Dopo Artegna anche Cavazzo abbandona il progetto Sportland
Il progetto Sportland, cavallo di battaglia del sindaco Urbani, perde ancora un pezzo e ora dopo Artegna è la volta di Cavazzo Carnico. Di fatto, il sindaco Gianni Borghi nelle ultime settimane ha inviato una lettera al collega di Gemona Paolo Urbani in cui manifesta la volontà di uscire dal progetto a cui aveva preso parte ancora nel corso dell’amministrazione precedente.
Stavolta, tuttavia, tale decisione non è dovuta alla questione Uti (tanto più che Cavazzo non fa riferimento direttamente all’area gemonese bensì a quella carnica), ma al recente grande raduno degli alpini che si è svolto a Gemona lo scorso 18 settembre
«Ricordo – scrive Borghi a Urbani – con sufficiente lucidità quando durante le diverse riunioni per la programmazione delle varie manifestazioni riguardanti la celebrazione del 40° anniversario del terremoto, abbiamo condiviso l’idea di non creare sovrapposizioni. In quei contesti abbiamo anche condiviso che per tutta l’area della Carnia, Cavazzo avrebbe fatto da capofila con una serie di eventi locali che si sarebbero conclusi con una giornata commemorativa di tutti i Comuni disastrati e gravemente danneggiati dell’area montana da farsi il 17 settembre. Ebbene, ciò premesso abbiamo avuto ulteriore prova che nonostante questo il tuo Comune ha egemonizzato anche la ricorrenza del 17 settembre».
In quella data a Gemona si è svolta l’assemblea nazionale dell’Ana, conclusa verso mezzogiorno con la deposizione di una corona di fiori alla caserma Goi-Pantanali. A Cavazzo, l’amministrazione guidata da Borghi ha ricevuto 18 sindaci, i rappresentanti della Prefettura e anche l’assessore regionale Santoro e il presidente del consiglio regionale Iacop ma nel Comune della val del Lago ci si aspettava probabilmente una maggiore presenza di autorità che invece sono andate a Gemona.
Di fronte a ciò, la lettera di Borghi si conclude con l’annunciata volontà di recedere dal progetto Sportland.
«Sono dispiaciuto – dice il sindaco Urbani che ha già risposto con una lettera a Borghi – e spero in un ripensamento da parte di Cavazzo ma l’evento del 17-18 settembre era stato organizzato dall’Ana. A Gemona, in quel pomeriggio di sabato non c’era niente di particolare e io stesso ho fatto visita nel corso della giornata a Majano, Buja e Montenars». (p.c.)
(Messaggero Veneto, 18 ottobre 2016)
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Strano episodio. Ma i sindaci non vogliono visibilità, ma solamente il bene dei propri concittadini. Chissa perchè accanirsi contro il povero e umile Urbani, a cui tutti vogliono un mondo di bene. Vedremo alla prossima puntata. Sergio
RispondiEliminaSecont me, Urbani, sindic di Glemone al vares vût di spiegaur a chei de ANA che se a volevin fâ une manifestazion a varessin vût di sveâsi prin e fâle in Mai, cence faur concorince a lis manifestazions cjargnelis. Se a Borghi i è montade su la fumate, al è parcè che cassù citadins e aministradôrs a vevin lavorât unevore pe buine reusside da fieste pai 40 agns. E lavorâ par dibant no i plâs a dinissun....
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