Avasinis. In preghiera per le 51 vittime dell’eccidio.
Ricordato il «Pastor bonus»
Un doloroso episodio di cui, ininterrottamente dal 1946, la comunità di Avasinis e tutta Trasaghis,
ha mantenuto viva la memoria, Si tratta dell’eccidio di Avasinis, le cui vittime sono state commemorate martedì 2 maggio, nel 72° anniversario della loro morte. Si era alle ultime giornate
di guerra e per ragioni non completamente chiarite, una squadra di Ss arrivò nella frazione e fu protagonista di una strage indiscriminata: l’uccisione di 51 persone tra la popolazione, molte delle quali erano bambini e anziani.
Insieme alle 51 vittime, nel corso della cerimonia è stato ricordato anche il «Pastor bonus», don Francesco Zossi (nella foto) che operò in paese dal 1932 al 1948, condividendo i sacrifici della popolazione e rimanendo esso stesso gravemente ferito durante le ore dell’eccidio. «Don Zossi – come ha avuto modo di sottolineare Luciano De Cillia –, che era anzitutto
“il parroco” fu sostanzialmente vicino a chi aveva scelto la Resistenza, anche se fu critico su certi metodi di lotta che in guerriglia sembrano purtroppo inevitabili; sta di fatto che, più volte minacciato e addirittura messo al muro in quel tragico 2 maggio, don Zossi non fornì agli invasori alcuna informazione che potesse danneggiare i partigiani. Come tanti preti della montagna – sostenuti
ed incoraggiati dall’arcivescovo Nogara – fu vicino alla sua gente, sulla scia della migliore tradizione
del clero friulano». La pubblicazione dei diari di don Zossi è stata in passato promossa dal Comune; integrata da testimonianze dirette e da riferimentri bibliografici, ha visto ben tre edizioni. Va ricordato che negli anni ‘90 è stato realizzato un monumento-memoriale nel vecchio cimitero (nella foto, in alto) dove sono state sepolte le vittime dell’eccidio a cui, nel 2012, è stata aggiunta una targa commemorativa che spiega il contesto storico di quella vicenda.
(La Vita Cattolica, 3 maggio 2017)
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