LA LETTERA APERTA DI SINDACI COINVOLTI E AMBIENTALISTI ALL’AZIENDA EDIPOWER pubblicata da "Il quotidianofvg" del 4 maggio 2013
«Preoccupazione verso una società che, per la sua
natura prevalentemente pubblica, dovrebbe garantire
innanzitutto il rispetto dell’ambiente»
In breve i fatti: Edipower, su richiesta dell’Ufficio Tecnico per le Dighe di Venezia, è stata autorizzata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ad operare lo svasamento del bacino idroelettrico di Sauris (UD) per verificare, dopo 60 anni di esercizio della diga, la sua stabilità e sicurezza. L’atto autorizzativo regionale prevedeva che tale svaso avvenisse in 60 giorni con un rilascio medio di fanghi sospesi in acqua pari a 5-7 g/l. Le operazioni sono state avviate il I° febbraio us con regolarità, ma già il 4 febbraio la quantità di solidi presente nelle acque saliva a oltre 30g/l per arrivare fino a 59 g/l (vedi all. 1); nonostante questi gravi superamenti, che ponevano Edipower al di fuori di ogni condizione autorizzativa, per 18 giorni consecutivi (!) la Società non interveniva per limitare e/o bloccare tale grave evenienza, provocando a valle, lungo le aste del torrente Lumiei e del fiume Tagliamento, fiume simbolo della nostra Regione, una vera e propria alluvione di milioni di metri cubi di acqua e fango. Poche foto, di centinaia che potremmo inviarVi, bastano a dare un’idea di quanto avvenuto!
Ciononostante, Edipower, mentre proseguiva lo svaso, decideva, autonomamente e senza autorizzazioni, di scavare perpendicolarmente alla linea della corrente del Tagliamento, una serie di circa 50 traverse, fosse e argini per impedire che la colata fangosa arrivasse là dove la maggior densità abitativa della valle avrebbe reso conclamato lo scandalo!
I danni provocati da questa alluvione artificiale, provocata (?) e, comunque, non controllata, sono enormi e
consistono nell’azzeramento di ogni significativa forma biologica per almeno due anni nel torr. Lumiei, nell’alterazione dell’alveo e del subalveo del Tagliamento, nella sospensione di attività economiche locali,
fonte di reddito per le amministrazioni e gli operatori locali; il tutto con la ragionevole certezza che Edipower abbia “approfittato” dell’evenienza per guadagnare 40 giorni dei 60 autorizzati, per anticipare i tempi di reinvaso del bacino e di riavvio della produzione idroelettrica.
Non aggiungiamo altro del molto che ci sarebbe da dire sul comportamento di questa Società che pare adottare due pesi e due misure: attenzione e cura nelle Regioni e Provincie cui i Vostri Enti appartengono; indifferenza e non curanza in questa piccola Regione, lontana dall’occhio del padrone, agli estremi confini del regno! Ed è questo occhio che Vi chiediamo di aprire!
Perché dunque questa lettera? Innanzitutto perché riteniamo doveroso informarVi di quanto accaduto nel silenzio della stampa nazionale, pur da noi contattata; perché conosciamo e apprezziamo le Vostre sensibilità ambientali verso i territori da Voi amministrati; perché, da collega a colleghi e da responsabili di Organizzazioni ambientaliste uffucialmente riconosciute, stimiamo che vorrete prendere in considerazione l’avvenuto per intraprendere un’azione nei confronti dei vertici della Vostra Società, volta ad assicurare, a favore delle nostre comunità, un’adeguata posta nel bilancio 2013, che prossimamente sarete chiamati ad approvare, a copertura del danno ambientale ed economico da noi patito.
Crediamo che in un’Italia in rinnovamento, l’attività di società a prevalente partecipazione pubblica debba essere e dare l’esempio di un contemperamento tra il giusto guadagno e le doverose pratiche di sostenibilità e compatibilità ambientali richieste dalle leggi e prescritte dalle autorizzazioni, soprattutto quando, oggetto dell’azione produttiva e commerciale, è un bene comune, l’acqua, sulla cui natura non economica si è chiaramente espresso il popolo italiano.
Siamo desiderosi di incontrarVi, magari anche alla prossima assemblea dei soci, per esporVi i dettagli dell’accaduto e il senso della nostra richiesta.
Restando certi che vorrete prendere in considerazione la presente, cordialmente Vi salutiamo.
Andrea Martinis - sindaco di Preone
Elia Mioni - presidente Legambiente FVG onlus
Roberto Pizzutti - presidente WWF FVG
Franceschino Barazzutti - presidente Comitato Tutela Acque Bacino Alto Tagliamento
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