Bypass e derivazioni idriche Priorità per il lago dei 3 Comuni
L’analisi degli interventi urgenti per salvare il bacino e rilanciare l’economia Franzil (Comitato difesa): ma gli introiti energetici devono restare in regione
Alessandra Ceschia
Messaggero Veneto, 26 agosto 2018
A elencare le soluzioni per salvare il lago è l’ingegner Dino Franzil del Comitato difesa sviluppo, che indica come irrinunciabile «la fondazione di una Società idroelettrica regionale pubblica per recuperare le centrali in scadenza e specialmente quella di Somplago, la cui gestione deve essere rivista per riportarla alla sua normale funzione. Quindi – osserva Franzil – per risolvere tutti i problemi nel migliore dei modi occorre iniziare ottimizzando il ciclo idraulico e trasformando l’attuale da pulsante casuale, a ciclo continuo con l’uso di una sola turbina a 22 mc al secondo».
La soluzione prospettata dal tecnico del comitato punta a raggiungere una serie di obiettivi, ovvero garantire la distribuzione energetica a pioggia sul territorio secondo criteri di efficienza e dimezzare i costi per la realizzazione del bypass.
La derivazione per l’irrigazione potrebbe essere così ottimizzata senza danneggiare il lago. Sarebbe inoltre possibile mettere in sicurezza la diga di Verzegnis, lesionata e posta in una zona fortemente sismica recuperando una dozzina di migliaia di MWh all’anno dallo scarico del bypass, regolarizzando le portate per le centraline del torrente Leale. Tutto ciò con un non trascurabile ritorno dal punto di vista economico, visto che i ricavi dell’auspicata società idroelettrica potrebbero restare in regione.
E proprio sul ritorno economico insiste il Comitato. «Non bisogna dimenticare – è la chiosa di Franzil – che circa tre quarti delle centrali friulane è gestito da estranei e che in Friuli si producono oltre dieci milioni di MWh l’anno. È intuibile l’importanza di riappropriarsi dei nostri impianti e di recuperare le nostre risorse energetiche. Non vi è dubbio che svariate centinaia di milioni di euro sarebbero la “manna” per le entrate regionali annuali. Non vi sarebbero più problemi per ospedali, scuole, opere pubbliche e quant’altro per stimolare la nostra economica e ridurre i costi dell’energia». La terna di problemi che riguarda lo stato del lago, la centrale di Somplago e l’irrigazione del medio Friuli dunque, può dunque contribuire a riattivare l’economia regionale, ma l’appello che il comitato indirizza agli amministratori regionali è a «non perdere tempo in inutili incarichi per la ricerca di fantasiose mitigazioni del lago».«Il lago deve essere salvato senza indugi – afferma Franzil– e per farlo l’unica soluzione è il bypass, ma la nostra energia va recuperata: basta ingrassare gli estranei e continuare a far subire le conseguenze ai friulani.
Messaggero Veneto, 26 agosto 2018
Un bypass – con tubi o in galleria – al quale agganciare una derivazione idrica per l’irrigazione. Il lago dei Tre Comuni, e gli interventi per tutelarlo, possono rappresentare un’occasione per riattivare l’economia. Ma gli introiti energetici devono essere utilizzati in regione.
A elencare le soluzioni per salvare il lago è l’ingegner Dino Franzil del Comitato difesa sviluppo, che indica come irrinunciabile «la fondazione di una Società idroelettrica regionale pubblica per recuperare le centrali in scadenza e specialmente quella di Somplago, la cui gestione deve essere rivista per riportarla alla sua normale funzione. Quindi – osserva Franzil – per risolvere tutti i problemi nel migliore dei modi occorre iniziare ottimizzando il ciclo idraulico e trasformando l’attuale da pulsante casuale, a ciclo continuo con l’uso di una sola turbina a 22 mc al secondo».
La soluzione prospettata dal tecnico del comitato punta a raggiungere una serie di obiettivi, ovvero garantire la distribuzione energetica a pioggia sul territorio secondo criteri di efficienza e dimezzare i costi per la realizzazione del bypass.
La derivazione per l’irrigazione potrebbe essere così ottimizzata senza danneggiare il lago. Sarebbe inoltre possibile mettere in sicurezza la diga di Verzegnis, lesionata e posta in una zona fortemente sismica recuperando una dozzina di migliaia di MWh all’anno dallo scarico del bypass, regolarizzando le portate per le centraline del torrente Leale. Tutto ciò con un non trascurabile ritorno dal punto di vista economico, visto che i ricavi dell’auspicata società idroelettrica potrebbero restare in regione.
E proprio sul ritorno economico insiste il Comitato. «Non bisogna dimenticare – è la chiosa di Franzil – che circa tre quarti delle centrali friulane è gestito da estranei e che in Friuli si producono oltre dieci milioni di MWh l’anno. È intuibile l’importanza di riappropriarsi dei nostri impianti e di recuperare le nostre risorse energetiche. Non vi è dubbio che svariate centinaia di milioni di euro sarebbero la “manna” per le entrate regionali annuali. Non vi sarebbero più problemi per ospedali, scuole, opere pubbliche e quant’altro per stimolare la nostra economica e ridurre i costi dell’energia». La terna di problemi che riguarda lo stato del lago, la centrale di Somplago e l’irrigazione del medio Friuli dunque, può dunque contribuire a riattivare l’economia regionale, ma l’appello che il comitato indirizza agli amministratori regionali è a «non perdere tempo in inutili incarichi per la ricerca di fantasiose mitigazioni del lago».«Il lago deve essere salvato senza indugi – afferma Franzil– e per farlo l’unica soluzione è il bypass, ma la nostra energia va recuperata: basta ingrassare gli estranei e continuare a far subire le conseguenze ai friulani.
Il test dal ingignîr Franzil al è stât publicât, cun biele evidence ancje ta Vita Cattolica
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