A Bordano non ci sono solo farfalle
Egregio direttore, ogni Comune avrebbe il diritto di farsi conoscere per almeno un polo d'attrazione, e nel caso di Bordano a svettare è sicuramente la Casa delle Farfalle, museo vivente a tutti gli effetti. Ma, a mio parere, anche ove ci sia già una realtà così affermata ci sarebbe bisogno di rendere varia e soprattutto nota la gamma delle offerte didattico-divulgative. Andando, infatti, nella frazione del Comune, Interneppo, forse ci si accorgerà che tra l'abitato e il Lago di Cavazzo trova sede il Parco Botanico. Proprietà dell'U.T.I. del Gemonese, ha raccolto l'eredità del precedente Giardino Leskovic, fondato negli anni '30 dallo studioso di ambiente e cultura locale Sabino Leskovic, il quale vi piantò esemplari raccolti in giro per il mondo e costruì un porticciolo. Ora tassello fondamentale del sistema dell'Ecomuseo della Valle del Lago, ha visto la costruzione nel 2002 di un centro visite polifunzionale e negli anni successivi la realizzazione di un percorso didattico, nonché il recupero degli elementi costitutivi dell'antico giardino, in quella che risultò anche un'attività di tipo archeologico oltre che naturalistico. L'ottimo lavoro di pulizia e ripristino dei volontari dell'associazione "Auser" ha permesso un primo incremento di visite da parte di scolaresche e privati. Il duo Casa delle Farfalle – Parco Botanico risulterebbe sicuramente vincente per un ulteriore sviluppo turistico di questi piccolo Comune tra montagna e pianura. Enrico Rossi - Udine
(Messaggero Veneto, 17 ottobre 2016)
Come sempre, i lettori possono intervenire esprimendo il proprio parere sulla questione.
A Bordano non ci sono solo farfalle, ma anche -tante balle-. Questa volta sparate da Enrico Rossi di Udine. (Anna)
RispondiEliminaOvviamente sarebbe il caso che Anna motivasse, esemplificando, il suo giudizio così duro.
RispondiEliminaOvvio sarebbe leggersi bene, in tutte le sue parti, l'articolo e così si capirebbe molto bene che ciò che c'è scritto non corrisponde assolutamente alla realtà. Basta, siamo stufi di sentirsi raccontare solo fandonie. Ecco ho motivato, dopo tutto non era così difficile capirlo (esemplificando). (Anna)
EliminaGrazie ad Anna per aver risposto all'invito del Blogger. Nei fatti, però, la risposta non "esemplifica" nulla. Cos'è che Anna contesta della lettera del sig. Rossi? Che la Casa delle farfalle sia definita "Museo vivente"? Che il centro visite sia di proprietà dell'UTI (ex Comunità Montana?). Che sia ora affidato in gestione all'Auser? Sono dati reali, in fondo. Auspicare una sinergia tra Casa delle farfalle e Centro visite? E' una richiesta legittima. Quel che il sig. Rossi non dice (non "balle", quindi, ma omissioni dettate probabilmente da mancata informazione) è che sono già state avviate iniziative in sinergia tra CdF ed Ecomuseo (vedi le uscite dell'estate 2015). Se Anna è a conoscenza diretta di elementi che smentiscano quanto sopra, lo dica chiaramente (il Blog è sempre disponibile a ospitare esposizioni documentate e corrette.)
RispondiEliminaAncora! Che simpaticone il Blogger. Caparbiamente ci si ostina a non voler capire, chissà perché direbbe qualcuno. Comunque, conoscendo abbastanza le vicende e gli interessati (di parte), tutto questo non mi meraviglia affatto. Tuttavia permettetemi, c'è un limite a tutto, anche all'indecenza e alle bugie! Ora basta però, purtroppo non ho più tempo da dedicarvi. (Anna)
EliminaVabbe', pazienza. Anna non è però la sola ad avere altre cose da fare. Chiudiamola qui, con un rammarico per il mancato chiarimento: chissà cosa voleva dire Anna...
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