"Alesso e dintorni", dal puint di Braulins al puint di Avons

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lunedì 27 dicembre 2010

Lago, appello ai parlamentari friulani

I Comitati hanno rivolto ai parlamentari friulani una lettera aperta:


Onorevoli parlamentari friulani, su invito del portavoce Aldevis Tibaldi, giorni fa abbiamo partecipato alla conferenza stampa indetta dal Comitato per la difesa del Friuli rurale che si oppone all’elettrodotto aereo della Terna chiedendone l’interramento. Crediamo che Tibaldi abbia ritenuto opportuno invitarci perché accomunati dalla stessa problematica: quella energetica. Infatti anche noi da due anni ci opponiamo al progetto Edipower di potenziamento della centrale idroelettrica di Somplago che prevede il pompaggio dell’acqua dal lago di Cavazzo (naturale!) al sovrastante bacino artificiale di Verzegnis, dove sarebbe accumulata con conseguenti notevoli oscillazioni alternate dei livelli sia del lago sia del bacino. Ci opponiamo ritenendo che il pompaggio possa essere adottato solo da bacino artificiale a bacino artificiale, ma non da lago naturale, a meno che questo ultimo non sia di notevoli dimensioni come, a esempio, il Garda.
La popolazione rivierasca e i Comitati, ritenendo che questo progetto sia devastante per il lago e il suo ecosistema e che, tra l’altro, lo scavo della galleria di 8,5 km comprometta le sorgenti alimentanti gli acquedotti di 4 paesi, hanno proposto ai sindaci di indire un referendum in merito, ma la richiesta è stata respinta poiché essi hanno preferito anteporre alla difesa del lago le “compensazioni”, la cui natura e ammontare sono tuttora ignoti. Mentre la Regione si rifiuta di commissionare uno studio super partes del progetto.
Durante la conferenza stampa non abbiamo fatto altro che esporre le posizioni su tale progetto del “Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago”, costituitosi nella Val del Lago, e dal “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento” operante dal 1994, nonché il parere negativo dell’Ente tutela pesca. Posizioni già esposte in diverse circostanze e supportate dallo studio del progetto eseguito gratuitamente dai geologi e dall’ingegnere dei Comitati, che ne hanno individuato le criticità.
Inoltre abbiamo lamentato la vostra completa assenza alle tante iniziative e assemblee pubbliche, l’assoluto silenzio vostro e della politica locale su tale progetto, come se fosse un tabù, e quanto abbiate tenuto la vostra attenzione lontana dal lago di Cavazzo, lasciando inascoltata la voce della popolazione della valle e dei Comitati. La stessa distanza tenuta anche dagli esponenti istituzionali regionali a eccezione del consigliere Picco. Quella di Edipower, pur essendo di parte, è stata assunta a unica verità indiscutibile! Per aver espresso queste nostre posizioni siamo stati tacciati di demagogia, di pregiudizio ideologico e il nostro intervento definito offensivo dal senatore Pegorer e dall’onorevolo Strizzolo. Per rassicurarvi e dimostrarvi che non siamo né demagoghi né ideologici, consegneremo a ciascuno di voi gli studi sul progetto Edipower, eseguiti dai tecnici volontari dei Comitati, nonché la copia dei provvedimenti ministeriali relativi al progetto affinché possiate documentarvi su come il ministero abbia adottato l’assurdo criterio, mascherato dalle prescrizioni, di autorizzare prima l’attuazione del progetto e di demandare solo a dopo la verifica delle conseguenze sul lago.
A chi pensasse, anziché prevenire i danni, che non valga la pena di preoccuparsi per il lago di Cavazzo ritenendolo già morto – sebbene sia vivo – perché così gli fa comodo per i propri fini, è il caso di ricordare che in presenza del “morto” sarà la Procura della Repubblica ad accertare chi lo abbia ammazzato e un tribunale a emettere una sentenza di condanna penale e una sentenza civile di risarcimento dei danni.
Poiché la trasparenza, come la partecipazione, è una componente essenziale della democrazia, gli elettori della Val del Lago – e non solo loro – hanno diritto di sapere se il progetto di Edipower abbia o no ricevuto un qualche vostro assenso politico, se vi sia stato qualche incontro conviviale romano in cui sia stato presentato tale progetto da Edipower (che, ovviamente, lo avrà magnificato) e se il silenzio da voi osservato sul progetto sia o no il derivato di tale eventuale assenso politico.

 
È pure diritto dei friulani conoscere in quali località sarà attuato «l’ulteriore programma di interventi» con «l’installazione presso il nucleo di Udine di impianti di pompaggio per 258.700 Mwh addizionali», come dall’accordo del 7 luglio 2009 tra il ministero dell’Ambiente ed Edipower, richiamato a pagina 6 del verbale del parere 319 del 28.07.2009 della Commissione tecnica di Via. A differenza della ricchissima Edipower noi vi invitiamo solo a un pubblico incontro con la popolazione, da svolgersi dopo che avrete letto la documentazione fornitavi, sperando che accettiate l’invito e che rompiate il silenzio finora osservato sul progetto Edipower, sul destino del lago di Cavazzo e della sua valle. Sarà una buona occasione anche perché possiate, visitando la valle, rendervi conto delle troppe rovinose opere ivi realizzate per i «... superiori interessi» altrui!
Non è per demagogia, ideologia o carriera che osteggiamo questo progetto, ma perché siamo nati e cresciuti su queste sponde. Sia da sindaci sia da semplici cittadini, assieme a tante altre persone della nostra valle, abbiamo combattuto tutta la vita per migliorare le condizioni del nostro lago e non possiamo accettare che esso sia distrutto, per rendere ancora più ricchi i già ricchi azionisti di Edipower.



Franceschino Barazzutti
già sindaco di Cavazzo Carnico, per il “Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del Tagliamento”

Loredano Tomat
già sindaco di Trasaghis, per il “Comitato per la difesa e lo sviluppo del lago” Val del Lago



La lettera è stata pubblicata sul "Messaggero Veneto" del 27 dicembre col titolo "Appello ai parlamentari per il lago di Cavazzo".

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