"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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giovedì 24 febbraio 2011

Lago, conferenza dei Sindaci - V

Riceviamo e pubblichiamo un articolato commento dei geologi Cella e Tosoni in merito alla perizia dell'ing. Garzon presentata a Cavazzo martedì scorso. Nel ringraziare per il contributo diretto, auspichiamo che, unitamente al materiale di documentazione che si sta cercando di offrire, esso serva a suscitare ulteriori occasioni di confronto civile. (A&D)
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Nell'articolo dal titolo "Lago ancora più freddo" del Gazzettino del 23 febbraio 2011 si legge:"... I sindaci Iuri, Sulli, Picco e Colomba hanno voluto presentare pubblicamente lo studio [...] firmato dall'ingegner Franco Garzon, tra i massimi esperti nazionali del settore, per "ripristinare la realtà sul progetto Edipower con notizie tecniche complete e corrette, a dispetto invece di coloro che continuano a sostenere falsità ed esagerazioni".

E’ inammissibile dire che io e Roberto Cella sosteniamo falsità mentre Garzon esprime notizie corrette e sicure. Desidero ricordare a tutti che noi non siamo pagati da nessuno e quello che diciamo è sempre documentato o da osservazioni di terreno o da articoli scientifici o documenti della SADE.
E’ giusta la pluralità di vedute su problemi complessi come questo ma denigrare il nostro lavoro semplicemente perché non allineato ai voleri dei potenti mi sembra davvero di pessimo gusto.
La relazione di Garzon è ricca di spunti interessanti ma giunge a conclusioni senza essere sostenuta da dati scientificamente validi. Per quanto riguarda le franosità delle sponde nella relazione si dice che “…Dall’analisi delle foto e dai sopralluoghi, risulta che il volume che le caratterizza è dell’ordine dei 10÷100 mc, con una frequenza di eventi di scivolamento stimabile in media di 2÷3 eventi ogni anno lungo le sponde (con un massimo ipotizzabile di 1000 mc/anno)…”. Come si fa a dire che il massimo volume mobilizzabile è di 100 metri cubi se non ci sono gli studi di stabilità di versante che lo confermano?
Sul tema della stabilità del materiale di smarino non si fanno analisi di stabilità del deposito ma si dice semplicemente che dato che “non è nell’interesse della società Edipower avere un deposito
di smarino instabile a ridosso della centrale si presume che essa adotti ogni precauzione per non subire danni e, comunque, nel caso di un improbabile frana sarà loro interesse ed onere ripristinare le condizioni di stabilità dello smarino.” Come dire che se succede qualcosa sono fatti interni a Edipower di cui noi non ci dovremmo occupare.
Sul problema dell’interrimento del lago di Cavazzo da un lato si dice che il lago si riempirà in 110 anni con la situazione attuale ma a pagina 69 della relazione di Garzon si scrive: “….tale operazione rientra negli interventi di prevenzione dall’interrimento che Edipower dovrebbe eseguire per evitare la scomparsa entro alcuni decenni del Lago di Cavazzo.” Quindi l’interrimento del lago si verificherà in circa un secolo o in alcuni decenni? Come giustamente sostiene Garzon l’aumento di materiale depositato nel lago di Cavazzo sarà causato soprattutto dai sedimenti in sospensione che passeranno dai 50.000 metri cubi all’anno attuali ai 60.000 metri cubi ipotizzabili a potenziamento avvenuto per un aumento del tasso di interrimento del 20% e non del 10% come riportato in questo articolo.
Sulle sorgenti e la possibile interazione tra queste e la galleria come si fa a dire che c’è solo il 10% di possibilità che queste possano essere intercettate dalla galleria? Esistono degli studi che lo possono confermare o lo si dice senza riscontri? Più corretto scientificamente sarebbe limitarsi ad affermare –come abbiamo fatto noi- che esiste il rischio che le sorgenti possano essere captate senza introdurre percentuali insensate.

Cari saluti a tutti
Dario Tosoni e Roberto Cella
geologi del comitato

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