Prosegue la discussione in merito alla ventilata ipotesi di realizzazione di un collegamento autostradale tra il Cadore e la Carnia. Sul Messaggero dell'altro giorno si è avuto un intervento di S. Ariis:
Carnia - Cadore. Un’autostrada che non serve
L’autostrada Carnia - Cadore è improponibile per diversi aspetti. Primo su tutti è la recente conquista del titolo di Patrimonio dell’umanità Unesco da parte delle nostre Dolomiti, che come duramente è stato raggiunto, tanto facilmente potrebbe esserci tolto, con conseguenze disastrose... Tralasciando poi la devastazione ambientale di tante tra le piu belle vallate della Carnia, perfino l’utilità di tale opera appare alquanto dubbia, se la raffrontiamo a esempio con l’autostrada che collega Amaro a Tarvisio. Un autostrada deserta, cui molti preferisco la statale, comoda e sopratutto gratuita. Purtroppo la gente è diventata talmente pigra che magari vorrebbe uscire dal casello autostradale e trovarsi davanti un hotel con una pista da sci... Condivido in questo caso le parole di Dario Iuri sindaco di Cavazzo. Chi viene in Carnia lo fa per trovare ciò che non trova nelle altre aree montane. La Carnia è come un diamante che col passare degli anni ha perso il suo splendore, perchè troppe mani hanno voluto toccarla...
Steven Ariis, Raveo
(Messaggero Veneto, 22 dicembre 2011)
Sempre sull'argomento, in risposta a una lettera pubblicata giorni addietro sul Messaggero Veneto, è intervenuto anche Remo Brunetti:
Vorrei pacatamente rispondere alla signora Cristina Rossi di Trivignano Udinese, che venerdì 9 dicembre ha espresso su queste colonne il suo entusiasmo per il collegamento autostradale Carnia-Cadore proposto recentemente dagli industriali Tolmezzini. Nella sua lettera la signora ci presenta quest’opera come un antidoto allo spopolamento della montagna. Ma questa è una affermazione tutta da verificare, sopratutto andando a visitare i paesi del Canal del ferro-Val Canale attraversati dall’autostrada Udine-Tarvisio. Non risulta che questi paesi si stiano ripopolando, anzi, in molti casi è vero il contrario. E questo perchè una autostrada viene costruita per spostare velocemente persone e merci dal punto di partenza al punto di arrivo, indipendentemente dalle esigenze del territorio attraversato. Infatti se Tarvis e dintorni hanno avuto qualche beneficio, i paesi del Canal del Ferro –Val Canale si sono impoveriti. Tuttavia, se questo progetto era stato messo da parte,non è stato solo per la volontà degli amministratori carnici e cadorini che più volte si sono espressi contro , e neanche per la combattività dei comitati sorti al di qua e al di là della Mauria.(www.peraltrestrade.it) Ma sopratutto per i suoi alti costi e il considerevole impatto ambientale, tanto che perfino il suo progettista, Bortolo Mainardi lo ha ripudiato. A suo tempo,qui in Friuli, a parte Illy , Sonego,e qualche industrialotto, la cosa non suscitò grandi entusiasmi nel settore turistico, ma anzi dette parecchi pensieri ai nostri operatori: se da Tolmezzo in un’ora di autostrada era possibile arrivare a sciare sui campi ricchi di neve delle Dolomiti chi si sarebbe fermato sui nostri? Ma si era prima della crisi. Oggi, l’alto costo del carburante e del trasporto su gomma, obbligherà tutti a una profonda revisione delle modalità di trasporto. Si parla di km 0, di trasporti pubblici, di autobus e di treni. Allora perchè invece di proporre un progetto autostradale costoso e superato, non pensare ad un collegamento ferroviario Calalzo-Stazione per la Carnia?
Remo Brunetti, Cavazzo Carnico
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