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venerdì 1 novembre 2013

Dopo il Leale, il Palar: c'è chi vuol farci una centralina (X)

V al del Lago. I pescatori: «Giù le mani dal Palâr»

La Vita Cattolica, 31/10/2013

Il corso del Palar in una foto di Angelo Stefanutti
Sono sempre più agitate le acque del torrente Palâr. L'ufficializzazione della domanda di concessione (pubblicata sul Bur) da parte di una ditta di Bolzano - la Eisackwerk Srl - per la realizzazione di una centralina idroelettrica sul torrente, dopo quella dei comitati «per la difesa e lo sviluppo del lago» e «per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento (che non hanno lesinato energie nella battaglia intrapresa, e vinta, contro il raddoppio dell'impianto di Somplago), adesso fa alzare la voce anche ai pescatori.
«È una richiesta inaccettabile, ambientalmente parlando, che va rispedita al mittente - afferma Claudio Polano, consigliere dell'Ente tutela pesca del Friuli-Venezia Giulia, definendo l'impianto «un'opera invasiva». Spiega, infatti, che il Palâr ormai da anni viene ripopolato - «grazie all'azione volontaria e appassionata dei pescatori locali dell'Aps "Val del Lago"» - con materiale ittico di pregio, proveniente dagli impianti dell'Ente tutela pesca.
Va anche tenuto conto che il corso d'acqua è stato di recente oggetto di interventi nell'ambito del Progetto europeo finalizzato alla conservazione e tutela del gambero autoctono. «Se realizzata - rincara la dose Polano - la centralina renderebbe inutili gli sforzi di conservazione poiché nei periodi siccitosi ridurrebbe al lumicino la portata del torrente a valle della sua captazione».
Il rappresentante dei pescatori sottolinea il rischio, a suo dire evidenziato anche con la vicenda Edipower, che il Friuli-V.G. diventi «terra di conquista per ditte esterne». «D'altra parte - dice - in mancanza di un Piano regionale che individui chiaramente dove sia possibile ubicare impianti idroelettrici, saremo sempre in emergenza, costretti a rincorrere e contrastare continuamente la predazione del nostro territorio». Polano sollecita da parte della Regione una revisione della materia affinché si arrivi «coniugare finalmente un uso sostenibile e plurimo della risorsa acqua con le necessità economiche» e da parte dell'Amministrazione comunale di Trasaghis l'organizzazione di un incontro pubblico affinché tutta la popolazione possa conoscere i dettagli del progetto bolzanino.
M.P.




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