«Restano a noi le centrali di Somplago e Ampezzo»
UDINE «Gli impianti di produzione idroelettrica di Ampezzo e Somplago non sono interessati dal progetto di scissione non proporzionale di Edipower approvato il 26 ottobre». La precisazione arriva da A2A, la maggiore multiutility italiana, che spiega che «l'operazione prevede infatti l'assegnazione a Cellina Energy degli impianti dell'Asta del Cellina e degli impianti di produzione cosiddetti "mini idro"». Il riferimento va all'articolo sulla cessione - annunciata e ora da perfezionale - in cui si dava conto dell'operazione che vede coinvolti Edipower (controllata da A2A) e Sel spa, la società per azioni controllata dalla Provincia di Bolzano. Non tutto il "Nucleo di Udine" passa dunque di mano, restano fuori - e quindi nella proprietà della spa milanese - i due impianti maggiori di Somplago e di Ampezzo. Sull'operazione è intervenuto il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, secondo il quale «una parte del "tesoretto" della Regione poteva essere impiegata acquistare gli impianti idroelettrici del Fvg» .
(Messaggero Veneto, 1 novembre 2015)
Da ENEL ad Eurogen... La Regione FVG dormiva, anzi non ha proprio voluto svegliarsi neanche su sollecitazione, mentre Enel valutava la possibilità di gestire transazioni 'dolci' verso gli Enti territoriali del proprio parco centrali.
RispondiEliminaDa Eurogen ad Edipower...La Regione FVG dormiva mentre la provincia di Bolzano, i cui politici hanno orizzonti temporali superiori a quelli del lunedì successivo, si teneva le proprie centrali visto che l'acqua è un bene primario e il suo utilizzo deve essere gestito con un occhio attento al bene comune.
Da Edipower a SEL...La Regione FVG dorme mentre è ancora caldissimo il dibattito sull'utilizzo delle acque del Friuli soprattuto per il Lago di Cavazzo.
Tutti i politici che cavalcano le onde dei Comitati e delle iniziative popolari, dove sono quando si tratta di poter scegliere veramente il futuro di una Regione? Tutti si sono accorti che l'energia è un business vantaggioso tranne chi dovrebbe.
E' così utopico pensare che una Regione gestisca in maniera economicamente vantaggiosa un parco centrali avendo contemporaneamente il pieno controllo delle proprie acque? Se società private sono disposte a investire milioni di euro per riconversioni, potenziamenti, ammodernamenti forse un po' di lungimiranza andrebbe pretesa dai nostri politici regionali, o vivono in un mondo virtuale che sfiora quello reale solo in occasione delle elezioni?
Gli scenari che si delineano sono quelli, anche considerando i possibili diversi accordi industriali, di una Regione senza il minimo controllo sull'energia nel proprio territorio, ne attraverso un controllo diretto, ne tramite società risiedenti sul territorio regionale. Ne consegue l'assoluta perdita del controllo della risorsa acqua (vista la diffusione capillare degli impianti idroelettrici sul nostro territorio).
Le politiche economiche e commerciali moderne no permettono di interferire con le dinamiche di mercato!
Sentenza passata in giudicato di chi si nasconde dietro ad ogni colonna possibile pur di non trovare soluzioni.
Ma la domanda (retorica) allora diventa: la Provincia di Bolzano (proprietaria del 93,88% di quella SEL che vorrebbe comprarsi le centrali idroelettriche del Friui) è territorio inesplorato del pianeta anarchia? O un modo di gestire il tutto si sarebbe potuto trovare?
Forse il modo migliore per riprenderci il nostro territorio è quello di sfruttarlo, al meglio, ma sfruttarlo, come insegnano anche in lidi che notoriamente tengono alle proprie bellezze naturali (basta andare verso nord).
Roger Tomasino
Per concludere ora Edipower si sbarazza anche dei dipendenti ,infatti in data 1 novembre è stato siglato un accordo in cui oltre alle centrali dell'asta del cellina si cedono anche la centrale di Luincis tramba (Tolmezzo) ed Arta Terme compresi 10 lavoratori residenti in Carnia e Alta Carnia andando a colpire per i'ennesima volta, questo martoriato territorio rapinato e bistrattato in lungo e in largo ,tutto questo in un silenzio assordante da parte delle istituzioni e del mondo politico. Questa è il risultato della tanto sbandierata sensibilità per la montagna e per i suoi abitanti !
RispondiEliminabravo!
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