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giovedì 4 maggio 2017

Avasinis, la forza della memoria (2)


L'ultimo numero del settimanale diocesano "La Vita Cattolica" dedica un articolo alla commemorazione di Avasinis sottolineando come, accanto alle vittime dell'eccidio, venga ricordata anche la figura di don Francesco Zossi, chiamato il "Pastor bonus". Nell'articolo si citano le ricerche storiche compiute sull'eccidio   e l'importanza della pubblicazione del Diario del sacerdote.






Avasinis. In preghiera per le 51 vittime dell’eccidio. 
Ricordato il «Pastor bonus»

Un doloroso episodio di cui, ininterrottamente dal 1946, la comunità di Avasinis e tutta Trasaghis,
ha mantenuto viva la memoria, Si tratta dell’eccidio di Avasinis, le cui vittime sono state commemorate martedì 2 maggio, nel 72° anniversario della loro morte. Si era alle ultime giornate
di guerra e per ragioni non completamente chiarite, una squadra di Ss arrivò nella frazione e fu protagonista di una strage indiscriminata: l’uccisione di 51 persone tra la popolazione, molte delle quali erano bambini e anziani.
Insieme alle 51 vittime, nel corso della cerimonia è stato ricordato anche il «Pastor bonus», don Francesco Zossi (nella foto) che operò in paese dal 1932 al 1948, condividendo i sacrifici della popolazione e rimanendo esso stesso gravemente ferito durante le ore dell’eccidio. «Don Zossi – come ha avuto modo di sottolineare Luciano De Cillia –, che era anzitutto
“il parroco” fu sostanzialmente vicino a chi aveva scelto la Resistenza, anche se fu critico su certi metodi di lotta che in guerriglia sembrano purtroppo inevitabili; sta di fatto che, più volte minacciato e addirittura messo al muro in quel tragico 2 maggio, don Zossi non fornì agli invasori alcuna informazione che potesse danneggiare i partigiani. Come tanti preti della montagna – sostenuti
ed incoraggiati dall’arcivescovo Nogara – fu vicino alla sua gente, sulla scia della migliore tradizione
del clero friulano». La pubblicazione dei diari di don Zossi è stata in passato promossa dal Comune; integrata da testimonianze dirette e da riferimentri bibliografici, ha visto ben tre edizioni. Va ricordato che negli anni ‘90 è stato realizzato un monumento-memoriale nel vecchio cimitero (nella foto, in alto) dove sono state sepolte le vittime dell’eccidio a cui, nel 2012, è stata aggiunta una targa commemorativa che spiega il contesto storico di quella vicenda.
(La Vita Cattolica, 3 maggio 2017)

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