"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

domenica 13 marzo 2011

Lago, note sul documento Edipower - II

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una articolata riflessione di Remo Brunetti sulla "questione Lago" anche alla luce del recente documento di Edipower.  Lo stesso contributo è stato pubblicato come commento dal sito "Carnia.La".



In una celebre opera della drammaturgia tedesca accade che per compiacere il Kaiser Guglielmo, indispettito per la morte di un soldato, i medici militari dichiarino il defunto vivo e abile al servizio militare. Perchè la volontà dei potenti ha la precedenza sulla verità.
E stando alle carte recentemente presentate per dimostrare che il loro progetto è compatibile con l’ambiente, sembra che anche i dirigenti dell’Edipower pensino che la loro volontà abbia la precedenza sulla verità. Tuttavia i fatti sono diversi. Non è vero che l’attuale centrale non abbia avuto nessun effetto sullo stato naturalistico del lago, come dice l’azienda. Nel 1957 la superficie del lago si è ridotta da 1.750 km quadri a 1.19 km quadri, dovuto al fatto che il livello del lago è stato abbassato. L’immissione di acque fredde e limacciose, oltre ad abbassarne la temperatura, ha costretto ad emigrare non solo le carpe, le tinche , e i persici, ma anche quel centinaio di pescatori che li pescavano. Anno dopo anno si è creato sul fondo un deposito di limo pari a 7.000.000. di metri cubi che ha chiuso tutte le risorgive. Tenendo perciò presente il volume attuale del lago che è pari a 14,32 milioni di metri cubi, stando alla relazione Garzon, a causa di questo limo tra circa cento anni si avrà il completo interrimento del lago. Come si fa allora a dire che la presenza della centrale di Somplago è senza conseguenze sulla naturalità del lago di Cavazzo, quando tutti sanno che solamente facendo una condotta che porti le acque di scarico della centrale di Somplago fuori dal lago lo si salverà dall’interrimento?
Riguardo poi al progetto di pompaggio, definito da valenti tecnici approssimativo e superficiale, finora non sono giunte risposte convincenti alle criticità evidenziate dai geologi Cella e Tosoni e dall’ingegner Franzil. Criticità che riguardano la tenuta della diga di Verzegnis, vecchia di cinquant’anni e costruita sopra una faglia, il pericolo che i lavori della galleria prosciughino le sorgenti degli acquedotti dei comuni di Cavazzo Carnico e di Bordano, la tenuta delle sponde dei laghi, la stabilità del deposito di smarino, e l’ulteriore raffreddamento e intorbidimento del lago di Cavazzo. Ora poiché i dirigenti dell’Edipower hanno dimostrato in più occasioni di non tener conto della nostra verità ambientale, è bene che i politici regionali non basino le loro decisioni sulla base dei dati da essi forniti. Le amare conseguenze di una scelta sbagliata ricadrebbero non solo sugli abitanti della valle del lago, ma sull’immagine dell’intera regione che perderebbe il suo più grande lago naturale. Si dia dunque l’incarico a professionisti neutrali di studiare le attuali condizioni di questo nostro lago e le conseguenze che ne deriverebbero dall’attuazione di questo progetto. Cercando però non solo ingegneri idraulici, ma anche specialisti sulla ecologia dei laghi.
Remo Brunetti

Nessun commento:

Posta un commento

Ogni opinione espressa attraverso il commento agli articoli è unicamente quella del suo autore, che conseguentemente si assume ogni responsabilità civile, penale e amministrativa derivante dalla pubblicazione sul Blog "Alesso e Dintorni" del testo inviato.
OGNI COMMENTO, ANCHE NELLA CATEGORIA ANONIMO;, DEVE ESSERE FIRMATO IN CALCE, ALTRIMENTI NON SARà PUBBLICATO.
Grazie.