I lettori valdelaghini ricorderanno senz’altro le ultime
tappe della “Questione Lago”: la decisione della Regione, dopo le richieste dei
Comitati e altri movimenti d’opinione di indire un concorso tecnico per
verificare la possibilità di realizzazione del by-pass (gennaio ’18), la “dissociazione”
da tale scelta del Comune di Cavazzo (aprile ’18, vedi https://cjalcor.blogspot.com/2018/04/lago-il-comune-di-cavazzo-contrario_21.html
e https://cjalcor.blogspot.com/2018/04/lago-il-comune-di-cavazzo-contrario.html
), le prese di posizione dei Comuni di Bordano e Trasaghis (fine aprile) e
della minoranza consiliare di Cavazzo favorevoli alla indizione del concorso (maggio-giugno),
la presentazione degli studi Ismar (17 maggio), i rilievi della Goletta di
Legambiente sul Lago (14 luglio…).
Da più parti era stata chiesta una esplicitazione della
posizione del Comune di Cavazzo: c’era stata una intervista del sindaco durante
la “festa del pesce” a Somplago ((8 luglio, vedi https://cjalcor.blogspot.com/2018/07/il-sindaco-di-cavazzo-sul-by-pass-siamo.html
) e, a fine anno, sul numero unico del Notiziario comunale di Cavazzo è stato
pubblicato un intervento al riguardo che qui si trascrive, per opportuna
conoscenza:
Lago: su questo
argomento penso ci sia cattiva informazione, pertanto tralascio polemiche e
prese di posizione radicali che non mi appartengono. Preferirei tavoli di
dialogo allargati su cui si discutano obiettivi e azioni per uno sviluppo di
un’ area che vada nell‘interesse della nostra comunità e di chi la frequenta,
non certo per accontentare portatori di idee solo ed esclusivamente ambientaliste
fini a se stesse e poco illuminate. La mia idea di valorizzazione del nostro
lago passa prima di tutto attraverso le piccole cose. In maniera molto semplice
ho chiesto alla Regione interventi veri e non solo progettazioni che
arricchiscono solo gli studi professionali e vi assicuro sono l'ultima cosa di
cui abbiamo bisogno.
È giunto il momento di fare, e le cose da fare subito e a
basso costo sono quelle che tutti noi auspichiamo, ovvero: pulizia e valorizzazione
delle sponde attraverso il recupero delle stesse e dei pendii, creazione di
percorsi e aree attrezzate dedicati ad attività sportive, realizzazione di una
sentieristica per ogni tipo di frequentazione, predisposizione aree per piccole
attività commerciali e molto altro... perché da cosa nasce cosa. Il Comune di
Cavazzo sta chiedendo da tempo alla Regione di farsi parte attiva nel mettere
intorno a un tavolo regione, sindaci, amministratori e responsabili delle
grandi infrastrutture esistenti sulla sponda nord, per disegnare e attuare
quanto sopra e da cui non è mai stato dato riscontro. Anzi, non è mai stato
dato 1 euro!
La posizione dell’Amministrazione quindi non è ”Bypass si o
Bypass no", è semplicemente quella sopra descritta.
Per questi motivi abbiamo chiesto di usare prioritariamente
i fondi regionali (50.000,00) per fare qualcosa, che non siano progetti per delle
opere che, verosimilmente, visti i tempi e i costi faraonici, nessuno
realizzerà.
Altra cosa sono gli studi speculativi validati, che generano
evidenze scientifiche, che a loro volta consentono di diagnosticare i problemi
e di ipotizzare l'evoluzione dei fenomeni su cui il Sindaco, costruisce le sue
idee e basa le sue decisioni.
Questi però hanno i loro tempi, e rispondono solo ai rigori
della ricerca scientifica, mentre un Sindaco deve rispondere del contingente e
alla sua gente. Altra cosa ancora sono le situazioni di fatto, le reali risorse
finanziarie a disposizione, le priorità da affrontare, la tutela e il sostegno
delle attività produttive, la difesa dei posti di lavoro. Nel nostro territorio
io ci sono e ci devono essere tutti i giorni, ma non con la bandiera nera che
mi è stata attribuita, ma con il tricolore.
Quel tricolore che i miei cittadini mi hanno consegnato
quasi 5 anni fa.
Un caro saluto a tutti
Gianni Borghi – Sindaco
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La posizione del sindaco è dunque netta: no al concorso di
idee, perché arricchirebbe solo gli studi tecnici; irrealizzabile il by-pass,
composto da “opere che, verosimilmente, visti i tempi e i costi faraonici,
nessuno realizzerà”, preferibili “piccole cose, interventi veri, cose da fare
subito e a basso costo”.
È dunque una “lettura diversa” del futuro del Lago e della
Valle, quella che si ipotizza a Cjavaç. Ne vogliamo discutere (ovviamente “cun
creance e sintiment”)?
I timps da politiche a son difarents di chei da redazion di un boletin comunâl. Par chest, lis peraulis dal sindic Borghi no an podût considerâ la gnove prospetive che si è vierte in regjon. Si è savût dai gjornâi di chenti che la aministrazion regjonâl a intint, in curt, meti in pîs une sô societât eletriche. E cun cheste societât, jentrâ tai conseis di aministrazion des impresis eletrichis di chenti. Considerant ancje che tai prossims agns a scjadarà plui di cualchi concession, e che a è la nestre regjon che a il podei di decidi cemût e a ce condizions rinovâlis. Dut câs, il gnûf ent eletric regjonâl, cui vuadagns da produzion da energjie eletriche, al podares ancje permetisi di fâ il by-pass. E une altre soluzion a podares jessi (cuant che si svizinarà la scjadence da concession par A2A) chê di dâ la gnove concession dome a condizion che le aghe turbinade da centrâl di Somblât, a vegni scjariade fûr dal lâc. E il concors di ideis al sierf par capî cemût fâ cheste vôre.
RispondiEliminaRemo Brunetti