"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 14 settembre 2015

Como vuê. 14-9-1976, quando la gente bloccò la Commissione parlamentare

Anche in Rete si sono visti alcuni accenni a questa giornata: il 14 settembre 1976, 39 anni fa, si ebbe un episodio estremamente significativo del dopo-terremoto: la gente terremotata bloccò a Osoppo il percorso della Commissione Parlamentare (inviata dal Governo a verificare l'andamento delle cose in Friuli) e la obbligò ad ascoltare le reali esigenze delle popolazioni delle tendopoli.
Di quella giornata, ecco il resoconto che ne fece il quotidiano "La Stampa":


Trecento terremotati lungo la strada di Osoppo hanno bloccato il pullman su cui viaggiavano i parlamentari chiedendo le baracche e l'impiego massiccio dell'esercito. Ci sono malumori diffusi, espressioni di insofferenza, proteste vibranti come quelle avvenute oggi sotto il «Cupolone» di Gemona, dove si riunisce temporaneamente il Consiglio comunale, e lungo la strada di Osoppo, dove circa trecento abitanti della zona dei «Tre Laghi» hanno bloccato il pullman su cui viaggiavano i parlamentari. Vogliono tutti le baracche al più presto, vogliono l'impiego massiccio dell'esercito, vogliono l'esenzione dalle tasse, dicono che tra di loro ci sono carpentieri, ingegneri pronti ad operare per la ricostruzione, pretendono segni tangibili di interessamento da parte dell'autorità governativa. E' un momento molto difficile, non c'è dubbio. Da un lato parecchie richieste appaiono legittime, dall'altro — come si è detto — ci sono pericoli incombenti e non si può promettere che la situazione si sblocchi entro pochi giorni, come gli abitanti delle zone sinistrate vorrebbero. Sarebbe gravissimo creare altre pericolose illusioni. Occorre calma e pazienza da una parte ed energica volontà, serio impegno dall'altra, cioè dalle autorità centrali, volontà e impegno accompagnati dalla consapevolezza che se entro la prossima primavera, data che dovrebbe rappresentare l'inizio effettivo della ripresa, incongruenze e immobilismi non dovessero essere superati, allora potrebbero formarsi qui in Friuli fermenti e tensioni difficilmente controllabili. (Clemente Granata, La disperazione dei friulani nello sfacelo delle tendopoli, La Stampa, 15 settembre 1976)




Momenti di confronto acceso, dunque, ma significativo per la qualità del coinvolgimento popolare.
Poi, il giorno dopo, il terremoto del 15 settembre avrebbe purtroppo spazzato via tanti di quegli aneliti  a una ricostruzione partecipata..


Naturalmente, a questo proposito, "chi c'era" può inviare al Blog i propri ricordi e la propria opinione su quei fatti ormai lontani...

2 commenti:

  1. Un giorno si dovrebbe fare un libro su questa storia, oggi non si sa più (almeno qui) perché ci sono state queste manifestazioni.
    Gianfrancesco M.O. (via Fb)

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  2. Per chi c'era questa manifestazione è stata l'apoteosi dell'unione dei terremotati, che aldilà di campanilismi ,si erano ritrovati spontaneamente in quella giornata dal tempo variabile a contestare i soliti Onorevoli spediti da Roma a tastare il polso e a rassicurare la popolazione delle tendopoli.. La gente voleva uscire dalle tende ., ma temeva le baracche per paura di fare la fine dei siciliani del Belice.. a dar man forte a queste contestazioni , si era unito l'on .Pannella .. diventando quasi un simbolo assieme alle donne e ai giovani di quella giornata. Per chi invece non c'era( troppo piccolo o non ancora nato) posso solo dire che a quei tempi nella zona terremotata vigeva una grande libertà, una grande solidarietà ,e una voglia di stare assieme specialmente tra i giovani ..Queste cose sono durate fino a metà anni 80 ..per poi ritrasformarsi in campanilismi e divisioni .. No, dopo il terremoto del 6 maggio il Friuli si era trovato unito in un unica "stirpe" e dopo le varie manifestazioni a Udine e le contestazioni al "Gobbo" (On .Andreotti) dei primi giorni di settembre e questa del 14 ,trentanove anni fa , la" rabbia popolare" degli abitanti delle tendopoli ha raggiunto il suo culmine.. Purtroppo esiste un modo di dire "L'uomo propone ,ma 'la natura ' dispone" infatti ,l'indomati mattina(15 settembre) la natura alle 5,22 s'era nuovamente scatenata con un'altra scossa che aveva distrutto quello che s'era salvato dal terremoto di maggio e che la gente aveva tentato di salvare.. Poi alle 11,30 l'altra più forte e per la gente della zona terremotata è stata una nuova Caporetto Tutte le contestazioni , le richieste, le idee scaturite dalla grande manifestazione di Osoppo avrebbero dovuto attendere la primavera del 1977 con il rientro della popolazione nelle baraccopoli e la voglia di uscire ,stavolta dalle baracche per entrare nelle case avrebbe "perseguitato " i Terremotati.. " Giorni di libertà come quelli dopo il sisma non torneranno più " ..E come si suol dir "Io c'ero"

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