"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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sabato 12 luglio 2014

La regione dà il via allo sfangamento del lago di Verzegnis, ma con maggiori prescrizioni (II)

Gli ambientalisti: «Fermare lo svaso del bacino di Verzegnis»

Il progetto di sfangamento del bacino di Verzegnis presentato da Edipower non può essere approvato tal quale; l'impatto sul torrente Ambiesta sarebbe enorme e non tiene sufficientemente conto delle possibili alternative. Questa è in sintesi l'affermazione fatta dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Wwf e Cai nel documento di osservazioni consegnato all'assessore Vito e a tutto i soggetti interessati

Giovedì 10 luglio, nella sede della Regione a Udine, si era riunita la Conferenza dei servizi convocata per raccogliere i pareri e le autorizzazioni necessarie all'approvazione del Piano operativo degli interventi di sfangamento selettivo all'interno del bacino dell'Ambiesta . L'assessore regionale all'Ambiente e all'Energia, Sara Vito, aveva sottolineato come «la Conferenza dei servizi ha realizzato un lavoro serio e rigoroso e quanto è stato prodotto è un progetto sicuramente più sostenibile da un punto di vista ambientale è più attento a garantire la tutela dell'ecosistema dell'area. Sicuramente per arrivare a questo risultato è stato molto utile l'incontro tenutosi a Udine nello scorso mese di giugno, prima con le Amministrazioni comunali e poi con le associazioni ambientaliste. Ognuno ha portato il suo contributo ed ha permesso di approfondire le problematiche con nuove proposte. Queste, infatti, si sono tradotte nelle prescrizioni rigorose fornite alla società Edipower nel momento in cui effettuerà le operazioni di rimozione dei sedimenti. Come ho detto fin dall'inizio, l'intervento è necessario per garantire la sicurezza della diga. Ricordo che non si tratta di uno svaso - aveva concluso l'assessore Vito - ma di una operazione completamente diversa da quella realizzata sul Lumiei che ha destato numerose contrarietà». 

Ma le tre associazioni ambientaliste, evidentemente, non hanno viste accolte a sufficienza le loro istanze, e fanno sapere la loro contrarietà che si aggiunge a quella storica dei due comitati ambientalisti locali . «Per svasare 35 mila metri cubi di fango, Edipower decide di "sacrificare" letteralmente la parte terminale del bellissimo torrente Ambiesta scaricandovi quantità di sedimenti 5 volte più alte di quelle già elevate sversate un anno fa nel Lumiei - evidenziano le tre associazioni ambientaliste -. Un vero disastro annunciato che interesserà inevitabilmente anche il Tagliamento e il lago di Cavazzo, nonostante le rassicurazioni, non dimostrate, né dimostrabili, di Edipower».

Le associazioni intervengono nel documento inviato sostenendo la necessità che si operi prioritariamente nel rispetto delle indicazioni della Direzione generale delle Dighe che indica lo smaltimento a rifiuto del sedimento raccolto; solo secondariamente, ove tale ipotesi non fosse dimostratamente percorribile, si dovranno valutare modi, quantità e tempi per lo sfangamento tramite dragaggio fatto in modo da movimentare quantità di sedimenti accettabili secondo le concentrazioni ormai condivise da molte regioni italiane.

Ma principalmente, le associazioni richiedono l'apertura del tavolo previsto dal decreto ministeriale 30 giugno 2004 (art. 8, 4 c.) per addivenire, assieme al concessionario e agli altri soggetti interessati (Comuni, associazioni ambientaliste, associazioni pescatori, ecc...) «ad apposite intese finalizzate a contenere l'apporto dei sedimenti e a consentire la migliore attuazione del progetto di gestione, con particolare riguardo allo sfangamento del bacino» (si veda, negli allegati, l'osservazione n° 2)).

«Non si ripeta un altro Lumiei - concludono le associazioni -. La Regione deve impedire tale ipotesi e deve salvaguardare l'interesse comune dato dai valori ambientali in gioco, prima e oltre dell'interesse di Edipower di procedere nei tempi più brevi e con i costi minori».

(dal sito della Vita Cattolica, dove sono presenti i link riferiti ai documenti citati [già pubblicati anche dal Blog]:  http://www.lavitacattolica.it/stories/cronaca/5436_gli_ambientalisti_fermare_lo_svaso_del_bacino_di_verzegnis/#.U8AIepR_vRc)

             

1 commento:

  1. Ampio risalto alla notizia della contrarietà di WWF, Legambiente e CAI al progetto di Edipower dello sfangamento di Verzegnis: lo ha dato ieri il sito della Vita Cattolica e oggi è stato ripreso sia dal Messaggero Veneto sia dal Gazzettino. Solo che, messa così, parrebbe che la critica venisse rivolta alle decisioni assunte dalla Conferenza dei Servizi del 10 luglio. Pare però che le critiche si basino sul documento redatto qualche giorno dopo l'incontro in Regione del 13 giugno (pubblicato dal Blog il 20 giugno): "che code no sta cun che agnele" direbbero i giornalisti friulani di vecchio stampo. E' lecito insomma attendersi diverse reazioni, dopo la riunione della Conferenza dei Servizi, da parte delle associazioni ambientaliste, dei Comitati, delle Amministrazioni coinvolte: ma saranno interventi ragionati e "freschi", nati da una attenta analisi di quanto uscito dalla Conferenza e di cui il Blog ha già sottolineato gli elementi elementi principali.

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