"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 14 dicembre 2011

Autostrada Belluno - Amaro, prosegue la discussione

Continuano a registrarsi interventi pro o contro la realizzazione dell'autostrada che, dal Cadore, dovrebbe raggiungere la piana di Amaro.


Un’autostrada necessaria e utile 


Leggo finalmente l’intervento del dottor Gollino della Confindustria di Tolmezzo relativamente al collegamento autostradale Cadore - Carnia. Era un progetto abbozzato già parecchi anni fa e poi lasciato nel cassetto (come pure il traforo del passo della Mauria). E’ una infrastruttura assolutamente indispensabile per non lasciar morire la montagna. Queste sono opere utili per dar slancio al turismo e soprattutto all’ambiente. Vorrei soffermarmi sugli aspetti ambientali. Ho sentito che molti sono contrari perchè l’asfalto depaupera la natura. Vorrei allora chiedere a queste persone se sia meglio vedere i paesi svuotarsi progressivamente (perchè sarà così, non possiamo chiudere gli occhi: se non ci sono collegamenti adeguati la gente si sposta e trova casa vicino al posto di lavoro, agli uffici, alle città). Oppure trovarsi nelle condizioni in cui non avendo più cura del territorio (con lo spopolamento spontaneo) le conseguenze le leggiamo sui giornali, per pochi millimetri di pioggia la montagna frana, ci sono smottamenti, alluvioni. Una strada che dà ossigeno al turismo, alle attività di ristorazione, ai pendolari dello sci. L’esempio l’abbiamo con Tarvisio, che con il collegamento autostrale, è sicuramente più appetibile di altre stazioni sciistiche. Forni di Sopra, altro importante polo sciistico, trarrebbe sicuramente giovamento con un’uscita autostradale, creando spostamento di pendolari/turisti dal Cadore, dal Veneto, dalla pianura friulana, dall’Austria e soprattutto dai paesi dell’Est che già frequentano la località. Ma trarrebbe giovamento tutta la Carnia, la bellissima Sauris, Ravascletto, la cittadina Tolmezzina per non parlare di Arta Terme... Dal Cadore a Tolmezzo non c’è neppure un collegamento ferroviario, proprio una montagna sperduta! Queste sì sono infrastrutture ragionate. Il Veneto è pronto da anni, dobbiamo darci una mossa! 
Cristina Rossi, Trivignano Udinese


(Messaggero Veneto, 9 dicembre 2011)




Autostrada. Un beneficio più diretto 


In seguito alla rinnovata proposta di realizzare il discusso collegamento autostradale tra il Cadore e la Carnia, riesumata da parte del signor Gollino che rimane tra i pochi ad attribuirle virtù taumaturgiche per il territorio interessato, mi permetto di proporre una versione un po’ più credibile sulla reale ricaduta che l’infrastruttura potrebbe avere sulla realtà carnica. In breve, posto che il costo stimato dell’impresa è stato da ultimo ipotizzato in 5 miliardi di euro, pari a circa 10.000 miliardi di vecchie lire, e che la popolazione della Carnia non dovrebbe superare le 40.000 anime, per il benessere delle quali pare che l’opera sia stata pensata, credo che un più diretto e gradito beneficio ne riceverebbero con una puntuale ed equa distribuzione della somma, che porterebbe lira più lira meno in tasca ad ogni carnico, nonni, papà, mamme o bimbi che siano, quasi 250 milioni. Con qualche decina di migliaia di Tir in meno su e giù per la Valle del Tagliamento, ma non si può mica avere tutto! 
Pierangelo Macutan Udine


(Messaggero Veneto, 10 dicembre 2011)


Carnia. Il bisogno di viabilità 


In tema di autostrade, credo di potermi schierare con il sindaco di Cavazzo, e ciò a prescindere dai danni ambientali, che colpirebbe la piana di Cavazzo, ma non solo. La Carnia ha bisogno di una viabilità degna di tale nome, in particolare sulla statale 52/bis e sulla Regionale 355, della Val Degano. Quest’ultima arteria è stata interessata da una frana circa un anno fa, e la soluzione provvisorua rischia di diventare definitiva, almeno finchè nella strettoia che è stata creata, non succederà qualcosa di serio. Ma è tutta l’arteria, da Villa Santina a Sappada, che necessita di correzioni sostanziali. La 52/bis, in particolare fra Arta e Sutrio (bivio Priola), è un budello non degno di una strata statale. Perciò io dico al Delegato degli industriali tolmezzini, che, se ci sono le risorse, si provveda a rendere scorrevole la viabilità in tutte le vallate della Carnia, e lo si può fare senza deturpare l’ambiente, mentre il lavoro per le imprese, ci sarebbe comunque. Il collegamento con il Cadore è comunque garantito su tre direttrici, mediante la Ss 52, e le strade Regionali 355 e 365, rispettivamente della Val Degano e della Val Pesarina, sempre che siano corrette e protette! 


Tita De Stalis, Ravascletto 
(Messaggero Veneto, 11 dicembre 2011)

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