“L’acqua del fiume quando è
abbondante va conservata, per essere utilizzata nei tempi di siccità”. E’
questo il pensiero di Claudio Polano, Consigliere dell’Ente Tutela Pesca del
FVG, in rappresentanza del Collegio Gemona/San Daniele. Sotto la lente la
recente delibera della Giunta regionale che per 15 giorni dimezza il Minimo
Deflusso Vitale del Tagliamento, passando da 8 mc/sec a 4. “Si tratta – dice
Polano – di una misura prevista dal recente Piano regionale di tutela delle
acque, ma che stride profondamente con il concetto stesso di deflusso minimo
vitale!”
Ma il Consigliere, assieme alla
protesta, associa una concreta proposta: “Perché non prolungare fino all’argine
di Bordano l’attuale sbarramento del Consorzio Bonifica Pianura Friulana di
Ospedaletto di Gemona e creare a monte dello stesso un bacino artificiale, dove
raccogliere e conservare le acque delle sporadiche piene, che una volta trattenute, potrebbero
essere usate nei periodi siccitosi? A monte della attuale presa di Ospedaletto
c’è una superficie di circa 700.000 mq, completamente inutilizzata e incolta,
essendo greto del fiume, che allagata
non porterebbe danno ad alcuno. Così facendo si potrebbe avere acqua per la
saturazione del canale consortile, per garantire una buona e costante portata
d’acqua al Tagliamento, habitat naturale della Trota Marmorata e del Temolo,
garantendone la continuità fino alla confluenza con le acque di scarico del
lago di Cavazzo a Peonis di Trasaghis. Il Deflusso Minimo Vitale dovrebbe
essere garantito da una scala di rimonta per la fauna ittica di tale portata e
sotto l’opera di sbarramento, potrebbe essere collocata anche una centralina
per la produzione di energia elettrica. Fra l’altro il bacino, durante il
periodo di passo, garantirebbe una zona di sosta e rifugio per l’avifauna
migrante. Ma il bacino che si verrebbe a creare potrebbe fungere anche da
bacino di contenimento delle piene e rilasciando quantità d’acqua
programmabili, laminandone la quantità in uscita verso la pianura”.
L’ipotesi necessita comunque di
una attenta verifica, secondo lo stesso Polano, che invita a riflettere sulla
utilizzazione dei fondi stanziati per il Tagliamento: ”Naturalmente questa è
una mia idea, la cui realizzabilità dovrà
essere verificata tecnicamente, visto anche che i fondi per il
Tagliamento non mancano.
(Foto Angelo Stefanutti)
Intanto, a valle della presa di Ospedaletto muoiono per la siccità centinaia di pesci di diversa taglia e tipologia:
Succede nello specchio d’acqua del fiume in territorio di Trasaghis, localizzato tra il ponte autostradale e l’abitato di Peonis. In quel tratto è comparsa in questi giorni una consistente quantità di pesci morti.
Succede nello specchio d’acqua del fiume in territorio di Trasaghis, localizzato tra il ponte autostradale e l’abitato di Peonis. In quel tratto è comparsa in questi giorni una consistente quantità di pesci morti.
Per i pescatori sarebbe l’esito delle direttive previste dal recente decreto del 20 giugno scorso emesso dalla presidente della Regione, che prevede per quindici giorni il dimezzamento del minimo deflusso vitale del Tagliamento, passando da 8 metri cubi al secondo a 4, alla presa di Ospedaletto.
Tale direttiva sarebbe dovuta alle necessità della situazione di siccità che si sono manifestate in queste settimane.
Tale direttiva sarebbe dovuta alle necessità della situazione di siccità che si sono manifestate in queste settimane.
(dal Messaggero Veneto)
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Che ne pensano i lettori del Blog?
Roger Tomasino scrive su facebook: "Uno sbarramento esiste già ad Ospedaletto, di proprietà del Consorzio Ledra-Tagliamento, che viene sfruttato per alimentare i canali irrigui del Consorzio stesso, anche se non ha grosse capacità di immagazzinamento. Chiaramente in caso di siccità tutta l'acqua viene derivata per necessità irrigue e sotto il ponte di Braulins acqua non ce n'è. Ci sono inoltre accordi tra il Consorzio e l'ex ENEL (ora A2a) per il rilascio, in caso di siccità dichiarata, dal bacino dell'Ambiesta (Verzegnis) dell'acqua necessaria all'irrigazione. È evidente che per le situazioni di crisi sono state definite le priorità di utilizzo dell'acqua (irrigazione, ittica, produzione, turismo) anche in base ai disciplinari rilasciati a ciascun ente/società interessata (l'Ente Tutela Pesca, viene per esempio interessato quando le condizioni possono compromettere la fauna ittica, e chiamato ad intervenire al recupero). Vi erano state delle prove tecniche di rilascio (sperimentale) da parte di Edipower, sulla base di uno studio, per verificare quale fosse il deflusso minimo vitale di ciascuno dei torrenti che sono intercettati per la produzione di energia (non sono informato degli esiti) in modo da garantire un minimo vitale per ciascun corso d'acqua, ma in caso di siccità tutto il sistema entra in crisi, anche perché dopo tutti questi anni di derivazione delle acque del Tagliamento, sicuramente gli equilibri idrogeologici sono cambiati."
