"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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domenica 1 luglio 2018

"Bandiera nera" di Legambiente al Comune di Cavazzo per il no al by-pass

Anche in Friuli Venezia Giulia così come nel resto dell’arco Alpino sono state attribuite le annuali bandiere Verdi e Nere di legambiente attraverso l’iniziativa della Carovana delle Alpi. Questi i promossi e bocciati di quest’anno per il FVG:

Bandiera Verde a : Associazione AMICI DI OSAIS (Prato Carnico, UD)
Motivazione: Per la preziosa attività di manutenzione e cura del territorio e per la vittoriosa battaglia condotta in difesa delle acque della Val Pesarina (…)
Bandiera Verde a ROBERTO DE PRATO e EDDA DE CRIGNIS
MotivazionePer aver pagato di persona la segnalazione di illeciti alle autorità (…)

Bandiera Nera a REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA  e a TURISMO-FVG
Motivazione: Per le ”insostenibili” scelte di politica turistica in montagna (…)

Bandiera Nera a : COMUNE di CAVAZZO CARNICO (UD)
MotivazionePer le posizioni assunte in merito alla rinaturazione del Lago
La Valle del Lago è da tempo uno snodo fondamentale di importanti problematiche ambientali. Il Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni ha subìto infatti le pesanti conseguenze dello sfruttamento idroelettrico attuato dalla SADE in montagna negli anni Cinquanta ed è costantemente al centro di richieste di derivazione a valle, per soddisfare le esigenze di irrigazione della pianura. Il suo equilibrio naturale, già gravemente sconvolto, rischia così di venire definitivamente compromesso. Da anni i Comitati che si battono in difesa del Lago sostengono la necessità di spostare il punto di immissione delle gelide acque della Centrale idroelettrica di Somplago – responsabili dell’inquinamento termico che ha portato alla scomparsa di gran parte della fauna ittica, del deposito di sedimenti e delle frequenti variazioni di livello – a valle del lago, dando la possibilità di riportare quest’ultimo alle condizioni originarie di bacino temperato. Tra gli studi e le indagini più significativi che negli ultimi tempi hanno arricchito il bagaglio di conoscenze scientifiche e dato concretezza all’ipotesi di realizzazione di un by-pass per lo scarico della centrale, ci sono quelli dell’ing. Dino Franzil e dell’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) del CNR di Bologna, che avevamo già premiato con una bandiera verde nell’estate del 2017.
Nel corso degli ultimi mesi è stato fatto un importante passo avanti in questa direzione. Grazie all’interessamento di Consiglieri Regionali appartenenti a tutti gli schieramenti politici, la fattibilità tecnico-economica dell’intervento è stata presa seriamente in considerazione. In particolare, con l’approvazione dellaLegge 6 febbraio 2018 n. 3 (art. 11 – Disposizioni per il recupero della naturalità del lago dei Tre Comuni) si prevede che, in conformità al Piano Regionale di Tutela delle Acque, l’Amministrazione Regionale sia “autorizzata, anche in delegazione amministrativa alle UTI competenti per territorio o al Comune capofila, a indire un concorso di idee … per la predisposizione di un documento che contenga una valutazione di fattibilità di possibili azioni di mitigazione, anche finalizzato alla rinaturalizzazione e valorizzazione ambientale e turistica, comprensiva di una valutazione costi/benefici delle possibili alternative agli usi specifici esistenti”. Per dare attuazione a tale concorso di idee, il 5 aprile scorso, presso la sede della Regione, si è svolta una riunione indetta dall’Assessore all’Ambiente ed Energia. In tale sede il Comune di Cavazzo Carnico, rappresentato dal Sindaco e dal Vicesindaco, si è espresso – con grande stupore di tutti i presenti – contro l’ipotesi by-pass, sostenendo che di esso non si deve neanche parlare, poiché turberebbe il presente equilibrio, mentre lo scarico della centrale nel lago sarebbe fondamentale per mantenerlo in vita. Non sarà certo questa affermazione, definita dal geologo dell’ISMAR CNR di Bologna Luca Gasperini, in una recente conferenza stampa, utilizzando un’espressione un po’ più colorita, “un’autentica sciocchezza”, a fermare il processo avviato e ad allontanare l’opportunità offerta dalla Regione. Rimane il fatto che la posizione assunta dal Comune di Cavazzo è in assoluta discontinuità con quella assunta in passato da tutte le amministrazioni rivierasche e aiuta a capire la cocciutaggine con cui è sostenuto un progetto di centralina idroelettrica sulla rupe di Cesclans, in un sito ad alto rischio di crolli, tenuto sotto controllo fin dagli anni del terremoto. Produrre chilowatt – come i cittadini ben sanno – ha già portato abbastanza danni alla valle.


2 commenti:

  1. "Rimane il fatto che la posizione assunta dal Comune di Cavazzo è in assoluta discontinuità con quella assunta in passato da tutte le amministrazioni rivierasche e aiuta a capire la cocciutaggine con cui è sostenuto un progetto di centralina idroelettrica sulla rupe di Cesclans, in un sito ad alto rischio di crolli, tenuto sotto controllo fin dagli anni del terremoto. Produrre chilowatt – come i cittadini ben sanno – ha già portato abbastanza danni alla valle." Non e' ben chiaro chi afeermi queste parole : il blog ? Gasperini ? I comitati ?

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  2. E' stato riportato il testo della motivazione redatta e diffusa da Legambiente, come si può del resto dedurre anche dalla precedente frase formulata in prima persona plurale ("che avevamo già premiato con una bandiera verde nell’estate del 2017"). Il giudizio e la valutazione, pertanto, vanno attribuiti a Legambiente.

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