Investimento di decine di milioni di euro per la centrale anti blackout
«A2A - spiega Roberto Castellani, responsabile della produzione in Friuli Venezia Giulia per gli impianti idroelettrici della multiutility - punta sulla massima efficienza e sul forte legame con il territorio. Per questo abbiamo scelto, nel nostro organico, persone che sono del luogo, che vivono qui. Sono persone molto preparate, anche perché nell’area di Cavazzo Carnico è da tempo presente la centrale, prima della Sade, quindi dell’Enel, poi di Edipower e quindi, adesso, di A2A. Con queste nuove assunzioni abbiamo rinnovato il 30% del personale circa; il nostro organico, infatti, conta 36 persone altamente formate, su cui facciamo il massimo affidamento».
Pronto per l'accensione in caso di blackout in Italia
Oltre al personale, nella centrale di Somplago, costruita dentro al cuore di una montagna, la società ha investito diverse decine di milioni di euro, tra il 2012 e lo scorso anno, per la sostituzione dei gruppi “turbina-alternatore”, sei in tutto, tre a Somplago e tre ad Ampezzo. «Questo investimento ci permette di rendere l’impianto sempre più efficiente e sicuro, e di ottenere il massimo dal bene primario che usiamo, l’acqua. L'investimento rende l’impianto estremamente affidabile e questo è fondamentale perché il “polo” di Somplago rientra tra quelli che, in Italia, sono stati individuati nel Piano di accensione in caso di blackout». La centrale non è solo super efficiente e sicura, tanto che da decenni non si registrano infortuni.
Una centrale storica
La centrale ha una sua storia “romantica” fatta di mille aneddoti e curiosità. Realizzato negli anni ’50 del secolo scorso, visitabile per le scolaresche su richiesta e aperto a tutti la prima domenica di luglio di ogni anno, l’impianto conta splendidi mosaici dei maestri di Spilimbergo, al termine della galleria di “uscita”, che è stata realizzata a “curve”, si dice, per limitare al massimo i danni di eventuali attacchi con cannoni. Alla fine della galleria “dei cavi”, invece, nel cuore della montagna, un grande affresco sulla storia del Friuli. E, ancora, gli eleganti lampadari installati dalla Sade, in origine, alcuni fatti arrivare direttamente da Venezia. Per limitare il senso di claustrofobia a chi lavora in centrale, la Sade, che in questo “polo” vide lavorare alla progettazione pure l’ingegnere Semenza, noto per le vicende del Vajont, fece costruire anche delle finte grandi finestre illuminate. Storia, arte e tecnologia, insomma, per una delle centrali più “vecchie” e curate del Friuli.
La centrale ha una sua storia “romantica” fatta di mille aneddoti e curiosità. Realizzato negli anni ’50 del secolo scorso, visitabile per le scolaresche su richiesta e aperto a tutti la prima domenica di luglio di ogni anno, l’impianto conta splendidi mosaici dei maestri di Spilimbergo, al termine della galleria di “uscita”, che è stata realizzata a “curve”, si dice, per limitare al massimo i danni di eventuali attacchi con cannoni. Alla fine della galleria “dei cavi”, invece, nel cuore della montagna, un grande affresco sulla storia del Friuli. E, ancora, gli eleganti lampadari installati dalla Sade, in origine, alcuni fatti arrivare direttamente da Venezia. Per limitare il senso di claustrofobia a chi lavora in centrale, la Sade, che in questo “polo” vide lavorare alla progettazione pure l’ingegnere Semenza, noto per le vicende del Vajont, fece costruire anche delle finte grandi finestre illuminate. Storia, arte e tecnologia, insomma, per una delle centrali più “vecchie” e curate del Friuli.
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Per vedere tutte le foto del servizio sulla centrale:
Dispiace per la giornalista che ha pubblicato le "stupidaggini" riferitele da chi in A2A è addetto alle comunicazioni sociali e fa il suo gioco.
