Energia e ambiente, i comitati premono
Serracchiani, Galluccio e Bandelli a confronto sui temi dell’inquinamento. Assente il presidente uscente Tondo
di Piero Cargnelutti
Messaggero Veneto, 8 aprile 2013
TRASAGHIS. I candidati alla guida della Regione a confronto sui temi dell’energia e dell’ambiente. Dibattito animato ieri pomeriggio al centro sociale di Alesso nell’incontro-confronto fra i candidati presidenti della Regione organizzato dai comitati che negli ultimi anni si sono occupati delle problematiche relative al raddoppio della centrale di pompaggio Edipower di Somplago.
Sul tavolo, in una sala stracolma, erano seduti Debora Serracchiani (centrosinistra), Franco Bandelli (Un’altra Regione) e Saverio Galluccio (Movimento 5 Stelle), mentre mancava il presidente uscente e candidato per il centrodestra Renzo Tondo. Se è notizia di questi giorni che il raddoppio della centrale non si farà, l’incontro è stato comunque un’occasione per parlare dei problemi della montagna, e della gestione dell’energia.
Su questo fronte, Serracchiani ha ribadito più volte la necessità per la Regione di dotarsi di un piano energetico: «Senza tale strumento – ha detto – non è possibile fare alcuna pianificazione, e non dimentichiamo che con esso la Regione può chiedere finanziamenti europei da investire nello sviluppo di fonti di energia sostenibili. Oltre a ciò, ci impegneremo a realizzare dei piani per l’irrigazione per servire le necessità dell’agricoltura, e anche di un piano paesaggistico: noi riteniamo vadano risistemate le vecchie strutture piuttosto che costruirne di nuove e incentivata l’agricoltura in montagna».
Bandelli ha invece sposato il progetto presentato dai comitati dell’ingegner Dino Franzil che prevede la realizzazione di una condotta sotterranea in grado di prendere le acque di scarico della centrale e le faccia fuoriuscire sul torrente Leale: «Sarebbe un modo – ha detto – per venire incontro anche alle esigenze dell’agricoltura.
La Regione deve tutelare le acque e avrebbe fatto bene ad acquisire le centrali quando nel 2000 c’era la possibilità. Realizzare un piano energetico regionale oggi serve anche per tenere sotto controllo le captazioni idroelettriche che ci sono in montagna».
Il piano di Saverio Galluccio è invece quello del risparmio: «Un piano energetico dovrà prevedere anche uno stop alla realizzazione di opere pensate per numeri che non ci sono. Non è possibile continuare a progettare arterie per potenziali numeri di auto che non le utilizzeranno oppure centrali per la fornitura di energia a fabbriche che chiudono. Ci vuole un piano di risparmio, non di crescita infinita ma che diventi motivo di sviluppo di fonti energetiche alternative e non demotivino la gente a vivere in montagna».
Il confronto si è fatto successivamente più animato con gli interventi, spesso critici, dei rappresentanti dei comitati Aldevis Tibaldi (Per la vita del Friuli rurale), Ira Conti (Per altre strade), Franceschino Barazzutti (Per la tutela del bacino imbrifero montano) e Dino Rabassi (Per la tutela del lago), con la presenza di esponenti anche di Assieme per il Tagliamento.
Di fronte alle loro pungolature, Bandelli si detto contro raddoppi di centrali, rigassificatori e per un elettrodotto interrato, mentre Serracchiani ha garantito il confronto con i comitati ma ha chiarito di essere «a favore dell’elettrodotto Udine-Okroglo perché dobbiamo ricordarci che il nostro obiettivo è permettere l’abbassamento delle tariffe ai cittadini e per questo favoriremo chi produce e paga le tasse sul nostro territorio, oltre a riparare l’esistente visto che oggi perdiamo il 40% dell’energia prodotta». Galluccio ha invece sposato il confronto con la gente: «Agli incontri – ha detto – noi non facciamo mai grandi promesse-slogan, ma promettiamo sempre di farne degli altri perché anche noi siamo nati dal basso».
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