Il ricorso presentato dal sindaco Macutan |
Con quella causa intentata da Macutan ci fu una sollevazione popolare senza precedenti – come ha ricordato Franceschino Barazzutti in un convegno sull'idroelettrico – in calce al ricorso contro Sade ci furono le firme di sindaci, amministratori locali, ditte, artigiani, associazioni di categoria, cooperative e semplici cittadini tra cui Romano Marchetti, storico partigiano e fondatore della Comunità Carnica. In quel frangente capirono che SADE stava per trasformare la Carnia in una groviera. Alla fine la battaglia legale vide prevalere la società idroelettrica ma il territorio riuscì comunque a ridimensionare il piano di derivazioni e a far nascere il BIM, il Bacino imbrifero montano del Tagliamento che da allora consente ai comuni almeno un ristorno economico annuale dei danni patiti con la realizzazione delle centraline e l’utilizzo dell’acqua”
(vedi il resoconto più ampio in: http://news.rsn.it/lacqua-pericolo-la-profezia-dei-comitati-la-sveglia-al-territorio/)
E le conseguenze di quella "rapina" si vedono anche al giorno d'oggi, come sottolinea Remo Brunetti: "La Roia dai Mulins di Cjavàç a è cence aghe. No parcè che nol plûf, ma parcè che nus cjolin le aghe."
La roja tal mulin di Gaspar, ora in secca (foto Remo Brunetti) |
Il mulin di Gaspar "quando l'acqua scorre" (foto Ecomuseo) |
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