"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 5 luglio 2014

By-pass sul Lago. Per Edipower sarebbe "una proposta immotivata e inutile" (II)

Le dichiarazioni dell'ing. Gianatti di Edipower pubblicate dalla "Vita Cattolica" della settimana scorsa parevano essere passate nell'indifferenza assoluta in quanto, a eccezione di questo Blog (http://cjalcor.blogspot.it/2014/06/by-pass-sul-lago-per-edipower-sarebbe.html), nessuno aveva ritenuto di prendere posizione contro un quadro prospettato che dava una visione delle problematiche dl Lago alquanto distorta. Ora la "Vita cattolica" nel numero uscito giovedì, ospita una articolata contestazione degli argomenti proposti da Edipower, a firma di V. Rabassi e F. Barazzutti per i Comitati.
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Fanghi di Edipower, davvero «trasparenti»?

La Vita Cattolica, 3 Luglio 2014 

Nell'inserto «Speciale Carnia» dell'edizione del 26 giugno scorso il settimanale «la Vita Cattolica» sotto il titolo «I nostri fanghi sono "trasparenti"» riporta un articolo con una serie di dichiarazioni dell'ing. Roberto Gianatti, responsabile del settore idroelettrico di Edipower, in cui polemizza con i Comitati in relazione alle loro posizioni sullo sfangamento dei bacini del Lumiei e dell'Ambiesta e sulle problematiche del lago di Cavazzo. Dichiarazioni a cui l'ing. Gianatti, ritenendosi di essere l'unico detentore della verità, ha la pretesa di attribuire indiscusso valore «scientifico», mentre non sono altro che un'arrampicata sugli specchi per difendere gli interessi della «ditta».
Le posizioni e le iniziative dei Comitati devono aver fatto centro per indurre Edipower attraverso l'ing. Gianatti a riservare loro tanto onore! Stante la loro palese infondatezza, le dichiarazioni dell'ing. Gianatti finiscono per essere un favore ai Comitati, i quali le diffonderanno tra gli abitanti della Val del Lago, i quali - a differenza dell'ing. Gianatti ben conoscendo passato e presente del lago - le accoglieranno con ironici commenti e risatine. Ai Comitati non interessa polemizzare con l'ing. Gianatti che, quale dipendente, deve ovviamente difendere gli interessi di Edipower, ma porre una questione di credibilità a partire dal progetto di potenziamento della centrale di Somplago mediante pompaggio sino ad oggi.
1) Nell'opuscolo di presentazione «Progetto per installazione di gruppi reversibili (pompaggio), Ipotesi di progetto e stima degli impatti ambientali» - Maggio 2008, tutto è servito in color rosa al punto che le conclusioni a pag. 31 così recitano: «Le nuove opere non andranno a modificare sensibilmente la situazione in atto, potendo avere anche effetti positivi». Alla successiva verifica il rosa è scomparso ed è invece comparsa una serie di criticità, mentre gli «effetti positivi» sono stati sostituiti da quelli negativi.
2) Nelle assemblee pubbliche a Verzegnis, Cavazzo Carnico ed in altre sedi il progetto di pompaggio è stato pontificato dai dirigenti di Edipower. Senonchè dello stesso l'ing. Franco Garzon, incaricato dai Comuni, dal Consorzio Bim e dalle Comunità Montane, così scrive a pag. 1 della sua «Perizia di valutazione del progetto di Edipower» del 28 gennaio 2011: «Il Progetto di potenziamento della Centrale idroelettrica di Somplago presentato da Edipower risulta molto approssimativo; il corrispondente Studio d'impatto ambientale (Sia) è addirittura banale in maniera imbarazzante, perché non contiene né monitoraggi né analisi ambientali serie (non dice quasi nulla dello stato dei laghi, del bilancio energetico, idraulico e dei sedimenti, non analizza i costi e benefici, non applica analisi idrauliche ed ambientali approfondite ecc...). Ad esempio, progetto e Sia descrivono in modo semplicistico e contraddittorio persino la fondamentale gestione dei volumi idrici e dell'energia prodotta, tant'è che, leggendoli, si può prevedere che il Lago di Cavazzo potrebbe effettivamente avere escursioni di livello anche di 2,5 m, con conseguenze micidiali per la salute del lago stesso». Così scrive l'ing. Garzon, non i Comitati!
