Sandro Cargnelutti, presidente regionale di Legambiente, e
Marco Lepre, responsabile della stessa associazione in Carnia, hanno consegnato
all’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) di Bologna del Consglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) nelle mani dei ricercatori Luca Gasperini ed Alina Polonia la
bandiera verde per gli studi effettuati su alcuni specifici aspetti ambientali
del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. La semplice cerimonia, si è tenuta nella
sala consiliare di Trasaghis, alla presenza del Sindaco Picco e del suo vice
Vidoni, con la partecipazione dell’ing Dino Franzil già insignito di tale
bandiera per i suoi studi sul lago, nonchè dei componenti dei Comitati per la
difesa e valorizzazione del lago, che hanno fortemente voluto e appoggiato
questi studi.
Il presidente
Cargnelutti ha ampiamente trattato il tema “acqua” in generale e la necessità
di salvaguardare questa preziosa risorsa, mentre Marco Lepre ha illustrato i
criteri e le specifiche motivazioni che
hanno portato a questo riconoscimento.
Nell'occasione i
ricercatori dell’Ismar hanno sommariamente illustrato ai presenti alcune prime
risultanze degli esami di laboratorio di alcuni carotaggi del fondale
effettuati l’anno scorso, le quali hanno dimostrato le caratteristiche
morfologiche di alcune parti del fondale lacuale, in particolare dopo la messa
in funzione della centrale idroelettrica di Somplago, riservandosi di
presentare successivamente al Comune di Trasaghis, alle istituzioni ed alla
popolazione una relazione esauriente e definitiva
una volta elaborati tutti i dati raccolti e collocato sulla planimetria del
lago il rilievo fotografico del fondale eseguito alcuni giorni fa utilizzando
una nuova speciale apparecchiatura
Particolare
interesse hanno destato i dati batimetrici, che hanno ad esempio confermato il
punto piu’ profondo in circa 40 m. e la concentrazione massima dei limi nella
parte centrale dello specchio d’acqua e verso la riva ovest. Ma soprattutto una
serie di fotografie del fondale, ottenute grazie a una tecnologia qui sperimentata
per la prima volta, hanno chiarito definitivamente la presenza di alcune “
bocche “o “polle”, dove il limo non si è depositato. Questo particolare porta
quindi a pensare a un fenomeno di
fuoriuscita di acque sotterranee. Entrambi i
ricercatori hanno premesso che queste
ricerche abbisognano di ulteriori approfondimenti , per poi essere presentate
nelle sedi ufficiali ed al pubblico in modo preciso, puntuale e definitivo.
Il
Sindaco Picco nel suo saluto ha ringraziato l’Ismar e ha sottolineato la
necessità di questi studi e della prosecuzione della collaborazione e la totale
disponibilità della Amministrazione per favorirli.
Infine Franceschino Barazzutti, nel ringraziare a
nome dei comitati i ricercatori, ha definito provvidenziale il loro interesse
ed impegno per il destino del lago. Ha sottolineato che con la costruzione negli
anni ’50 da parte della Sade della centrale di Somplago con scarico di acque
gelide e fangose nel lago questo è stato stravolto ed è diventato lo snodo di tutte
le ricadute negative di un sistema idroelettrico di rapina delle acque
della montagna. A tali ricadute negative si deve rimediare, partendo proprio
dallo “snodo lago di Cavazzo”, con un intervento complessivo sul sistema acque
in cui il bypass del lago e la sua rinaturazione sono fondamentali ed
irrinunciabili.
Nella foto da sinistra: il sindaco Picco, Barazzutti,
Franzil, i ricercatori Ismar Gasperini e Polonia, Cargnelutti e Lepre di
Legambiente .
Nessun commento:
Posta un commento
Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.