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LAGO E SFANGAMENTO: CONTRATTACCO MEDIATICO?
Non è una novità, tanto meno una sorpresa la protervia con cui l’ingegnere Roberto Gianatti, dipendente di Edipower, prende posizione contro quelli che Egli considera alla mercé di fastidiosi insetti, se non addirittura “bassa plebaglia”.
All’ombra del Suo sapere in cui tutto riluce di un’aura che spazia sull’intero scibile umano, asperge a piene mani la sua sapienza.
Sulle vicende lago poi, non ha mancato di riempire recentemente un giornale delle Sue verità cosicché, a noi miseri umani, non resta che inchinarci al cospetto delle sue lombarde virtù.
“Venghino siori venghino a vedere come si fa l’energia pulita!”
Attoniti di fronte a cotanta scienza e al tintinnare delle collanine mostrate a noi indigeni, osiamo però contrapporre un flebile lamento!
“Ingegnere ci consenta”, come Voi dite in quel di Milàn: dovrebbe ben sapere che “i figli delle serve”, come un tempo etichettavate la prole delle nostre donne costrette, dalla mancanza di lavoro, a detergere i vostri pargoli o a strofinare i pavimenti delle vostre ricche magioni, non esistono più!
Da tempo ci siamo affrancati da tali misere quanto oneste incombenze di cui, tuttora, andiamo fieri non avendo, le nostre ave, mai saccheggiato casa vostra come invece pretendete Voi con la nostra terra.
Orsù rispetti le opinioni, gli argomenti e le ragioni altrui dettate da assennata coscienza e conoscenza.
Aggiungo che le nostre valli da tempo immemore sono vittime inermi di ingegneri che si sentono depositari di assolute verità, compreso l’ultimo e meschino tentativo di inficiare testimonianze storicamente veritiere sul lago: proprio a noi nati e cresciuti in questa valle!
Combatta pure la Sua battaglia, ne ha pienamente diritto! Ma usi almeno l’onestà intellettuale nell’evitare sproloqui in campi, soprattutto storici ed ambientali locali che, a parer mio, Le sono poco congeniali.
Un’ultima osservazione: durante le riunioni pubbliche cerchi di evitare quelle sue annoiate posture! Un consiglio che mi permetto di rivolgerLe senza alcuna offesa, considerando che tale comportamento é percepito da molti come sufficienza o disinteresse nei confronti dei presenti.
Con rispetto.
Dino RABASSI (un fratello di ex servette, cittadino ed ex Sindaco di Trasaghis)
Del messaggio di Dino era da mandare una copia anche al sig. ingegnere: vada a fare il padrone a casa sua
RispondiEliminaCordiali saluti,
Agnul
Capisco - ed in larga parte condivido - lo sfogo di Dino Rabassi; è un intervento "di pancia", ampiamente giustificato dalle arroganti e non dimostrate dichiarazioni dell'ingegnere Edipower. Credo di aver colto gli stessi segnali anche in alcune delle dichiarazioni di Valentino Rabassi e Franceschino Barazzutti. Mi chiedo, però: è questo il giusto approccio al problema ? Gli attacchi e le crtiche alla singola persona - pur comprensibili - lo risolvono ? Da questo punto di vista, ho molto più apprezzato gli interventi di Legambiente, WWF, CAI e dell'Ing. Franzil, che hanno "attaccato" il problema, dimostrandone tutte le contraddizioni e criticità.
RispondiEliminaLe interviste, le dichiarazioni provocatorie, la premeditata mistificazione della realtà sono, secondo me, strumentali e frutto di un'unica strategia. Edipower si è resa conto che non sarebbe stato possibile ripetere con Verzegnis, ciò che è stato fatto con Sauris (la soluzione economicamente, per loro, più conveniente). Ed allora, ha scelto il male minore (quello che costava un pò di più, ma non troppo di più), spacciandolo per soluzione miracolosa e rispettosa dell'ambiente. In sostanza, quindi, tutto ruota attorno ad un punto: se la Centrale di Somplago si ferma, allora è possibile pensare a diverse soluzioni, alcune delle quali sono già state ipotizzate; se la Centrale continua a lavorare mentre i lavori sono in corso, tutto si complica.
Sono sorpreso, peraltro, dal fatto che nessuno si sia soffermato sulla domanda posta da Dino Rabassi, credo, e dai Comitati: perchè se un privato deve liberarsi di un elettrodomestico, anche piccolo, è costretto ad accollarsi delle spese per il suo smaltimento o una piccolissima azienda è costretta ad aderire ad un consorzio per poter smaltire gli imballaggi ed invece una grande azienda come Edipower può tranquillamente liberarsi dei propri scarti industriali, semplicemente "depositandoli" nelle acque pubbliche ? In tutto questo, credo che il Sindaco Pisapia non c'entri proprio nulla.
Mandi.