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DISSUASORE DI ALESSO
Da tempo volevo intervenire su una discussione
recentemente apparsa sul blog.
Innanzitutto non vorrei apparire il “solito”
criticone negativo a prescindere, ma un semplice cittadino che
esprime una sua opinione, alla luce del sole e sottoscrivendo quanto
afferma nei modi e toni dovuti.
Voglio inoltre sottolineare che quanto dirò, a
suo tempo e seppur solo telefonicamente, lo discussi con il Sig.
Sindaco per capire la scelta fatta dall’Amministrazione e che
tuttora mi lascia perplesso.
Premesso ciò, chiarisco che tratterò del
dissuasore posto su via 8 ottobre e allo scambio di opinioni tra i
frequentatori del blog che, anziché valutare l’utilità dello
strumento così come posto in essere, hanno disquisito a mò di
tavola rotonda sul come dovesse tradursi in friulano la parola
“dissuasore”.
Andando al sodo quindi, vorrei ricordare che
Via 8 Ottobre è la strada principale d’accesso ad Alesso la quale,
partendo dal bivio con la S.R. 512 del Lago e mediante due
rettilinei, si immette su piazza IV Novembre: il primo rettilineo è
lungo circa 500 metri ed il secondo poco più di 150.
Stante che il primo rettilineo è quello
dove si affacciano, su ambo i lati, diverse abitazioni le cui uscite
aggettano direttamente sulla strada, che la via è munita di un
marciapiede solo su un lato e per di più alternato, che diversi
veicoli non rispettando lo stop presso il cimitero, entrano già in
velocità su Via 8 ottobre oltrepassando così e di molto il limite
fissato dal codice della strada, che la vigilanza è quanto meno
vicino allo zero, mi sono chiesto se non era il caso di allestire
questo dissuasore all’inizio di via 8 ottobre anziché quasi alla
fine.
Orbene, il dissuasore è stato invece posto sul
secondo rettilineo a circa 70 metri dal suo inizio: questi sono i
fatti.
Le motivazioni edotte dal Sig. Sindaco non le
sto ad elencare o a criticare, e nemmeno la dispersiva e quanto meno
stucchevole discussione sulla traduzione in friulano del termine
“dissuasore” anziché dell’utilità o meno dello strumento così
come posto in opera.
Ritengo però che é ora di prendere atto del
pericolo creato dalle elevate velocità su via 8 ottobre e al più
presto porvi rimedio: lo afferma uno che già da piccolo ha rischiato
di essere travolto da un camion della Sade sul cancello di casa oltre
a scoprire, solo recentemente e per caso, che il motivo per cui il
coperchio della cassetta per lettere fosse sempre aperto, non era
dovuto a dimenticanza del postino, bensì allo spostamento d’aria
causato dai mezzi in transito radenti il muro di cinta, che
certamente non andavano a 50 all’ora.
Penso che rotonde, dissuasori, vigilanza e
quant’altro ai fini della sicurezza dei cittadini debbano essere
sempre ben ponderati e, stante anche le scarne disponibilità
economiche, realizzati ove effettivamente necessitano: il tutto al
di fuori di gusti o giudizi personali che debbono sempre lasciare il
passo alle priorità dettate dalle emergenze
Dino RABASSI
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