Al romanzo ha dedicato una riflessione anche Andrea Valcic, sulla sua rubrica settimanale del Messaggero Veneto:
Ho da poco terminato il simpatico e accattivante libro di Flavio Santi dal titolo "La primavera tarda ad arrivare", edito da Mondadori. Già dal nome del protagonista, l’ispettore Drago Furlan, dai luoghi dove la trama si svolge, il paese di Montefosca, nelle valli del Natisone, e per il fatto che il poliziotto sia un tifoso sfegatato dell’Udinese, chiarisce come il Friuli sia il quadro in cui il giallo tesse la sua tela di morti sospette e omicidi da risolvere. Una sorta di Montalbano nostrano insomma, dove spiagge e mare sono sostituiti da boschi e colline, le fritture di pesce, da frico, salame, polenta. Grappetta finale e colesterolo alle stelle.
Un filone, quello del “noir” che sembra essere divenuto una sorta di contenitore di “storia”, nel quale il delitto, l’inchiesta, l’indagine sono spesso solo il paravento, la scusa per descrivere tratti della società. Peccato che, in questo gioco delle parti, vicenda poliziesca e contorno antropologico, a farne le spese siano i due partecipanti, privati entrambi di una più complessa articolazione.
Ci manca, eccome ci manca, il romanzo friulano, ancor più quello contemporaneo, capace di muovere sentimenti e pensieri, in grado di raccontare, in termini letterari la realtà odierna. Il povero ispettore deve risolvere un caso che trae origini dall’eccidio tedesco di Avasinis: siamo nel 1945. Le opere come “Prime di sere” di Carlo Sgorlon o “La meglio gioventù” di Pasolini fanno riferimento al primo dopoguerra. Sembra quasi che la storia, per tanti nostri scrittori, si fermi a quel periodo, con la splendida eccezione del compianto Franco Marchetta e del suo attualissimo “Camaleonti e porcospini”. Per altri ancora il serbatoio da cui attingere è il mondo dei Celti, di monaci ed eremiti, dove streghe e benandanti si rincorrono tra le pagine, sotto l’occhio vigile di malefici inquisitori.
Avete poi notato come, tra le decine e decine di pubblicazioni con tema il terremoto, in mezzo a saggi, ricerche e poesie spicchi la totale assenza di un romanzo?
Pudore? Timore di apparire “provinciali” o retorici? Fate voi, basta che, come motivo, non si adduca "la mancanza di materiale" su cui lavorare.
(Romanzo cercasi, di Andrea Valcic, "Messaggero Veneto", 15 maggio 2016)
Per leggere l'articolo e vedere il video dell'intervista, clicca su:
http://www.letteratura.rai.it/articoli/drago-furlan-ispettore-friulano-di-flavio-santi/33528/default.aspx
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