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sabato 12 febbraio 2011

Lago, dibattito sulla perizia Garzon - I

Giovedì 10 è stata resa nota la "perizia di valutazione della centrale di Somplago", redatta sulla base dell'incarico affidato dai Comuni, dal Bim e dalla Comunità Montana all'ing. Franco Garzon.
Sarà un documento su cui si discuterà parecchio, nei prossimi giorni (e probabilmente a lungo).
Il Gazzettino di oggi ha pubblicato un'intervista all'ing. Garzon.

«Il lago rischia di morire»


Il raddoppio della centrale Edipower di Somplago non solo è possibile senza causare danni devastanti all'ambiente, ma addirittura i guadagni economici previsti con l'opera potrebbero permettere i giusti investimenti per fare in modo che il bacino non deperisca nel giro di cento anni. A dirlo è Franco Garzon, il professionista - uno dei massimi esperti italiani -, incaricato dai tre Comuni di Cavazzo, Trasaghis e Bordano di realizzare una valutazione del progetto presentato da Edipower: «Il lago di Cavazzo - chiarisce Garzon - se nessuno fa nulla, fra cento anni sarà pieno di fango, diventerà un enorme campo da calcio per via dell'interrimento. Il nuovo impianto peggiora un poco, del 10 per cento, la situazione dell'interrimento, ma l'occasione di produrre 13-15 milioni di introiti all'anno permetterà di investirne 200 mila, quanto serve per svuotarlo dagli interrimenti. Se diamo retta agli integralisti, e naturalmente mi riferisco solo ad una parte di coloro che formano i comitati, che sono contrari al progetto, tra cento anni il lago sarà pieno di terra e lo spiegheranno loro ai loro figli e nipoti il perché».
      Allo stesso tempo Garzon fa pure le pulci al progetto di Edipower, evidenziando l'approssimazione di molte sue parti, e per questo per il tecnico sono necessarie analisi più approfondite: «La progettazione, l'analisi e la modellistica possono essere realizzate comodamente in sei mesi. Innanzitutto bisognerebbe attivare una battimetria del lago curata e un rilievo topografico, e in quel caso i tempi sono tre settimane. In seguito, una volta ottenuti i contorni del lago, bisognerebbe fare delle simulazioni dei manufatti che potrebbero mitigare l'immissione delle acque dentro il lago: stavolta, ci vorrebbero tre settimane di progettazione e altrettante di modellistica. Più o meno due mesi e mezzo circa; successivamente ci sarebbe bisogno di fare analisi di torbidità delle acque, presenza di plancton e quant'altro relativamente al sedimento delle acque trasportate. Diciamo che dopo tre mesi la direzione della centrale potrebbe andare in Regione presentando le criticità emerse. A quel punto, la Regione potrebbe ragionarci sopra e inserire le migliorie nel progetto. Per mia esperienza, questi potrebbero essere i tempi ragionevoli». 

Piero Cargnelutti 
da:  Il Gazzettino, Sabato 12 Febbraio 2011

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