Eccone alcuni estratti:
QUANDO L'ACQUA E' IL NEMICO
(...) “In questi anni - spiega Davide Nido, vice presidente di Lifeguard Academy, struttura che di occupa di soccorso -, fiumi, torrenti e laghi sono diventati una sorta di spiagge low cost che riscuotono sempre più successo. Il numero di bagnanti è cresciuto in maniera esponenziale, per lo più famiglie in cerca del fresco e del relax senza spendere troppo. Il problema è che si va in acque che non si conoscono e, soprattutto, dove non c’è la stessa sorveglianza che si può trovare in riva al mare. Basse temperature dell’acqua e correnti sono le insidie principali”. (...)
Le correnti, inoltre, non si trovano solamente nei fiumi. “Troviamo movimenti del liquido - dice il soccorritore - anche nei laghi. Per esempio il lago di Cavazzo, che ha due immissari e un emissario. A ciò si aggiungono anche l’acqua scaricata dalla centrale idroelettrica di Somplago e, specie nella prima parte della giornata, il vento di tramontana, che possono aumentare la forza del fluido in movimento. E poi ci sono i laghi artificiali, come quello di Barcis e di Sauris: il deflusso dell’acqua, anche se è lento, crea correnti che possono rappresentare un serio pericolo per chi decide di nuotare in quelle acqua”. (...)
Mai da soli e non fate gli eroi
I consigli dell’esperto per prevenire i guai mentre si è al fiume o al lago. Ecco cosa fare in caso di emergenza
Le acque di fiumi, torrenti e laghi, come spiegato nelle pagine precedenti, sono ben più insidiose della riva del mare, “anche perché - spiega Davide Nido, vice presidente di Lifeguard Academy - da una parte non ci sono gli addetti alla sicurezza che possiamo trovare in spiaggia e, dall’altra, nessuno ha mai fatto una ricognizione e una mappa dei luoghi più rischiosi”. Quali sono, quindi, le precauzioni da prendere e cosa si può fare in caso di necessità?
“Il primo consiglio - spiega Nido - è di non andare mai da soli in questi luoghi. In seconda battuta, si deve fare molta attenzione ai bambini e non lasciarli mai soli: loro non hanno coscienza del pericolo e non hanno le reazioni automatiche degli adulti. Anche poche decine di centimetri possono essere loro fatali. Terzo, se vi succede qualcosa cercate di non farvi prendere dal panico. In alcune situazioni, diventa micidiale. Entrando nel dettaglio, per evitare lo shock termico è bene bagnarsi per abbassare la temperatura corporea ed entrare lentamente. Per quanto riguarda i massi, non fidatevi dei vostri occhi, che possono essere ingannati. Fate poi molta attenzione alla corrente superficiale, osservando la velocità a cui si muove il pelo dell’acqua. Attenzione anche alle pozze d’acqua dal fondo sabbioso: anche se sono profonde solo 1 metro o un metro e mezzo, possono rappresentare un pericolo. Il fondo, infatti, può diventare una sorta di sabbia mobile, trascinando a fondo il bagnante, facendolo annegare”.
E se, nonostante tutto, ci troviamo in cattive acque? “Il malcapitato - continua il soccorritore - può contrastare il moto della corrente dal quale è trascinato aggrappandosi a qualsiasi cosa galleggi, mentre se si è vittima di un trauma e si resta coscienti è bene cercare di nuotare assecondando la corrente e di spostarsi verso la riva. Se, invece, siete spettatori potete gettare un oggetto galleggiante (come una tanica vuota o un bastone) al bagnante. Se questi è vicino alla riva, potete cercare di trascinarlo facendogli afferrare un bastone. Ma se siete lontani, non tuffatevi: rischiate di fare una brutta fine. In caso di trauma, portate la persona fuori dall’acqua e poi non muovetela, limitandovi a chiamare e ad aspettare il 118. Infine, per lo shock termico potete, se siete abilitati, fare un massaggio cardiaco. In caso contrario, chiamate immediatamente il pronto soccorso: al limite saranno i sanitari a dire come comportarvi, seguendovi passo passo”.
“Il primo consiglio - spiega Nido - è di non andare mai da soli in questi luoghi. In seconda battuta, si deve fare molta attenzione ai bambini e non lasciarli mai soli: loro non hanno coscienza del pericolo e non hanno le reazioni automatiche degli adulti. Anche poche decine di centimetri possono essere loro fatali. Terzo, se vi succede qualcosa cercate di non farvi prendere dal panico. In alcune situazioni, diventa micidiale. Entrando nel dettaglio, per evitare lo shock termico è bene bagnarsi per abbassare la temperatura corporea ed entrare lentamente. Per quanto riguarda i massi, non fidatevi dei vostri occhi, che possono essere ingannati. Fate poi molta attenzione alla corrente superficiale, osservando la velocità a cui si muove il pelo dell’acqua. Attenzione anche alle pozze d’acqua dal fondo sabbioso: anche se sono profonde solo 1 metro o un metro e mezzo, possono rappresentare un pericolo. Il fondo, infatti, può diventare una sorta di sabbia mobile, trascinando a fondo il bagnante, facendolo annegare”.
E se, nonostante tutto, ci troviamo in cattive acque? “Il malcapitato - continua il soccorritore - può contrastare il moto della corrente dal quale è trascinato aggrappandosi a qualsiasi cosa galleggi, mentre se si è vittima di un trauma e si resta coscienti è bene cercare di nuotare assecondando la corrente e di spostarsi verso la riva. Se, invece, siete spettatori potete gettare un oggetto galleggiante (come una tanica vuota o un bastone) al bagnante. Se questi è vicino alla riva, potete cercare di trascinarlo facendogli afferrare un bastone. Ma se siete lontani, non tuffatevi: rischiate di fare una brutta fine. In caso di trauma, portate la persona fuori dall’acqua e poi non muovetela, limitandovi a chiamare e ad aspettare il 118. Infine, per lo shock termico potete, se siete abilitati, fare un massaggio cardiaco. In caso contrario, chiamate immediatamente il pronto soccorso: al limite saranno i sanitari a dire come comportarvi, seguendovi passo passo”.
Ferragosto in sicurezza con Lifeguard academy
A Ferragosto, godersi il fresco in riva al Lago dei tre Comuni sarà particolarmente sicuro. Dal 14 al 21 agosto, infatti, i soccorritori di Lifeguard Academy saranno pronti a intervenire in caso di necessità. Si tratta della sesta edizione di ‘Ferragosto in Sicurezza’, l’iniziativa dell’associazione con sede a Gemona (il progetto è inserito nel quadro di ‘Città dello Sport’) realizzata in collaborazione di Trasaghis. Otto esperti in soccorso, dotati si defibrillatore, ossigeno, tavola spinale, ‘rescue tube’, e zaini dotati di tutto l’occorrente per la rianimazione e per la messa in sicurezza delle persone, saranno pronti a intervenire sia sul Palar, sia sulla sponda orientale del lago.
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