Egregia Consigliera, Egregio Consigliere,
abbiamo appreso che il Piano Regionale di Tutela delle Acque,
recentemente approvato dalla Giunta regionale, ha adottato la seguente
formulazione riguardo al lago di Cavazzo:
3.2.3 Conclusioni
Da quanto esposto ai paragrafi precedenti e in continuità con i criteri
fissati nell’Analisi Conoscitiva, è stato scelto di definire il Tagliamento a
valle di Ospedaletto come corpo idrico fortemente modificato. Tale
individuazione è provvisoria e propedeutica al processo di designazione
definitivo. In particolare il flusso di lavoro dovrà prevedere la valutazione
di fattibilità di possibili azioni di mitigazione e una valutazione
costi/benefici delle possibili alternative agli usi specifici esistenti. In
particolare la valutazione delle alternative dovrà prendere in considerazione
il progetto di realizzazione di una condotta di collegamento tra il lago di
Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra Tagliamento che consentirebbe di
risolvere le difficoltà che annualmente si verificano ad Ospedaletto garantendo
da un lato il fabbisogno del Consorzio e migliorando, dall'altro, gli
ecosistemi acquatici del fiume Tagliamento a valle di Ospedaletto che ogni
estate vengono messi a dura prova. Contestualmente dovrà anche essere valutata la fattibilità tecnico -
economica di realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione
progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul
lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago
stesso e di garantirne la fruibilità.
Ora è tempo di passare ai fatti, tanto più che il Consorzio di Bonifica
Friulana ha già pronto il progetto di derivazione e lo studio dell’ing. Franco
Garzon, incaricato dai Comuni di Trasaghis, Bordano, Cavazzo Carnico, dal Consorzio BIM Tagliamento, dalla Comunità Montana della Carnia, dalla
Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro Valcanale, come lo studio
dell’ing. Dino Franzil hanno dimostrato che il lago è in serio pericolo di
interrimento a causa dell’apporto di fango dallo scarico della centrale
idroelettrica di Somplago. Inoltre il Comune di Trasaghis ha conferito
l’incarico all’Istituto di Scienze
Marine (ISMAR) del CNR di Bologna di portare a termine gli studi e le ricerche
iniziate dallo stesso qualche anno fa, mirate
alla conoscenza dello stato del lago, in particolare alle mutazioni dello stesso conseguenti all’entrata in
esercizio della centrale idroelettrica di Somplago.
Un’occasione immediata di passare ai fatti è offerta dall’esame in aula
nella prossima settimana del Disegno di Legge n. 237 “Norme in materia di
ambiente e di energia” presentando ed approvando un emendamento che preveda
l’indizione da parte della Regione di un concorso internazionale per la “ realizzazione di un canale di by – pass, o di altra soluzione progettuale
che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul lago di
Cavazzo con lo scopo di recuperare
le condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”.
Tale concorso internazionale permetterebbe non solo di individuare le
migliori soluzioni per il recupero della naturalità del lago, ma anche di
rendere compatibili, in una visione complessiva e partecipata del territorio, il funzionamento della centrale della lombarda
a2a (meglio se appartenesse alla Regione!),
il prelievo irriguo e le portate del Tagliamento.
Peraltro, essendo il lago di
Cavazzo – il più grande della regione – un’importante riserva idrica, ubicata
in un’area ottimale tra la montagna e la pianura, che diverrà sempre più strategica nella prospettiva dei cambiamenti
climatici, non può essere ulteriormente abbandonato all’attuale degrado, alla
prospettiva certa dell’interrimento, allo sfruttamento di interessi di parte,
che ora stanno dando l’assalto con le centraline anche ai torrenti della Val
del Lago, persino alle sorgenti
sgorganti dalla rupe di San Candido a Somplago.
Nell’intervenire sul lago dobbiamo essere altrettanto bravi quanto lo
siamo stati nella ricostruzione postsismica: fare le cose per bene e
partecipate.
Inoltre, sarebbe motivo di orgoglio per la Regione e riferimento per
altre analoghe situazioni la realizzazione per prima in Italia (e non solo) di un
progetto di recupero della naturalità di un lago, gravemente compromesso da un
sistema idroelettrico alimentato da
derivazioni indiscriminate, rozzo ed insensibile verso l’ambiente come quello
del Tagliamento-lago di Cavazzo, costruito dalla SADE negli anni ’50,
improntato a criteri che hanno portato alla
tragedia del Vajont.
Pregandola di voler valutare seriamente l’opportunità della
presentazione ed approvazione di un emendamento in tal senso in occasione
dell’esame del Disegno di Legge n. 237, Le porgo Distinti Saluti.
Per i
Comitati Salvalago: Franceschino
Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico
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Ce pensàiso?
Il sig. Fulvio Susanna ha scritto al Blog: "Ho un'età, e un labile ricordo dei luoghi: tutto sacrosanto. Però tengo a ricordare anche la peculiarità del Tagliamento: forse non è saggio barattare col by-pass l'ultima acqua del nostro fiume, regalandola a chi ne possiede già i suoi 3/4. Se riusciranno ad affossare il progetto lago, si terranno entrambe le cose.
RispondiEliminaCordiali saluti,
Fulvio Susanna, Gemona d. F."
Se tutto è sacrosanto e se il ricordo è labile, la riflessione è inutile.
RispondiEliminaIl Tagliamento nasce a passo della Mauria e sfocia a Latisana passando per il lago di Cavazzo come 10.000 anni fa, prima dell’ultima glaciazione.
Anche questa è una peculiarità? Che ne dice?
Valentino Rabassi