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martedì 4 ottobre 2011

Il Lago ospita l'«incontro dei popoli per i beni comuni» - 5

Il Portale dell'Arcidiocesi di Udine ha  presentato la conclusione del convegno del Centro Balducci sul Lago sottolineando in modo particolare le tematiche legate alla difesa del Lago stesso:


In più di cinquecento per la difesa del lago di Cavazzo   versione testuale
La giornata ha chiuso il convegno del Centro Balducci

CAVAZZO (2 ottobre, ore 19) - Oltre cinquecento persone hanno ribadito un no unanime all'ampliamento della centrale Edipower sul lago di Cavazzo. Lo hanno fatto chiudendo l'edizione numero 19 del convegno organizzato dal Centro Balducci e dedicato al tema “ragazzi, ragazze e donne del pianeta”. L'incontro tra popoli, culminato con la simbolica deposizione di acqua, terra e piante, portate dai diversi continenti, è stato l'occasione per gli esponenti del comitato di difesa e sviluppo del lago di Cavazzo per ribadire la contrarietà all'ipotesi di affiancare altre due nuove turbine alle tre già esistenti. “Questo – hanno spiegato gli esponenti del comitato – porterebbe lo scarico della centrale nel lago dagli attuali 66 metri cubi al secondo, a 111 metri cubi. Un incremento che peggiorerebbe lo stato del lago con un abbassamento della temperatura, una maggior movimentazione delle acque e un aumento del livello di oscillazione. Si tratta di un peggioramento – è stato sottolineato – non indennizzabile con compensazioni di sorta, perché per noi il lago ha un valore infinito”.
Il sindaco di Trasaghis, Augusto Picco, nel suo intervento di saluto ha ricordato che “l'acqua e la terra sono beni comuni che non possono e non devono essere oggetto di controllo di alcuni a discapito di altri. Ci sono valori che devono essere riaffermati – ha ribadito il primo cittadino - e che non possono prescindere dal fatto che ogni uomo ha diritto all'acqua alla terra e alle proprie risorse”.
Valori sottolineati anche dal fondatore del centro Balducci, don Pierluigi Di Piazza. “Assumiamo l'impegno a salvaguardare la terra, l'aria, il sole, la luna, le stelle, le piante, l'acqua, le montagne, come beni comuni, decisivi per la vita di ciascuna persona e di tutta l'umanità. Siamo qui – ha concluso don Di Piazza – per assumere l'impegno a cambiare il paradigma culturale che vede l'uomo dominatore della terra. L'uomo è invece parte di essa”.

1 commento:

  1. Se il Sindaco afferma “l'acqua e la terra sono beni comuni che non possono e non devono essere oggetto di controllo di alcuni a discapito di altri". Perchè chiede le "compensazioni" per il Lago di Cavazzo, in cambio di cosa? Mi sembra, una profonda ed inconciliabile incongruenza tra il dire e il fare. Ma come dice qualcuno, qui le decisioni in questa "valle di lacrime" non sono ideate, pensate, studiate ma solo eseguite a vantaggio di qualcuno che non abita qui.

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