3) Il problema fanghi è stato sempre dichiarato inesistente dai dirigenti di Edipower salvo essere smentiti dalla perizia dell'ing. Garzon, che a pag. 32 così scrive: «Quindi, considerando la situazione attuale con gli impianti esistenti, si avrà che: il Lago di Cavazzo presumibilmente tra 110 anni sarà riempito; il Lago di Verzegnis (Ambiesta), invece, si riempirà di sedimenti in circa 140 anni». L'ing. Dino Franzil nel suo approfondito studio «Lago, energia, ambiente» giunge alle stesse conclusioni sull'interrimento del lago di Cavazzo.
4) Edipower ha sostenuto che la costruenda galleria di 8,5 km tra l'invaso Ambiesta e la centrale di Somplago non rappresentava un pericolo per le falde alimentanti gli acquedotti. Ebbene il recente dettagliato studio sulla grotta e sorgente Vaat ha smentito Edipower.
5) Lo sfangamento dell'invaso del Lumiei, perfetto sul progetto cartaceo secondo Edipower e la Regione, nei fatti è stato tutt'altro: la colata concentrata di fango è scesa ben oltre il Lumiei nel Tagliamento sino a Vinadia per essere ivi «sepolta» in fretta, assieme all'incapacità di governare l'evento, alla vista e alla memoria.
Ebbene, con questi precedenti le dichiarazioni espresse dall'ing. Gianatti a «la Vita Cattolica» sono credibili? Quando egli vi afferma sul prossimo sfangamento dell'invaso dell'Ambiesta che «I fanghi verranno asportati dal bacino e collocati nel vicino torrente Ambiesta» non può sfuggire la pateticità del termine «collocati» per evitare quello reale di «fluitati». Inoltre, quale credibilità può avere quanto scritto a pag. 47 del piano operativo di sfangamento dell'invaso dell'Ambiesta che i fanghi che finiranno nel lago di Cavazzo avranno effetti «di tipo esclusivamente estetico e non associati ad effetti sull'ambiente e sulle biocenosi»? Solo i gonzi possono credere a simile affermazione. Che l'ing. Gianatti tuteli, come suo dovere, gli interessi di Edipower è comprensibile, ma fino ad un certo punto, però. Ciò che non è comprensibile né accettabile è che la Regione gli presti tanta considerazione e non si accorga che le sue sono forzature di parte tutt'altro che «scientifiche».
Anziché interloquire con i famigli, è tempo che la Regione parli con i padroni di Edipower-A2A, il sindaco di Milano Pisapia innanzitutto, per dirgli in termini politici che non può continuare a sfruttare colonialmente le nostre acque ed inscrivere all'attivo del bilancio comunale i dividendi percepiti quale azionista di controllo di Edipower-A2A. Per fissare un incontro basta una telefonata della presidente Serracchiani. Siamo o no una Regione Autonoma e…speciale? Diciamo questo convinti che sia possibile e necessario produrre energia e risanare il lago di Cavazzo, la cui valle ha subito troppe ferite. È una questione di civiltà!
Nello stesso numero de «la Vita Cattolica» su metà pag.13 A2A ha collocato un inserto a pagamento con l'invito a visitare la centrale di Somplago per «vedere come si produce l'energia verde». Conoscere è bene. Ma dovrebbe essere corretto e doveroso che ai visitatori venisse spiegato anche che per produrre tale energia «verde» è stata sottratta l'acqua a tutti i corsi d'acqua della Carnia occidentale e centrale, lasciando 80 km di alvei desertificati ed il lago di Cavazzo gravemente danneggiato, mentre l'energia prodotta e gli utili vengono portati altrove.
Valentino Rabassi
Comitato difesa e valorizzazione del lago, Alesso
Franceschino Barazzutti
Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento
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1 commento:

  1. Non credo che l'Ing. Gianatti sia particolarmente contento di essere considerato "un famiglio" (sinonimo di servitore, domestico). A parte questo, però, mi sembra che se lo sia proprio andato a cercare. Non capisco, peraltro, il tanto spazio dedicato all'argomento "raddoppio centrale", che mi sembrava ampiamente superato, rispetto al progetto di sfangamento del lago di Verzegnis. Certo, si potrà sostenere che gli argomenti sono connessi ma, mi pare che il primo faccia ormai parte della storia, mentre il secondo è di strettissima attualità. Tra l'altro, la Regione non si è ancora pronunciata, quindi, aspetterei a dare giudizi. Ciò che manca, piuttosto, è il contributo di coloro che, istituzionalmente, dovrebbero influire sulle scelte regionali, cioè i COMUNI. Tutto questo, quando manca meno di un mese ai primi di agosto, data indicata da Edipower per l'inizio dei lavori di preparazione dell'alveo del tagliamento.

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