Riceviamo e pubblichiamo:
Da aprile 2014, nel gemonese solo un'ambulanza notturna e per di più senza medico: il piano delle emergenze regionale dovrà provvedere a queste mancanze
"(...) Le direzioni sanitarie hanno iniziato a smantellare i servizi ancora prima dell'entrata in vigore della riforma, ma ora che essa è in attuazione, i servizi non ci sono.
Non osiamo immaginare cosa succederà quando la riforma verrà applicata, dal momento che il pronto soccorso gemonese (ora funzionante sulle 24 ore) verrebbe trasformato in un punto di primo intervento con medici di medicina generale, visto che nelle schede dei presidi ospedalieri non si specifica l'obbligatorietà della preparazione in medicina d'urgenza del medico e nemmeno la sua presenza in ambulanza! Quante tragedie ancora affinchè la presidente Serracchiani e l'assessore Telesca abbandonino la solita arroganza e riconoscano la necessità di mantenere i Ps con personale medico e infermieristico specializzato in emergenza, oltre ai mezzi necessari, sul territorio montano e pedemontano?
La "sperimentazione" sulle ambulanze gemonesi applicata dal 1 aprile 2014 (e che avrebbe dovuto concludersi il 31 dicembre 2014) prevede l'eliminazione di un mezzo notturno e che la seconda ambulanza diurna faccia prevalentemente trasferimenti per Gemona e anche Tolmezzo! Questo, ed è l'ennesima volta che lo denunciamo, non garantisce le condizioni minime di sicurezza per i casi di emergenza su un territorio così vasto e difficile.
All'acciaieria Pittini, si è avverato lo spettro paventato dai comitati da mesi: l'ambulanza di Gemona era già impegnata in altro intervento, ma, comunque, si è immediatamente recata a Osoppo arrivando di fatto prima del mezzo inviato da Udine. L'infermiere e l'autista soccorritore del mezzo gemonese si sono apprestati a eseguire le manovre salvavita come da loro specifica preparazione, resasi necessaria nottetempo dall'assoluta mancanza di un medico a bordo o dall'intervento dell'automedica che nelle nostre zone, per prassi, non interviene. Se i mezzi disponibili a Gemona fossero stati due, come prima della "sperimentazione", i tempi di intervento sarebbero stati certamente inferiori. Senza contare, ciliegina sulla torta, che il territorio è rimasto successivamente scoperto, visto che il nostro mezzo ha dovuto accompagnare a Udine l'ambulanza medicalizzata per poi recuperare il proprio infermiere, nel frattempo salito con il medico sul mezzo udinese supportato solo da due volontari".
Coordinamento dei comitati a difesa dell'ospedale gemonese San Michele
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.