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mercoledì 16 marzo 2011

Lago, l'opinione di Loredano Tomat

Il MV ha pubblicato un articolato intervento di Loredano Tomat, esponente dei Comitati e già sindaco di Trasaghis.

In 100 anni il lago sarà “interrato”

Narra la leggenda che un nobil cavaliere di nome Candido risalisse la Val del Lago e che, ignaro, attraversasse sul suo cavallo il lago ghiacciato ricoperto da una spessa coltre di neve. Giunto a Somplago sulla sponda nord si fermò per ristorarsi e a quegli abitanti dicesse: «Ho attraversato un’ampia campagna pianeggiante». Al che gli abitanti gli dissero che quella che aveva attraversato non era una campagna, ma il lago di Cavazzo. Grato a Dio per il pericolo scampato, il nobil cavaliere Candido fece costruire la chiesetta di San Candido posta sotto la sovrastante omonima rupe. Fra 100 anni il cavaliere
Candido risorgerà nella sua chiesetta, salirà sul suo destriero, impugnerà la spada infuocata e scenderà attraverso quell’“ampia campagna pianeggiante” senza correre alcun pericolo, questa volta, ma maledicendo coloro che avranno interrato il lago per avidità di denaro. Forse il suo cammino sopra il lago gelato di tanti secoli prima era stato una premonizione del futuro. Infatti, nella relazione del tecnico incaricato dai Comuni rivieraschi di esaminare il progetto Edipower di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago mediante pompaggio sta scritto che il lago sarà riempito in 100 anni dal fango trasportato dall’acqua turbinata e scaricata nello stesso. Qui finisce la leggenda e comincia la cruda realtà. I sindaci dei Comuni rivieraschi sono saltati addosso ai componenti dei Comitati spontanei quando due anni fa chiedevano che fosse fatta piena luce sulle sorti del lago. I tecnici del comitato hanno fatto sforzi veramente encomiabili per documentarsi il più possibile, senza il becco di un quattrino da parte di alcuno. Nessuno pensava di dare incarichi ad alcuno, neppure dopo che una petizione con 9 mila firme e le rimostranze della gente posero con forza i problemi derivanti dal potenziamento della centrale. Il tecnico incaricato dai Comuni, fin dall’inizio favorevoli al progetto, cerca di apparire – ma non lo è – “super partes” da un lato correggendo con un leggero tratto di matita rossa il compitino di Edipower e dall’altro lato dipingendo quelli dei Comitati come allarmisti. Allarmisti di che, se egli stesso dice che il lago sta morendo? In realtà egli dà un colpo al cerchio e uno alla botte con l’unico scopo di far accettare un progetto che non è compatibile con la vita del lago. Il lago potrà essere salvato e restituito alla sua vita naturale in un solo modo: evitando che le acque fredde e cariche di limo turbinate dalla centrale siano scaricate nello stesso. Per capire questo non occorre essere ingegneri! Lasciamo poi perdere i pochi posti di lavoro che Edipower promette, poiché il tamtam popolare racconta siano già distribuiti ai soliti noti in non pie opere di «convinzione». E che cosa dire dei Comuni e della loro «leale collaborazione», così come loro richiesta dal ministero, fino a emissione del decreto ministeriale? Comuni che ora chiedono «sostegno alla Regione» per contenere il potere che Edipower ha acquisito avendo già in mano il parere di Via ministeriale rilasciato grazie proprio al loro parere favorevole. Comuni diventati più deboli di fronte a Edipower divenuta più forte e, quindi, più rigida nelle concessioni delle promesse mitigazioni ambientali e delle “compensazioni”. Purtroppo, mentre i Comitati chiedevano ai sindaci il ritiro delle delibere con parere favorevole al progetto loro continuavano a fare “leale collaborazione” con Edipower. Ora qualche sindaco si lamenta che il presidente Tondo passeggia sul lago senza avvertirlo, ma bensì con i dirigenti di Edipower, l’onnipresente suo “alter ego” e le televisioni al seguito. Che pensare, poi, dei “non pareri” della Regione, che dovrebbe essere autonoma e speciale, ma invece fa come Ponzio Pilato, lasciando che il ministero esprima il parere di Via? Altro che Regione autonoma a statuto speciale! A questo punto bisognerebbe che ci rivedessimo il film «Totòtruffa 62» di Mastrocinque, con Totò e Nino Taranto che interpretano il ruolo di ex trasformisti incalliti. Da tanto tempo i Comitati combattono affinché si nomini un gruppo interdisciplinare di esperti veramente “super partes” e di altissimo livello che illumini bene la scena del “delitto”, perché, a mano a mano che le verità emergono, risulta chiaro a tutti che il lago non sarà più di Cavazzo, ma diventerà il “bacino di Edipower”. Che diamine! Se la Regione dice di essere sempre in bolletta (ma non è vero!) e Edipower non paga quello che è prescritto dalle norme regionali, gli esperti del gruppo interdisciplinare li pagheranno i Comitati, lanciando una sottoscrizione popolare su tutto il territorio regionale!
Loredano Tomat già sindaco di Trasaghis e componente del Comitato per la difesa e sviluppo del lago

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