Ecco il comunicato della Regione:
Ambiente: ritirato emendamento su progetto
condotta da lago Cavazzo
Udine, 30 mar - Verificate le istanze del territorio, legate anche al concorso internazionale di idee per recuperare la naturalità e fruibilità del lago di Cavazzo, la Giunta ha ritenuto di ritirare l'emendamento alla proposta di legge 26 "Misure urgenti per il recupero della competitività regionale" relativo alla progettazione della condotta di scarico dal lago al canale consortile del Consorzio Pianura friulana, per fare una valutazione sul progetto a più ampio spettro. ARC
Tra i primi commenti, quello del sito "Friuli sera" che parla espressamente di una Regione "presa con le pive nel sacco" e dell'influenza di "tanti e trasversali poteri energivori"
Ambiente: colta con le “pive nel sacco” la giunta
regionale Fvg ritira l’emendamento sul progetto condotta dal lago di Cavazzo
“Verificate le istanze del territorio, legate anche al
concorso internazionale di idee per recuperare la naturalità e fruibilità del
lago di Cavazzo, la Giunta ha ritenuto di ritirare l'emendamento alla proposta
di legge 26 "Misure urgenti per il recupero della competitività
regionale" relativo alla progettazione della condotta di scarico dal lago
al canale consortile del Consorzio Pianura friulana, per fare una valutazione
sul progetto a più ampio spettro”, così recita il comunicato pubblicato poco dopo
le 15 sul sito della Regione Fvg. Motivo della retromarcia la reazione dei
comitati che da sempre si occupano delle tematiche ambientali in Carnia che
hanno convocato una conferenza stampa questa mattina per denunciare il fatto
che la Regione con un emendamento inserito in maniera disinvolta nelle “misure
per il settore agroalimentare e in ambito forestale e montano” intende
procedere alla realizzazione di una derivazione irrigua dallo scarico del Lago
di Cavazzo o dei Tre Comuni. Secondo i comitati quel collegamento così come
proposto condanna il Lago a morte per interramento aumentando ancora di più la
presenza di fanghi che già ne stanno pesantemente condizionando la salute come
dimostrato da numerosi studi indipendenti. Secondo il Comitato per la tutela della
acque del bacino montano del Tagliamento, Il Comitato di difesa e
valorizzazione del Lago dei Tre Comuni o di Cavazzo, Trasaghis e Legambiente
del Friuli Venezia Giulia, la disinvolta operazione di "collegamento
tra lo scarico del lago di Cavazzo e il sistema derivatorio Ledra
Tagliamento" viene proposta nonostante il Piano Regionale di
Tutela delle Acque preveda che “ Contestualmente dovrà anche essere valutata la
fattibilità tecnico - economica di realizzazione di un canale di by – pass, o
di altra soluzione progettuale che mitighi l’impatto dello scarico della
centrale di Somplago sul lago di Cavazzo con lo scopo di recuperare le
condizioni di naturalità del lago stesso e di garantirne la fruibilità”.
Insomma qualcuno ha voluto accelerare relegando, dicono i Comitati, così
“la montagna al ruolo di colonia al servizio della pianura”. Ma c'è di più, al
di là della inopportunità tecnica di attuare quel progetto, ampiamente spiegata
dai numerosi interventi di tecnici qualificati nel corso della conferenza
stampa tenutasi a Udine nel palazzo della regione, nell'emendamento
in questione vi sono delle “chicche” una delle quale è davvero un capolavoro:
si legge infatti che per il Consorzio di bonifica Pianura friulana.... (che
dovrebbe realizzare l'opera ndr) “tra le spese rendicontabili rientrano anche
quelle sostenute prima dell'entrata in vigore della presente legge per la
rendicontazione del progetto preliminare”. Insomma si coprono spese già
sostenute dal Consorzio e decise evidentemente dallo stesso, cosa che non
appare completamente regolare e che forse ne ha provocato il ritiro. La
prova è che nello stesso emendamento negli ultimi capoversi si legge che “una
volta finanziata l'opera da parte dello Stato il Consorzio provvederà a restituire
le somme anticipate dalla Regione per la progettazione” insomma sembrerebbe
solo un prestito, se non fosse che l'ultima riga dell'emendamento palesa
un diabolico finale: “la norma prevede anche, nell'eventuale ipotesi di mancato
finanziamento statale, il meccanismo per la rendicontazione” come dire chi ha
avuto avuto chi ha dato ha dato, certamente si tratta di eccessivo zelo ma nel
voler attuare rapidamente l'operazione.
Alla fine , come già detto, l'emendamento è stato ritirato, ma è evidente che l'attenzione sulla sopravvivenza del Lago di Cavazzo resta appesa ad un filo. Gli interessi “energivori” sono tanti e trasversali, ma per fortuna c'è chi vigila e per quanto nelle nostre possibilità i Comitati avranno sempre la nostra attenzione.
Alla fine , come già detto, l'emendamento è stato ritirato, ma è evidente che l'attenzione sulla sopravvivenza del Lago di Cavazzo resta appesa ad un filo. Gli interessi “energivori” sono tanti e trasversali, ma per fortuna c'è chi vigila e per quanto nelle nostre possibilità i Comitati avranno sempre la nostra attenzione.
Le posizioni sono dunque chiare. Rimane un dubbio: Il Comun di Cjavaç ce dìsial?
Intanto è giunta notizia che è stato bandito il "concorso di idee" per la rinaturazione del Lago.
Per i contenuti e le prospettive che si aprono se ne parlerà prossimamente.
Non è possibile che ogni volta che arriva la siccità , le grandi lobby della cultura intensiva della Bassa implorino l'uso dell'acqua del Lago. Ormai sono oltre 50 anni che succede e la Giunta regionale stavolta era quasi pronta a cedere a questi appelli, finanziando uno studio su come prelevare l'acqua del Lago , dimenticandosi di aver già finanziato lo studio per bypassare il lago medesimo dalle fredde e fangose acque della centrale di Somplago, tentando così di riportare il più grande lago della regione ad una situazione fine anni '40. Stavolta ci siamo andati vicino , diciamo al legalizzato, per il momento solo teorico prelievo idrico , ma ormai le lobby sanno come fare. Fortunosamente la regione ha tolto questo finanziamento ed è rimasto solo quello per la salvaguardia del lago e del suo ambiente, speriamo bene : perché prima l'oleodotto , poi "autostrada funesta alla Val del lago non farai la festa" ed infine l'eterno problema dell'acqua del lago per bagnare i campi del Friuli. La Val del Lago e l'Alto Friuli sono ormai sazi di spoliazioni ed interessi diversi dai propri . Mandi
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