RispondiEliminaKatia Cucchiaro scrive su facebook: "Roger ha fatto centro! Problematiche di questo tipo, che coinvolgono diversi settori, vanno affrontate con una task force multidisciplinare! Non si può sempre dare la colpa agli altri.... corruzione, politica di malaffare, interessi... ! Lo sfruttamento delle risorse che madre terra ci offre è un problema enorme! La domanda che tutti dovremmo porci è: a cosa siamo disposti a rinunciare? Molto probabilmente a niente, perché tutto ci è indispensabile, soprattutto il superfluo! Dobbiamo capire quale sarà il prezzo da pagare quando la natura ci presenterà il conto! È meglio permettere la moria di pesci e quant'altro nel Tagliamento o avere i campi irrigati X il raccolto? Credo sia più che mai necessario il lavoro ed il coordinamento di esperti nei vari settori, agronomi, geologi, ingegneri... che abbiano lungimiranza nel valutare ed affrontare le situazioni di difficoltà che il territorio sta vivendo!"
RispondiEliminaAcqua sotto la centinaia di metri di ghiaia del fiume tagliamento ce n'è a sufficienza e bastante.
RispondiEliminaPoi se l'uomo odierno ha la sindrome della maionese che impazzisce bisogna solo aspettare che rinsavisca.
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Ripropongo cosa scrissi alcuni anni fa.
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http://4.bp.blogspot.com/-4eiTTFs2HRQ/VE_mBEEvjUI/AAAAAAAAAuE/XNvTmyn_yYo/s1600/2014_10_25_MV_Ponte%2BDignano.JPG
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http://renzoslabar.blogspot.it/2014/10/lettera-sulle-cosiddette-scie-chimiche.html
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Giancarlo Pillinini commenta su Fb: "Non esiste la possibilità di creare serbatoi consistenti nell'alveo di un fiume, per vari motivi: opera molto costosa in rapporto al beneficio, forte impatto ambientale, spazio insufficiente, inghiaiamento in brevissimo tempo (i fiumi hanno in genere una notevole portata solida di ghiaia). Bisognerebbe invece limitare il prelievo dallo sbarramento di Ospedaletto , realizzato ai fini irrigui, ai soli brevi periodi di siccità. Invece il canale Ledra è sfruttato anche (o soprattutto) per la produzione di elettricità (da parte di Fantoni e forse altri), pertanto funziona alla grande per tutto l'anno. Quel che fa rabbia è che per massimizzare i guadagni privati si penalizza il Tagliamento, speriamo che al prossimo rinnovo delle concessioni vengano ripensate queste clausole."
RispondiEliminaa me incuriosce come proposta e mi chiedo se non sia una cosa gia stata analizzata, visto che da sempre c'è anche uno scontro fra valle (Latisana) e monte del Tagliemento per il problema di gestire le piene che tanto spaventano Latisana. Sicuramente si era parlato di uno sbarramento a Pinzano, dove sicuramente è più facile fare una sbarramento perché c'è una stretta ma il bacino di fatto non c'è, a meno di non volere allagare zone boschive o coltivate. Farlo a Ospedaletto mi sembra più sensato perché c'è gia la presa di Ospedaletto, a Dignano non c'è nulla e bisognerebbe fare tutto. Poi mi piacerebbe capire se in ciascun caso sia una cosa che permette di non sconvolgere equilibri e devastare l'ambiente, avere un bacino di capacità utile ecc.
RispondiEliminaIo mi aspetto che queste analisi siano gia state fatte dalla commissione regionale "Laboratorio Tagliamento" che però temo non sia stata capace di proporre soluzioni "fattibili".
Io direi che non ha senso quanto dice Giancarlo Pillini ("Bisognerebbe invece limitare il prelievo dallo sbarramento di Ospedaletto , realizzato ai fini irrigui, ai soli brevi periodi di siccità. Invece il canale Ledra è sfruttato anche (o soprattutto) per la produzione di elettricità (da parte di Fantoni e forse altri)" perché il problema non c'è quanto l'acqua abbonda e quando quindi si può prelevare senza problemi, il problema c'è solo quando c'è siccità. Se adesso, dopo questi giorni di pioggia, continuano a prelevare acqua a Ospedaletto, il Tagliamento non ne risente. Per il resto invece temo abbia ragione
Beh è chiaro che quando l'acqua abbonda il prelievo ad Ospedaletto non è certo un problema, io mi riferivo ai periodi estivi di portata scarsa ma non a rischio siccità.
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