"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 23 aprile 2017

"A rieccolo 'sto zozzo": tocca alla "mont di Dalés" (2)

L’incendio sulle montagne di Alesso ha avuto, come era facile aspettarsi, vasta eco sulla stampa e sul web, soprattutto per la possibilità che possa trattarsi dell’azione continuata di un piromane.

Ecco una selezione degli articoli apparsi:
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Brucia la montagna: al lavoro tutta la notte contro le fiamme e il vento

(Paola Treppo)

TRASAGHIS (Udine) - Brucia la montagna del Vals ad Alesso di Trasaghis; le prime colonne di fumo sono state segnalate nella prima serata di ieri, venerdì 21 aprile, e le squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e dei forestali della stazione di Gemona del Friuli sono scese subito in campo per contenere le fiamme, ben visibili anche dall'autostrada A23 e dalla statale 13 Pontebbana. Domare l'incendio non è facile perché la zona è impervia, difficile da raggiungere a piedi, e il bosco è molto secco a causa della carenza di precipitazioni. 
Le squadre hanno lavorato tutta la notte e si sono rimesse all'opera questa mattina: è stata creata una base logistica a valle, dove è stata allestita una vasca per il pescaggio dell'acqua. L'elicottero della Protezione civile del Fvg, munito di benna, è al lavoro dalle prime luci dell'alba. Sono impegnati venti volontari delle squadre di protezione civile e gli uomini della forestale. Si tratta dell'ennesimo incendio che divampa in questa zona del Friuli tanto che si sospetta l'azione di un piromane. Il fuoco al momento non minaccia casa o aree abitate. 

(Il Gazzettino)
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Incendio a Trasaghis, 21 e 22 aprile 2017

Ancora un incendio a Trasaghis, bruciano ettari di bosco

Ennesimo episodio nella zona della Pedemontana, che alimenta ancora di più l'ipotesi piromane

Ancora un incendio nei dintorni di Trsaghis, questa volta sul Vals, nei dintorni di Alesso. L’ennesimo episodio nelle stesse zone alimenta ancora di più quello che è un sospetto concreto, e cioè che dietro a tutto questo ci possa essere la mano di un piromane. Il fumo è stato segnalato già nella prima serata di venerdì. Le squadre dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e dei forestali di Gemona sono intervenute  subito in campo per contenere le fiamme. 
Le operazioni sono impegnative perché la zona è impervia, difficile da raggiungere a piedi, e il bosco è secco a causa delle scarse precipitazioni di questo periodo. Il lavoro è durato tutta la notte, e continua a proseguire anche stamane. Il fuoco al momento non minaccia casa o aree abitate. 

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Il piromane colpisce ancora

L’incendiario che da quasi due mesi sta colpendo il territorio di Trasaghis non accenna a fermarsi

TRASAGHIS. Il piromane seriale non si ferma. Nuovo colpo nella Val del Lago, dove il fuoco è divampato nuovamente giovedì 20 aprile, sul Brancot, sul lato di Alesso.
Erano da poco passate le 20.30 quando all’altezza della zona denominata Riul Stiraç si è alzato il fumo: ancora una volta la Protezione civile locale è riuscita a intervenire in tempo e a lanciare l’allarme, trovando aiuto puntuale nei gruppi di Bordano, Ovaro, Osoppo e Amaro, insieme alla guardia forestale e ai vigili del fuoco di Gemona, che con gli idranti sono riusciti a spegnere l’incendio nel corso della serata, chiudendo l’intervento poco prima delle 23.
L’incendiario che da quasi due mesi sta colpendo il territorio di Trasaghis non accenna, dunque, a fermarsi. Il caso di giovedì resta comunque anomalo: è infatti il primo messo a segno durante la settimana e non nel weekend, come fino ad ora era sempre successo.
Le fiamme sono state appiccate in orario quasi notturno e in una zona impervia, un elemento che ancora una volta evidenzia come chi “avvia” questi incendi, da settimane, sia certamente un buon conoscitore della zona di Trasaghis e dintorni.
Profondo conoscitore della zona, ma non necessariamente un residente: la Val del Lago è infatti frequentata da numerosi amanti dell’ambiente montano, in particolare cacciatori e pescatori.
E l'ennesimo incendio è scoppiato anche nella serata di venerdì 21 aprile, sempre nella zona di Trasaghis.
In azione l'elicottero della Protezione civile che, come le altre volte, sta provvedendo allo spegnimento dall'alto dopo essersi rifornito nel fiume.
Le squadre di intervento sono tornate in azione questa mattina, sabato 22.

