Da tempo questo Blog segue la discussione in corso sulla futura costituzione delle UTI (Unioni Territoriali Intercomunali) previste dalla Regione, auspicando un maggiore apporto di contributi anche dalla Val del Lago.
UTI che sembrano allargarsi e dilatarsi a fisarmonica (da qui il titolo del post) con Comuni che dibattono su quale sia la collocazione ottimale. Mentre si sentono (rare) voci a favore, e aumenta il numero delle Amministrazioni comunali decise a fare ricorso contro la Legge regionale, può essere significativo ricordare anche il commento tranciante di un intellettuale friulano, prè Meni Zannier, che vede la riforma come un'involuzione antistorica: "Inutile lamentarsi di realtà territoriali e linguistiche smembrate, quando si lavora allo smembramento del Friuli per entità non friulane e addirittura non italiane. Questo Friuli polverizzato in 17 emirati posticci è un ritorno ai frazionamenti medioevali e semifeudali. Un comune per sua natura non ha mai la visione globale del territorio di un ente sovracomunale che funge da equilibratore delle diverse e singole esigenze. Mi domando perché si siano aboliti i mandamenti che illustravano le medie città provinciali. Sempre per risparmiare soldi? e per soldi preture e tribunali? E per soldi le province? Può essere. Ma, finiamola di dire insulsaggini. Si farebbero anche riforme pretestuose e fantasiose per stare a galla politicamente e in questo caso favorire un’unica città, non friulana, cui dobbiamo far capo e servire. Speriamo contro ogni speranza per il bene del Friuli.".
E su da noi? Nel progetto regionale, Trasaghis e Bordano finirebbero nel settore "Alto Friuli orientale", di cui sono state previste modifiche sia estendendo la fascia di competenza, sia riducendola.
Il Consigliere regionale gemonese Roberto Revelant ha proposto una UTI maggiormente tarata sul contorno pedemontano: " la proposta che avanzo è quella di creare una nuova Uti, riconoscendo e formalizzando il Gemonese, che comprenda i comuni di Artegna, Bordano, Buja, Gemona, Magnano in Riviera, Montenars, Osoppo, Trasaghis, Venzone che diventerebbe un’area di quasi 32.000 abitanti, che garantirebbe anche i requisiti minimi per la Collinare e Tarcentino, mentre per la Val Canale-Canal del Ferro c’è l’evidente necessità di una deroga legata soprattutto all’ampiezza del territorio interessato".
Della composizione delle UTI se ne è discusso anche mercoledì scorso in Consiglio comunale a Trasaghis: ne parleremo ampiamente domani.
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