Riceviamo e pubblichiamo:
Rinaturare
il Lago di Cavazzo con un concorso europeo di idee, finalizzato al recupero
della sua naturalità e plurima fruibilità!
Questo è stato ed è il sogno nel cassetto di molti
Amministratori locali, di Associazioni, Comitati e semplici cittadini della Val
del Lago e non. Infatti da quando è entrata in funzione, a fine anni ‘50, la
centrale idroelettrica di Somplago, l’allora lago temperato, è diventato un
freddo e limoso lago alpino, a causa delle acque provenienti dai bacini della
Carnia. Negli ultimi anni, anche grazie alla costante e responsabile azione dei
Comitati Salvalago, la Regione si è dimostrata sensibile, ritenendo
inaccettabile il degrado del nostro lago, che senza un drastico intervento, è
destinato a diventare una palude nell’arco di un secolo. Per questo, in alcuni puntuali atti regionali, sia a livello
consiliare che giuntale, è stato prima affermato il concetto che per evitare il
progressivo snaturamento in ambiente
palustre, venisse presa in considerazione la possibilità di realizzare un
canale di bypass, per convogliare le acque in uscita dalla centrale,
direttamente all’attuale scarico del
lago nella galleria e quindi nel torrente Leale. A questo primo atto di indirizzo,
ha dato risposta il Piano Regionale di Tutela delle Acque del 2018, che al
punto 3.2.3, recita che “ dovrà essere valutata la fattibilità
tecnico/economica di realizzazione di un canale di bypass o di altra soluzione
progettuale, che mitighi l’impatto dello scarico della centrale di Somplago sul
lago, con lo scopo di recuperare le condizioni di naturalità del lago stesso e
di garantirne la fruibilità.” Arriviamo così alla L.R. 6/2/2018 n°3, che
all’articolo 11, comma 1 e 2, stabilisce di indire un concorso di idee, anche
in eventuale concorso con le due UTI e i Comuni rivieraschi, “ per la
predisposizione di un documento che contenga una valutazione di fattibilità di
possibili azioni di mitigazione, anche finalizzata alla rinaturalizzazione e
valorizzazione ambientale e turistica “. Per questa finalità del concorso viene
destinata la somma di ben 50.000 E. In seguito a cio’ la Regione/Assessorato
all’Ambiente sta predisponendo il bando di concorso, che arriverà in Giunta
regionale a breve. Ma c’è un ma. Tutti si sono dichiarati d’accordo su questo
concorso, salvo gli attuali Amministratori di Cavazzo, che a partire da un incontro
con l’ex Assessore all’Ambiente, Sara Vito, hanno affermato che del bypass non
si deve neanche parlare, perché a loro dire, tale scarico garantisce la vita e
la salute del lago! ( come se il lago non fosse esistito in salute prima della
centrale ! ). Inoltre, anche recentemente il Sindaco Borghi ha affermato che
quei soldi andrebbero invece spesi per
piccoli lavori di miglioramento di sentieri e altri interventi a fini turistici
e addirittura “ per nuove piccole attività commerciali sulle rive “. I Comitati
sono inoltre stati accusati di fare cattiva informazione, ma crediamo che sia
impossibile per chiunque smentire quanto affermato dai ricercatori dell’Ismar
del CNR di Bologna riguardo le attuali condizioni del fondale del lago e sia dall’ing. Dino
Franzil che dall’ing. Franco Garzon, (incaricato anche dal Comune di Cavazzo
), che nei loro rispettivi studi, hanno dichiarato che il lago in 100/110 anni
sarà verosimilmente riempito di fango e resterà solo un corso d’acqua al
centro! Ecco perché le piccole cose sono palliativi senza respiro temporale,
poiché fino a quando il lago sarà gelido e limoso, non ci potrà essere alcuna
valenza turistica o legata alla pesca. Ecco perché è necessario riportarlo alle
condizioni naturali di un tempo, impedendo nel contempo la sua rapida trasformazione
in palude. Noi invece condividiamo pienamente l’iniziativa regionale che
abbiamo invocato con forza e
responsabilità. Sottolineiamo anche che con la realizzazione del bypass verrà
garantito il funzionamento della centrale, la eventuale irrigazione della
pianura, la rinaturalizzazione del lago e conseguentemente la sua plurima fruibilità.
Circa i costi del recupero ambientale sara’ la valutazione tecnico/economica e
il concorso di idee ad indicarli. I finanziamenti per realizzare l’opera
potranno venire da diverse fonti, europee comprese, non escludendo quelle
società, le cui opere hanno sconvolto il bacino lacuale, traendone nel contempo
lauti profitti. Una Val del Lago che finora ha solo “ dato “ e che ora pretende
di “ avere “. Anche se alcuni incomprensibilmente sono contrari a un intervento
risolutore per il lago, la valle e i suoi abitanti. Perché lo fanno?
Claudio Polano
Polano al a spiegade ben la cuestion. Ma cumò che si è sclarît a ce che a àn di siervî chei 50.000 euros, bisugne pensâ a ce che si varà di scrivi sul bant di concors. A saràn i tecnics da regjon a metilu ju daûr regule, ma cui ur disaraie ce scrivi?
RispondiEliminaRemo Brunetti