(Messaggero Veneto)
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Frattanto, dopo che per  buona parte della giornata di  sabato la Protezione Civile  è intervenuta sul fuoco, anche con l’elicottero, in serata  l’incendio è ripreso, probabilmente per un focolaio non completamente spento. Dalle prime ore del mattino di domenica è ripresa quindi l’opera dell’elicottero della Protezione Civile e dei volontari, sino al completo spegnimento.
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Addenda 24 aprile:

Un altro rogo, scatta la caccia al piromane


di Piero Cargnelutti

Un altro rogo acceso dal piromane nei boschi di Trasaghis. Le fiamme sono state appiccate venerdì sera e, in una notte, hanno distrutto decine di ettari di bosco sopra Alesso, nella località Sompforcje dove scorre il torrente Palâr, un luogo noto non solo alla gente della Val del lago, ma anche a migliaia di visitatori che d’estate vi si recano per stare al fresco in quella accogliente insenatura montana. Un fronte si è aperto verso il paese, minacciando la chiesa e l’abitato, si è reso necessario l’intervento dei corpi speciali della protezione civile regionale e dei vigili del fuoco per spegnere le fiamme e impedire che raggiungessero i tralicci dell’alta tensione.
Stavolta il piromane che da quasi due mesi continua ad accendere fuochi a Trasaghis ha innescato un rogo che ha devastato il bosco per un’intera notte. «Siamo intervenuti alle 21 di venerdì – spiega Ernesto Stefanutti, capogruppo della protezione civile di Trasaghis – e abbiamo fatto il possibile fino a mezzanotte, ma poi abbiamo dovuto interrompere: le fiamme erano molte alte e il movimento causato dal fuoco faceva cadere giù massi». Vigili del fuoco, protezione civile, guardia forestale e i volontari dei gruppi provenienti da oltre una decina di Comuni hanno ripreso il lavoro di spegnimento ieri mattina dalle 5: sul posto anche l’elicottero della protezione civile regionale che raccoglieva l’acqua fornita dai vigili del fuoco di Gemona all’ingresso della vallata e la gettava sulle alture della montagna.
È stato un intervento difficile, anche perché il bosco si allarga su un territorio ripido dove le fiamme, partite dal basso all’altezza della nuova briglia, si alzavano con facilità, alimentate dalla brezza. Ieri verso le 15.30 il fuoco era quasi spento, ma i volontari della protezione civile hanno lavorato per ore cercando di bonificare la terra con difficoltà, proprio perché il vento continuava a riaccendere i tizzoni ardenti. «Ormai - dice il sindaco Augusto Picco – la situazione è insostenibile: spero che le forze dell’ordine riescano a fermare al più presto questa persona che sta causando gravi problemi: oltre al danno ambientale, io penso anche ai rischi che chi interviene da settimane sta correndo. È chiaro che la mano che colpisce è sempre la stessa e quello che sta succedendo è grave». Prima di venerdì, il piromane aveva già acceso un fuoco giovedì sera: l’allarme era scattato verso le 20.30, ma era stato possibile fermare sul nascere quelle fiamme. Finora sono già un quindicina gli incendi accesi a partire dall’inizio di marzo: a parte quello di giovedì scorso, è successo sempre tra sabato e domenica e a volte addirittura anche tre fuochi in un weekend. 
Non è la prima volta che si interviene con l’elicottero e già in un’occasione le alture del Brancot sopra Braulins se la sono vista brutta, ma si è sempre riusciti a evitare il peggio. Stavolta, però, il segno lasciato dal fuoco sull’ambiente è molto consistente.
(Messaggero Veneto, 23 aprile 2017)

1 commento:

  1. Grazie, grazie x l'ennesima distruzione del territorio, grazie x aver tolto la casa agli animali, grazie x il pericolo a cui hai sottoposto la popolazione, grazie x i rischi concreti a cui sono andati incontro gli uomini e le donne che hanno lavorato incessantemente da venerdì sera e prima negli altri incendi. Perché? Perché questo scempio? Adri

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