"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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mercoledì 30 agosto 2017

Lago, i primi risultati degli studi dell'Ismar

Sandro Cargnelutti, presidente regionale di Legambiente, e Marco Lepre, responsabile della stessa associazione in Carnia, hanno consegnato all’Istituto di Scienze Marine (ISMAR) di Bologna del Consglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nelle mani dei ricercatori Luca Gasperini ed Alina Polonia la bandiera verde per gli studi effettuati su alcuni specifici aspetti ambientali del lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. La semplice cerimonia, si è tenuta nella sala consiliare di Trasaghis, alla presenza del Sindaco Picco e del suo vice Vidoni, con la partecipazione dell’ing Dino Franzil già insignito di tale bandiera per i suoi studi sul lago, nonchè dei componenti dei Comitati per la difesa e valorizzazione del lago, che hanno fortemente voluto e appoggiato questi studi.       
     Il presidente Cargnelutti ha ampiamente trattato il tema “acqua” in generale e la necessità di salvaguardare questa preziosa risorsa, mentre Marco Lepre ha illustrato i criteri e le specifiche  motivazioni che hanno portato a questo riconoscimento.
    Nell'occasione i ricercatori dell’Ismar hanno sommariamente illustrato ai presenti alcune prime risultanze degli esami di laboratorio di alcuni carotaggi del fondale effettuati l’anno scorso, le quali hanno dimostrato le caratteristiche morfologiche di alcune parti del fondale lacuale, in particolare dopo la messa in funzione della centrale idroelettrica di Somplago, riservandosi di presentare successivamente al Comune di Trasaghis, alle istituzioni ed alla popolazione  una relazione esauriente e definitiva una volta elaborati tutti i dati raccolti e collocato sulla planimetria del lago il rilievo fotografico del fondale eseguito alcuni giorni fa utilizzando una nuova speciale apparecchiatura  
   Particolare interesse hanno destato i dati batimetrici, che hanno ad esempio confermato il punto piu’ profondo in circa 40 m. e la concentrazione massima dei limi nella parte centrale dello specchio d’acqua e verso la riva ovest. Ma soprattutto una serie di fotografie del fondale, ottenute grazie a una tecnologia qui sperimentata per la prima volta, hanno chiarito definitivamente la presenza di alcune “ bocche “o “polle”, dove il limo non si è depositato. Questo particolare porta quindi a pensare a un fenomeno  di fuoriuscita di acque sotterranee. Entrambi i ricercatori hanno premesso che  queste ricerche abbisognano di ulteriori approfondimenti , per poi essere presentate nelle sedi ufficiali ed al pubblico in modo preciso, puntuale e definitivo. 
Il Sindaco Picco nel suo saluto ha ringraziato l’Ismar e ha sottolineato la necessità di questi studi e della prosecuzione della collaborazione e la totale disponibilità della Amministrazione per favorirli.
    Infine  Franceschino Barazzutti, nel ringraziare a nome dei comitati i ricercatori, ha definito provvidenziale il loro interesse ed impegno per il destino del lago. Ha sottolineato che con la costruzione negli anni ’50 da parte della Sade della centrale di Somplago con scarico di acque gelide e fangose nel lago questo è stato stravolto ed è diventato lo snodo  di tutte  le ricadute negative di un sistema idroelettrico di rapina delle acque della montagna. A tali ricadute negative si deve rimediare, partendo proprio dallo “snodo lago di Cavazzo”, con un intervento complessivo sul sistema acque in cui il bypass del lago e la sua rinaturazione sono fondamentali ed irrinunciabili.




Nella foto da sinistra: il sindaco Picco, Barazzutti, Franzil, i ricercatori Ismar Gasperini e Polonia, Cargnelutti e Lepre di Legambiente    .   

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