabassi? Che le vicende, i contrasti, le lacerazioni degli ultimi vent'anni, anziché essere superati e "digeriti" sono drammaticamente ancora presenti e condizionano le posizioni e le scelte dell'oggi. Sembra, insomma, che Trasaghis sia una sperduta isola del Pacifico dove marines americani e soldati giapponesi continuano a fronteggiarsi, non avendo saputo che la guerra è finita da un bel pezzo. Questo non è un bel segnale. Si vorrebbe che - tenendo conto di quel che c'è stato, d'accordo - la vita politico-amministrativa del nostro Comune trovasse maggiori motivi di convergenza. I problemi son lì, drammaticamente presenti: si chiamano occupazione, tutela ambientale, qualità della vita. Lo vogliamo fare, tutti, un passettino avanti? (A&D)
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Caro
Augusto, voglio rispondere un’ultima volta alle tue osservazioni
anche perché, temo di scadere a livelli di una “guerra fredda”
che, da che mondo è mondo, ha sempre causato più danni che
utilità.
Chi
mi conosce bene sa che l’ipocrisia non mi appartiene, così come
non mi piace sparare nel mucchio per colpire qualcuno preferendo
agire alla luce del sole, assumendomi le mia responsabilità e senza
paraventi.
Pertanto
ho agito da componente dei Comitati quando lavoravo per essi, (tu ne
sai qualcosa visto che insieme abbiamo fatto degli incontri
pubblici), in forma strettamente personale quando invece ho sostenuto
qualcuno in modo palese nelle recenti elezioni!
Questo
mi sarà almeno concesso o no? D’altronde non ti ho mai votato: né
prima della mia adesione ai Comitati né tanto meno ora quindi, per
favore, smettila con questa storia delle due liste: non c’è mai
stata nessuna P2 tra i Comitati anzi, abbiamo fatto di tutto per
venirti incontro e, se ben ricordi, io stesso venni a cercarti un
sabato nel tuo ufficio, per consigliarti una via d’uscita
politicamente soft alla vostra delibera di adesione ai lavori
Edipower.
Se
invece sei convinto che una parte dei Comitati abbia agito così,
fanne per cortesia i nomi!
Come
vedi non ho la coda paglia anche perché, se avessi voluto, avrei
aderito alle sollecitazioni avute da più parti a candidarmi e senza
alcun timore.
Per
quanto attiene le mie passate bocciature da candidato Sindaco poi,
non è che ciò mi turbi più di tanto ma, considerato che le
richiami, per verità storica è giusto metterci un po’ d’ordine.
E’
vero che nel 1990 sostituii il candidato Sindaco in pectore! Infatti
questa persona che secondo gli accordi doveva essere eletto Sindaco,
non venne votato ma, anzi, boicottato da una parte dell’allora
alleanza politica PSI/DC già in sede di votazioni: per cui essendo
egli un iscritto Socialista, è facile capire chi ne fu l’autore
fedifrago.
Dopo
vani tentativi alla ricerca di un altro candidato, dopo le denunce
della minoranza di brogli elettorali che vide condannati i proponenti
anziché il Presidente di seggio, il riconteggio delle schede
elettorali, la decadenza dell’attuale tuo Vice Sindaco per un
errore nell’iscriversi come candidato, oltre al dissenso di un
consigliere di maggioranza legato all’ex candidato Sindaco, per
salvare baracca e burattini accettai
io l’incarico, benché sulla scheda elettorale comparissi
semplicemente quale indipendente né in quota socialista né in
quella DC: così come pretesi allora.
Trascorsi
pochi mesi, i depennatori del Sindaco in pectore che tuttora
sopravvivono politicamente non nel mio orticello, ma nel tuo,
cominciò assieme alla minoranza legittima capeggiata da Del Negro,
ad osteggiarmi.
L’accusa
era di stare con un piede in due staffe, per cui decisi di iscrivermi
al PSI (il partito politicamente più vicino al mio pensiero),
sperando cogliessero almeno la sponda che offrivo loro di poter
pretendere, alle elezioni del 1995, un loro candidato a Sindaco e
continuare un’alleanza che purtroppo già all’origine era in
crisi.
Si
parla dell’inverno 1990/91, non di anni dopo, per cui qualcosa in
termini di future alleanze era già avvenuto!
Nonostante
ciò nei 5 anni in cui dovetti pensare, e non per colpa mia, più
alla sgangherata maggioranza che mi sosteneva che alla dura, seppur
legittima opposizione di Del Negro, riuscimmo a varare importanti
opere e provvedimenti per la conduzione Amministrativa del Comune.
