“Matteo Chef Giramondo”: un atto concreto a favore dell’Ospedale
di Gemona
Mercoledì 18 gennaio 2017 alle ore 18.00 presso la “Sala Lodolo”
dell'Ospedale di Gemona del Friuli (UD) si è tenuta la cerimonia di consegna di
una cucina completa di tutti gli accessori, a servizio del reparto
"Degenze Intermedie Polifunzionali" e di due spazi “relax” con angolo
lettura e conversazione posti al piano terra del nosocomio.
Gli spazi sono stati allestiti grazie al ricavato del secondo:
"Concerto per Matteo" svoltosi con inaspettato successo ad Osoppo il
21 e 22 maggio 2016.
(Foto di Federico Marchetti dalla pagina fb "Io voglio l'ospedale a Gemona!"
E all'avvenimento il Messaggero Veneto ha dedicato un ampio articolo:
Una cucina all’ospedale dallo chef Giramondo
Il regalo dell’associazione nata per ricordare Matteo Rodaro
Il plauso del sindaco di Gemona: un gesto di solidarietà
Il regalo dell’associazione nata per ricordare Matteo Rodaro
Il plauso del sindaco di Gemona: un gesto di solidarietà
di Piero Cargnelutti
GEMONA Un dono all’ospedale in ricordo di Matteo Rodaro. Grande
partecipazione mercoledì sera all’ospedale San Michele, dove l’associazione
Matteo Chef Giramondo di Trasaghis ha donato alla struttura sanitaria una
cucina didattica per il reparto degenze al primo piano e gli allestimenti per
due spazi relax predisposti al piano terra. È il frutto dell’evento musicale
che Matteo Chef Giramondo ha organizzato nel maggio dell’anno scorso al parco
ex Colonie di Osoppo dove si esibirono Federico Poggipollini e LA Guns: «Tutto
questo - ha spiegato Daniele Martina, presidente dell’associazione - è il
frutto del lavoro di 100 volontari e oltre 2 mila ospiti. Matteo era un uomo di
speranza, e il dono a questo ospedale ci è sembrato più che opportuno perché
questo è un luogo in cui la speranza non deve mai mancare». La donazione è
stata seguita da un pubblico numeroso composto da molte persone di Trasaghis ma
anche dagli stessi comitati che da tempo difendono l’ospedale San Michele: dai
presenti è partito un grande applauso a Giovanni Rodaro, sua moglie Michelina e
al figlio Andrea, la famiglia di Matteo, lo chef di Avasinis mancato nel 2013 a
causa di una malattia, a soli 36 anni. Tra le autorità, erano presenti il
presidente del consiglio regionale Franco Iacob, il consigliere regionale
Roberto Revelant, il sindaco Paolo Urbani, il direttore dell’Aas3 Pierpaolo
Benetollo e gli amministratori di Trasaghis, Venzone e Osoppo. «È un gesto di
solidarietà nella capitale del terremoto risorta grazie all’aiuto di tutti, e
questo è un ospedale che ha una storia di 800 anni sorto sui lasciti dei
gemonesi e non della Regione», ha detto il sindaco Urbani rivolgendosi al
direttore Benetollo che ha spiegato: «La cucina didattica donata su indicazione
dei dirigenti dell’azienda permetterà di migliorare il servizio di cura delle
persone che rientrano dopo un intervento: è una stanza senza barriere, uno
strumento utile a fare in modo che le famiglie diventino più confidenti con le
cure che i loro cari devono affrontare. Un tempo le famiglie venivano aiutate a
uscire ma oggi si sta cercando di cambiare anche se non è facile». «È
certamente un momento importante - ha concluso il presidente Iacob - e
significativo di condivisione per una comunità che sta affrontando delle scelte
dolorose fatte su una struttura sanitaria che potrà comunque avere un ruolo
importante in futuro».
(MESSAGGERO VENETO ed. Udine, 20 gennaio 2017)
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