L’iniqua riforma sanitaria,
targata Serracchiani/Telesca dimostra ogni giorno che passa, i suoi nefasti
effetti sulla sanita’ regionale. Ormai siamo in presenza di casi di persone che
muoiono a casa, non avendo trovato posto all’Ospedale! Questa è la cartina di
tornasole del fallimento di una riforma sanitaria, scritta da ragionieri,
burocrati e clinici politicizzati, che non hanno tenuto conto che la sanità,
non puo’ essere programmata a tavolino, secondo schemi matematici, oltreché
“politici “! Il CentroSinistra regionale ha voluto una legge che fra l’altro,
ha provocato il taglio di ben 450 posti/letto x acuti in Regione, per portarci
al 3x1000 degli abitanti, quando in Germania sono al 7 e in Francia al 6! Dimenticando
pero’ di essere in presenza di una popolazione sempre piu’ anziana e bisognosa
di assistenza e non tenendo conto che l’acuzia mal curata, poi si trasforma in
cronicità.! I risultati si vedono e la protesta, dai monti al mare, sia dei
cittadini che degli operatori è ormai quotidiana. Anche l’Alto Friuli, è stato
pesantemente penalizzato con la trasformazione del P.S. di Gemona in P.P.I.,
senza l’Area di Emergenza. Oltretutto oggi le ambulanze basate al San Michele,
declassato “ politicamente “ a Presidio per la Salute, molto spesso non
rientrano a Gemona, ma portano i pazienti a Tolmezzo, San Daniele o Udine.
Allungando però i tempi di risposta, con i potenziali rischi connessi a una
risposta sanitaria ritardata. Da ciò, anche alla luce dei suoi numeri, la
necessità di ripristinare al San Michele un P.S con Area di Emergenza come
prima. Anche la chiusura del reparto di Medicina, che aveva 50 posti/letto, ora
trasformato in nebulose “ degenze intermedie funzionali “, senza un primario e
con gravi lacune tecnico/organizzative, come recentemente dimostrato
nell’assemblea del personale infermieristico, è stato un pesante “ vulnus “ al
nostro territorio. Ricordiamo che nell’autunno
del 2012 l’Ospedale San Michele aveva ottenuto l’accreditamento triennale per “
qualita’ e sicurezza “ della Joint Commission International Agency, che è il massimo ente a livello mondiale per
queste certificazioni. Dovremo assistere ad altre morti, prima di vedere una
profonda revisione della L.R. 17/2014, che ha sfasciato la nostra Sanita’, un
tempo di eccellenza e ora scivolata dal 10° al 12° posto, secondo il sondaggio effettuato
da Demoskopika? La Presidente Serracchiani, lasci da parte i talk-show e il
Partito e come ha promesso, ascolti il grido di dolore su questo tema, che sale
da tutta la Regione. Tutti possono sbagliare, ma con umiltà e intelligenza, si
puo’ rimediare. La correzione sostanziale
della contestata riforma è ormai indifferibile. Si ascoltino sul serio i
territori, i loro rappresentanti istituzionali, i Comitati e tutti portatori di
interesse. Solo così si potra’ giungere
a una riforma veramente condivisa, che pur contenendo i costi, dia a tutti i
cittadini della Regione uguali diritti, come sancito dall’art. n° 32 della
Costituzione.
Coordinamento dei Comitati a difesa del San Michele
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