RispondiEliminaOggi dicono cose con le stesse argomentazioni che avevo utilizzato per dimostrare errate le tesi dell'ing. Dino Franzil e riportate in
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http://cjalcor.blogspot.it/2010/07/lago-il-parere-tecnico-delling-franzil.html
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Diconsi centrali di punta quelle che scaricano i bacini, anche solo in alcune ore, per fornire l'energia quando ci sono pericoli di black out per l'incapacità produttiva dell'intero comparto.
Ciò dipende dal sofisticato software di cui si è dotato il dispacciatore elettrico in seguito al famoso black out occorso l'ultima domenica di settembre 2003.
Mi fermo qui perché non posso continuare a dover accettare come opinioni quelle degli spacciatori di bufale.
Un'opinione per assurgere a tale valore deve almeno rispondere a dei requisiti minimi di scientificità e logica.
A dimostrare quanto sia degenerata la capacità del corpo sociale e della politica cito l'ultimo referendum svizzero che ha stoppato il sinistrume e l'ambientalaro verdismo mentre invece dal 1987 ad oggi la minuscola italia ha lasciato sul selciato del debito pubblico € 800 miliardi in conseguenza delle scelte di allora, con in più delle prospettive di lavoro fasulle quali chiamate saltuarie e pagate a voucher.
Ripeto quanto scritto nell'anno 2004:
Questa società conoscerà nuove forme di schiavitù inedite ecc. ecc.
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Che A2A, che ha assorbito Edipower, abbia investito milioni di Euro nella centrale di Somplago aumentandone l'efficienza è certamente positivo. La completezza dell'informazione richiederebbe che A2A rendesse altresì noto quale sia stato l'ammontare di eventuali contributi pubblici (soldi di tutti) su tale investimento. Da studente liceale un'estate ho lavorato con i minatori dell'impresa Monti di Auronzo allo scavo della galleria di scarico della centrale e poi, una volta entrata in funzione, ho seguito con interesse le vicende della centrale e ricordo quindi le tante persone locali che vi lavoravano il cui numero è via via diminuito. Capisco che lo sviluppo tecnico permette di gestire la centrale con meno addetti, ma ciò pone una domanda di fondo: lo sviluppo tecnico va a vantaggio di chi? Del territorio e suoi abitanti o di A2A? A me sembra di A2A. Leggo che "A2A punta sul forte legame con il territorio". Ebbene, il migliore legame con il territorio A2A potrebbe realizzarlo, più che con le solite sponsorizzazioni di qualche attività sportiva o premio a studenti meritevoli, favorendo il progetto di bypass del lago in modo che lo scarico della sua centrale non apporti nel lago acque gelide e fangose. Sarebbe non solo un vero legame con il territorio ma anche rispetto per esso e per la gente. Franceschino Barazzutti
RispondiEliminaIl legame col territorio è ormai saltato e questo per incapacità della politica locale ed in particolar modo di un suo capace intermediario, di allacciare quella rete di rapporti con il mondo economico e imprenditoriale, scevro da ideologismi di qualsivoglia natura.
RispondiEliminaL'endorsement dello AD della Danieli alla posizione del si nel referendum di domani ne è la riprova.
L'imprenditoria e la finanza se ne impippa dei desiderata locali, specialmente quando fa mostra di seguirne le volontà leggi interramento della "merchant line" a cui si è detta disponibile Alpe Adria Energia S.p.A.
Di ciò se n'è reso conto anche un carnico che oggi cadendo dal pero ha espresso quelle considerazioni che vado dicendo da tempo e che possono essere economicamente sostenibili solo in aereo, oppure trovando i gonzi a cui far sostenere i costi in futuro per evitare l'intervemto del commissario europeo alla concorrenza.
La centrale idroelettrica di Somplago non potrà mai interessare alcun operatore sul mercato elettrico senza la possibilità dell'accumulo notturno del bacino superiore e ciò tramite ripompaggio e per qualsiasi via venga realizzato.
La forma economicamente sostenibile e valida, è dal lago al bacino superiore.
Tertium non datur.
