Alcuni anni fa, era domenica 8 settembre, in piazza, Siro sbottò: - pussibil che nissun si ricuardi dal 8 di setembre?
Era una protesta legittima di chi aveva visto, da soldato, sfaldarsi un paese, e lamentava quanto poco fosse rimasto di quella esperienza tragica nel comune sentire.
Ieri, 8 ottobre , solo Tùlio pare (almeno su internet) essersi ricordato dell'anniversario del doloroso sfollamento degli alessani nel 1944.
Il Blog, negli scorsi anni, ha fatto la sua parte per cercare di tener viva la memoria di quei fatti ormai lontani. Naturalmente non si tratta di cadere nella retorica delle commemorazioni. Sarebbe già importante se chi non c'era, chi non sa, porgesse attenzione, se non alle pagine scritte - che pur esistono - alla memoria di chi è ancora in grado di raccontare quel che successe e di cosa significò lo sfollamento imposto. Solo così, forse, si potrebbe cogliere l'autentico insegnamento della Storia.
Ce pensàiso?
Un blog per informare, per ragionare, per confrontarsi su quel che capita ad Alesso e nei dintorni. Ce sucedial, ce si fàsie, ce si podarèssie fâ a Dalés e intal dulintôr? Scuvierzìnlu su chest Blog.
"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons
domenica 9 ottobre 2016
Date della nostra storia. L'importanza di ricordare (e soprattutto di imparare)
6 commenti:
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In questo caso si ricorda lo sfollamento del 1944,ma spesso ci si dimentica della sfollamento del 1917 e ,lasciando da parte quello relativo al settembre 1976 del quale la maggior parte di noi allora ventenni,è testimone e attore principale .. Ma come fare per ricordare quello più tragico del 1917 ... I testimoni sono tutti morti ,io sono riuscito a salvare le testimonianze di mia nonna Lucia (nata nel 1900),che a 17 anni era finita profuga a Summonte in provincia di Avellino.. e a ricordare che il Friuli è "terra di conquista e di disgrazie " sempre mia nonna aveva dovuto scappare profuga nel 1944,in seguito all'incendio per rappresaglia da parte dei "tedeschi " di Bordano e finire a con tutta la famiglia a Fagagna .. Per completare i ricordi ,sempre questa mia nonna era "finita x cause superiori " un altra volta lontano da casa nel 1976\77..Queste sono solo alcune testimonianze di come siano andate le cose alla popolazione della Val del lago ,anzi di Bordano nel secolo scorso a partire dalla Rotta di Caporetto fino ai nostri giorni ,tralasciando il terremoto del 1928 e le varie alluvioni che hanno colpito il Friuli e la Carnia ..L'unica soluzione per non dimenticare questi fatti e testimonianze è quella di scriverle (Trascriverle ) .. perché un domani ci sarà sempre qualcuno che le cercherà e le trasmetterà ai posteri .Mandi
RispondiEliminaDa anonimo autore rubo solo pochi attimi al lettore per un anonimo pensiero. E'vero, oggi pochi ricordano date e fatti rilevanti di storia recente che hanno investito nel loro fluire anche i nostri paesi, muovendo le gesta di coloro che ne furono i protagonisti locali. Assecondando questa tendenza, tra settant'anni sicuramente nessuno si ricorderà di noi protagonisti dell'anonima storia odierna.
RispondiEliminaTi rubo anch'io solo pochi attimi. E' proprio una malattia, quella di voler essere protagonisti sempre ed anche ricordati ad ogni costo. Allora fatti una lapide o un monumento così (forse) fra settant'anni sarai ricordato. Sei ancora in tempo. Bruno
EliminaCaro Bruno, quanto torto c'è nella tua ragione. Sappi che se avessi avuto manie di protagonismo avrei fatto come te ed avrei apposto in calce il mio nome. Così di fatto non è stato, quindi probabilmente, quella che tu chiami malattia, risulta essere un problema più tuo che mio. Oltre modo mi dispiace che tu non abbia colto il vero senso di quanto ebbi a scrivere. Per quanto mi riguarda, non seguiranno ulteriori repliche. Mandi.
RispondiEliminaCarissimo anonimo, questa mi è nuova; non sapevo che postare un commento, tuttavia richiesto correttamente da sempre in questo blog volesse intendere che si "manifesta manie di protagonismo". Comunque vedendo che ti sei un tantino arrabbiato, penso di aver colto nel segno. Probabilmente non sei abituato a dei semplici e pacati confronti. Non me ne volere, d'altronde come dici tu, sarei io il malato. Ti saluto lo stesso, augurandoti tranquillità e riposo. Bruno
EliminaAll'anonimo e a Bruno: può essere interessante proseguire nel confronto, naturalmente senza sfottò personali e anche, magari, impiegando del tempo per articolare la propria opinione, senza allusioni criptiche. Grazie
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