Di
tutto questo lavoro debbo ringraziare soprattutto la serietà e la
correttezza dimostrata dal Vice Sindaco Roncastri Sergio, di Di Doi
Nicolino, Del Negro Albano, Marco Cucchiaro e De Cecco Sonia i
quali, oltre a quello che rimaneva del gruppo socialista, permisero
la minima maggioranza necessaria a portare avanti l’Amministrazione
per cinque anni: amici che poi non ne vollero più sapere di
politica.
Consentitemi
ora uno sfogo personale! Quegl’anni furono per me e soprattutto per
la mia famiglia, i più duri della nostra vita e, forse per questo,
mai mancherò di sottolineare il lavoro fatto in momenti così
difficili! Anni in cui morì anche mia madre e scoppiò, nel 1992, Tangentopoli che tutto scompaginò: compresi i vecchi equilibri
politici.
Così,
da solo, contrariamente a quanto suggerito dai miei amici e
familiari, ma conscio di avere ancora una responsabilità pubblica,
mi presentai alle elezioni del 1995 e ‘99, ben sapendo di non avere
nessuna speranza di successo se non quella di garantire a Trasaghis
una minoranza.
Come
vedi Augusto non è una questione personale la mia, ma di contrarietà
alla presenza di alcuni che, nonostante tutto, sono ancora non
velatamente presenti ed attori della scena politica più tua che mia,
così come ho ben motivo di vantare il lavoro svolto in periodi
oserei dire oscuri non permettendo a nessuno, in nome soprattutto
delle persone che hanno condiviso con me il lavoro svolto in favore
della gente, non per i soliti capetti del quartierino!
Ho
provveduto a scannerizzare anche un vecchio articolo del 27 aprile
1995 in cui elencavo queste opere o iniziative, ne mancano alcune
come i laghetti ecologici al lago, i lavori di ristrutturazione degli
impianti ed eliminazione dell’amianto del centro scolastico, le
urbanizzazioni di Via Maggiore ad Avasinis, la Pista tagliafuoco
verso Folciar oltre al riavvio della Pro Loco di Alesso a cui delegai
ben due miei assessori,(Rudi e Marco oltre a Tomat Bruno) e della
quale, poco dopo e guarda un po’, tu diventasti Presidente.
E
con ciò chiudo definitivamente questa querelle ove tutti potranno
trarre le proprie conclusioni.
Pur
non condividendo la strada che percorri e augurandoti di fare
altrettanto, ti saluto come sempre con amicizia.
Dino
RABASSI
Dispiace assistere ad una diatriba politica di cui nessuno sentiva la necessità se non, forse, i due diretti interessati. Poco importa che ad innescarla sia stato il Sindaco Picco; ciò che conta, invece, è che anzichè confrontarsi sui problemi attuali - e ce ne sono - si preferisce riaprire ferite mai lenite ma, solo nascoste. Eppure, per entrambi, ci sarebbero tanti argomenti su cui dibattere; il Sindaco Picco, per esempio, potrebbe dare qualche maggiore informazione sull'Ordinanza di ieri, con cui ha vietato di bere l'acqua dei rubinetti senza prima averla bollita e quanto tempo durerà il divieto; oppure potrebbe spiegare cosa intende fare con la Tasi, visto che non ha ancora neppure convocato il Consiglio Comunale. Anche il sig. Rabassi potrebbe informare su ciò che i Comitati intendono fare per vigilare sullo sfangamento del bacino di Verzegnis o sui progetti di centraline posti in essere dal Comune di Cavazzo. Sono questi gli argomenti di cui la gente vuole sentir parlare, non la ricostruzione di episodi accaduti quando la maggior parte dei lettori non era neppure nata. Mandi.
RispondiEliminaHa ragione signor De Vita, ci sono problemi attuali che richiedono interventi precisi ma bisogna prender atto che qualcuno, che dovrebbe affrontarli data la fresca riconferma, preferisce fomentare polemiche piuttosto che rimboccarsi le maniche e risolvere.
RispondiEliminaS.M.
S.M.
D'accordo, ma subito dopo aver preso atto di ciò che Lei dice, occorre che tutti (proprio tutti) si riapproprino di una capacità propositiva che, in questo momento, sembra scarseggiare. Esempio: cos'è accaduto quando il gruppo di minoranza ha incalzato il Sindaco sulla questione sfangamento Verzegnis ? Non si è accontentato di una risposta di circostanza e riproponendo l'interpellanza lo ha costretto a dare risposte concrete e assumere qualche iniziativa, giusta o sbagliata che fosse. Se poi, oltre alle giuste interpellanze, si aggiungono delle proposte, forse, si fa qualche passo in avanti. Se può consolarLa, immagino che il Consiglio Comunale dovrà lavorare anche in agosto (cosa quasi senza precedenti), visto che per il 31/8 scade il termine per il Bilancio di previsione, con tutto ciò che lo precede (IMU, Tassa Rifiuti, TASI, ecc.)
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