Ho inviato il mio commento con alcune brevi riflessioni e domande affinchè fosse A2A a dare le risposte. Constato, invece, che a rispondere prontamente e invasivamente è il solito signor Renzo Riva. Non è che il signor Riva sia l’uomo di A2A in loco? Ben aggrappato al pero? Franceschino Barazzutti
RispondiEliminaCaro Barazzutti, magari bastasse un commento su "Alesso e Dintorni" per ottenere un intervento chiarificatore della posizione di A2A sul futuro del territorio! Il Blog continua certo a offrire il suo spazio per la discussione (anche ora che l'argomento "Lago" non pare "tirare" moltissimo ele occasioni di confronto si vanno rarefacendo). Ovviamente tocca anche sentire la campana di chi (non certo "uomo di A2A in loco") ha idee diverse sull'approvvigionamento energetico. Mandi
RispondiEliminaDott. Franceschino Barazzutti,
RispondiEliminaNoto che da buon comunista formatosi alla scuola di Mosca nel dopoguerra applica bene la disinformazia con tutti i canoni dovuti.
Purtroppo ritengo che certe sue pregevoli prestazioni del post-terremoto siano insufficienti a riparare tutti i guasti che ha prodotto per altra via.
Le sarebbe bastato raccogliere alcune informazioni dal suo "entourage" della val del Lago per evitare di scadere nel seminare il dubbio, che poi non è altro che una calunnia camuffata.
Continui così e riporterà gli abitanti della val del lago a vivere in mezzo ai grebani pur vivendo nelle case nuove.
Un mio amico pensionato ENEL della bassa friulana, dopo aver letto l'articolo ed i commenti, tramite e-mail mi ha inviato il seguente testo:
RispondiElimina.
Caro Riva,
continuare a rispondere agli esegeti dell'ambiente è tempo perso.
Gli argomenti trattati sono troppi e non vale la pena soffermarsi, considerato il livello di conoscenze scientifiche degli interlocutori.
Un breve cenno comunque:
1) Lo sviluppo tecnico se non privilegia la comunità locale, va a vantaggio di converso della comunità in generale.
2) Nella pulizia del bacino dell'Ambiesta, si evidenzia che le acque prelevate, sono gelide e fangose. Se non ci fossero le centrali ed i bacini di Sauris e Verzegnis, e tutti gli sbarramenti sul Tagliamento ed affluenti, l'acqua gelida e fangosa dovuta agli sgeli ed alle erosioni, dove andrebbe a finire? Magari a Latisana! Comunque nell'orto altrui!
I signori di cui sopra, pretendono la salvaguardia del loro ecosistema, senza nulla che possa modificare il loro "paradiso terrestre"! Pretendono altresì, che a foraggiare le loro attività "turistiche" (vedi provvedimenti di legge per "l'albergo diffuso" o per le centrali a biomasse), provveda l'Ente Regione, sempre coi soldi altrui. Aggiungo, che l'ente Regione si approvvigiona per le sue esigenze di bilancio, dalle imposte sui redditi, di imprese e singoli dipendenti, che per produrre tali redditi, inquinano altrove!
Saluti G.
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Per parte mia aggiungo che dove c'è l'uomo che cerca di modificare l'ambiente a suo vantaggio c'è inquinamento.
Vivere al caldo d'inverno ed al fresco d'estate, in abitazioni confortevoli, con ausilii di ogni tipo, con le attività umane svolte con l'uso di apparecchiature che abbisognano d'energia elettrica e/o meccanica sembra sia attività delittuosa.
Di converso invece affermo che ogni uomo è un ambientalista a suo modo.
L'assolutismo ideologico ecologista per converso è quanto di più deleterio.
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Riprendo una frase del professore Franco Battaglia:
Mentre i grandi leader del mondo si riuniscono invano a Rio (ndr - l'ultimo lo scorso mese a in Marocco a Marrakech) per l’inutile ecosummit, ricorre il 50mo anniversario della Primavera Silenziosa, la Bibbia degli ambientalisti. Chi mi legge sa che io ritengo che l'ambientalismo - assieme a schiavitù, nazismo, comunismo, terrorismo - sia uno dei grandi mali che hanno afflitto l’umanità. Qualcuno dice che sono severo, qualcun altro taglia corto e dice che sono provocatore e bugiardo. Facciamo così: giudicate voi.
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... semplicemnte fastidioso e inutile come le cimici verdi della soia!
EliminaAdelino