Egregio signor direttore.
Ho approfittato di questi giorni di pioggia per riordinare e
classificare degli articoli comparsi sul Messaggero Veneto che, trovandoli interessanti , avevo ritagliato
e messo via. Non ho potuto fare a meno di notare il considerevole spazio che
Lei e i Suoi collaboratori avete dedicato al Lago di Cavazzo. Questi articoli,
comparsi nel giornale più diffuso del Friuli, hanno accresciuto nei lettori la
consapevolezza dell’urgenza di intervenire in favore del lago più grande della
nostra regione. Che, se non si troverà presto il modo di isolarlo dagli scarichi limosi della centrale
idroelettrica, è destinato a diventare una palude.Purtroppo, contro la
rinaturazione del lago di Cavazzo agiscono due forze: A2A (Comune di Milano e
di Brescia) e il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana. A2A ,che nella
Carnia ha desertificato i corsi d’acqua, provocando un considerevole
abbassamento delle falde, considera il lago solo come un bacino in cui
scaricare le sue gelide acque turbinate. Mentre per il Consorzio esso è solo
una appetibile e sicura massa d’acqua in transito da convogliare quanto prima
nei propri canali per scopi irrigui e idroelettrici. Attualmente, A2A è
obbligata a rilasciare, attraverso l’Ambiesta, nei periodi di magra del
Tagliamento, tutta la quantità di cui il Consorzio ha bisogno. A questa
quantità A2A deve aggiungere un 35% che viene disperso nelle falde acquifere e
sottratto alla produzione idroelettrica. Pertanto A2A vede con favore il
progetto del Consorzio che prevede di utilizzare le acque dell’emissario del
Lago di Cavazzo per convogliarle nella propria rete di irrigazione senza che
una sola goccia venga sprecata. La realizzazione di quest’opera costerà ai contribuenti,
stando al progetto preliminare del Consorzio, 43 milioni di euro. Una cifra
importante nel bilancio regionale, che, se destinata a questo scopo verrebbe
tolta ad altre voci. Perché, si chiedono in molti, spendere 43 milioni di euro
solo per garantire maggiori profitti agli azionisti di A2A? Tuttavia, questa spesa sarebbe accettabile se,
come prescritto dal Piano Regionale Tutela Acque, contestualmente alla condotta
del Consorzio, venisse realizzato anche un bay – pass che isolasse il Lago di
Cavazzo o dei tre comuni, dalle acque di scarico della Centrale di Somplago.
(MV 10 maggio 2019, rubrica "Posta dei lettori")
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